La scuola ai tempi del Covid. la dispersione scolastica

Prosegue la riflessione sulla DAD. Dati sconcertanti: più del 20% degli studenti rischiano di diventare una riserva a disposizione della malavita e delle mafie. La responsabilità civica e politica della scuola pubblica. Gli esempi virtuosi dei maestri di strada e di un piano di formazione degli insegnanti. ()
Il  futuro dipende dal presente
Le Donne del Comitato A-Scuola il giorno 4 marzo hanno organizzato un evento su Facebook dal titolo “La pistola al posto della penna. DAD dispersione scolastica e mafie” con interventi di Raffaele Mantegazza dell'Università di Milano-Bicocca e Valeria Biasco dottoranda in studi sulla criminalità organizzata dell'Università degli Studi di Milano. L'analisi della situazione è stata accompagnata dalla presentazione di due modelli innovativi già in essere.

“Sognando ciascuno come oggi non è, ciascuno cresce solo se sognato” Danilo Dolci.

In quest'ultimo anno l'insegnamento a distanza ha accelerato un percorso da cui non si può prescindere, ma che ha acuito le distanze tra chi possiede competenze e device, partecipazione e supporto dei genitori e chi invece no. Per circa l'80% dei giovani la scuola non ha più significato.

L'emarginazione, che accompagna il disimpegno e la dispersione, si è intensificata per una fascia di giovani che trascorrono il loro tempo in strada e spesso vengono adescati dalla criminalità.

I giovani tra i 17 e i 20 anni - dipende comunque dalle caratteristiche individuali, familiari e sociali - sono il bacino di reclutamento per la mafia che li ingaggia anche dalla microcriminalità (fare il palo, spacciare), l'adesione può essere una scelta autonoma, o obbligata se ci sono bisogni economici della famiglia.

L'analisi della situazione sociale mostra che gli adolescenti nel loro cammino di emancipazione cercano la loro identità in un gruppo e in assenza di canali e modelli disponibili vengono attratti dal ruolo iniziatico dei gruppi di estrema destra, o dei gruppi criminali dove si insegna la gerarchia del potere e dove conta mantenere il ruolo a spese della cancellazione della propria condizione emotiva.

La scuola deve quindi lavorare sulla definizione dei ruoli e soprattutto l'adulto deve dimostrare che chi ha più potere è colui che sa mettere al potere la democrazia.
Per riconquistare chi non ha fiducia nel valore della scuola, occorre che si individui l'ambito di eccellenza di ognuno; solo partendo dall'individuazione del tratto positivo del singolo, attraverso l'umanizzazione di se stesso, si giunge al riconoscimento dell'umanità dell'altro.

La scuola dovrebbe perciò essere un luogo di emozioni ancorate allo star bene, non dovrebbe essere solo un luogo di imposizione di regole: l'empatia è essenziale.
Durante il lockdown i ragazzi stessi sono stati il principale antidoto all'abbandono, offrendosi di aiutare altri ragazzi o i loro compagni. La solidarietà tra studenti, il gruppo positivo, è presente ogni giorno.

Come trovare allora la password per ogni ragazzo che bullizza? I ragazzi inascoltati si sentono giudicati per come sono e non valutati per quello che fanno e sanno fare. Bisogna mettere mano alla didattica per un modello di educazione civile e civica e attivare l'ascolto degli adolescenti.
Questo in quanto la scuola pubblica ha una responsabilità civica e politica.

Che si può fare? Sono stati esaminati due modelli:

- il progetto CHANCE ASCUOLA opera a Napoli con i “maestri di strada”, per distribuire istruzione ai ragazzi di strada tra i 14 e 18 anni, ragazzi problematici segnati da difficoltà emotiva, sociale, cognitiva.
Chance è stata inserita nel libro bianco della UE, la sua equipe è formata da insegnanti, pedagoghi, educatori, mamme sociali, esperti vari: dal calcetto, alla danza, allo psicologo.
Chance-Ascuola ha abolito le lezioni frontali, offre accoglienza, una paghetta, il circle time, cioè riflessioni sulla giornata su eventuali diverbi o scherzi.
La caratteristica è il lavoro d'equipe, gli insegnanti sono sperimentatori, che, con il sostegno di esperti, lavorano alla cura, alla relazione, all'incontro, al contenimento, all'educazione di comunità, all'implementazione personale e sociale.
Soprattutto però, gli obiettivi devono essere raggiungibili per i ragazzi;

- UNA CASA ANCHE PER TE si trova in provincia di Milano, a Cisliano in un bene requisito alla mafia e intitolato a Lea Garofalo. Propone campi di formazione al lavoro presso la libera masseria di Cisliano, dove si cerca di costruire una relazione basata sulle caratteristiche individuali.
Metodo: conoscenza del ragazzo, ascolto, relazione , inserimento nel gruppo, condivisione del gruppo, operatività. Il discorso è insegnare la cittadinanza attiva, l'educazione civica, l'antimafia.

Al centro dell'agire si deve, di conseguenza, collocare un piano di formazione degli insegnanti su competenze relazionali, empatiche, un ripensamento dei contenuti didattici e della metodologia, con buona pace di chi vuole solo nozioni, una riflessione su cosa significhi trasmettere e verificare l'acquisizione di un contenuto, elaborare strategie didattiche in relazione alla didattica a distanza.

I ragazzi hanno paura del futuro e non hanno fiducia negli adulti, oggi, emotivamente sono più piccoli dell'età che hanno. Bisogna cercare soluzioni, andare all'interno della loro testa, superare la rottura del dialogo con gli adulti.
Il 75% dei giovani non sa cosa scegliere per il proprio futuro, cosa fare dopo la maturità. Il terrorismo mediatico del Covid tramortisce le aspettative, bisogna identificarsi un poco con loro. Hanno bisogno dell'aiuto degli adulti, di essere ascoltati, che si entri nel loro mondo e li si coinvolga.

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