Il contributo di ViviLambrate al documento "Milano 2020 - Strategia di adattamento"

Pubblichiamo il documento di ViviLambrate con le idee sviluppate dal gruppo di lavoro su "Milano 2020", gli interventi suggeriti si riferiscono ai quartieri di Lambrate/Rubattino e Rizzoli/Crescenzago. ()
ciclabile
La rete ViviLambrate nasce nell'ottobre 2014 in forma spontanea e auto-organizzata, da un insieme di realtà e associazioni radicate in Municipio 3, che si sono messe in rete con l'obiettivo di promuovere iniziative culturali e sociali per rivitalizzare il quartiere di Lambrate. Promuove la riqualificazione degli spazi pubblici e privati del territorio, dal cuore storico di via Conte Rosso e viale Rimembranze di Lambrate, sino alle aree ex-industriali del polo di via Ventura e via Massimiano, che costituiscono un grande patrimonio ancora troppo poco valorizzato per i cittadini, non solo di Lambrate ma dell'intera città (http://www.vivilambrate.org/). Gli interventi suggeriti riguardano i quartieri di Lambrate/Rubattino e Rizzoli/Crescenzago.


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Prima di sottoporre i nostri suggerimenti vorremmo fare una piccola premessa. Questa crisi richiede una svolta di grande portata, come afferma anche il documento del Comune, e questa svolta può essere affrontata con successo solo se sarà basata su due presupposti fondamentali che sono PARTECIPAZIONE e INFORMAZIONE. La relazione reciproca fra istituzioni comunali e municipali e istanze cittadine non dovrà essere estemporanea e limitata a questo periodo, ma dovrà essere di lunga durata; la condivisione delle scelte e la co-progettazione di attività e cambiamenti per l’uso della città dovranno diventare ampie e continuative. Al contempo è indispensabile che anche l’attività di INFORMAZIONE sia costante e capillare in modo da raggiungere tutte le fasce dei cittadini, anche e soprattutto le fasce più deboli. Informazione sul futuro della città, sui cantieri, ma soprattutto informazioni che possano rispondere alle esigenze di vita e di lavoro dei cittadini stessi.

QUARTIERI SPAZI E CULTURA

Fase 2 post-lockdown

- Annullare costi e permessi di occupazione suolo e sicurezza per uso piazze e vie a scopo ricreativo/culturale (Municipio 3: per esempio, la rotonda di viale Rimembranze già da anni punto di aggregazione per varie attività).

- Incentivare arene estive per la proiezione di film, concerti diffusi e attività culturali di vario genere (utilizzando anche la modalità per la Prima della Scala) in diversi luoghi:
Martinitt, Cinecircolo Casoretto (già attivi);
  • nei giardini pubblici (p. es. giardini di via Folli, giardini Elia Mandelli);
  • negli oratori;
  • nei giardini delle scuole (p. es. via Pini e via Feltre);
  • nei cortili delle case;
  • nelle biblioteche comunali;
  • 'drive-in' su aree parcheggio, piazzali di ipermercati,…
- Incentivare grosse associazioni (tipo ACLI, ARCI, Social Street di Lambrate e Rubattino) che hanno già un loro spazio, ad ampliare l’offerta culturale a prezzi modici (film, teatro, musica, corsi, mostre, ecc). Dalle Social Street di Lambrate e Rubattino abbiamo già ricevuto un’offerta di collaborazione per yoga, bio-danza e spettacoli di musica.

- Coinvolgere associazioni che fanno trekking o ciclismo amatoriale nel promuovere un turismo di prossimità, organizzando giri a piedi o in bici intorno a Milano (per es nei vari parchi della cintura perimetrale, in primis nel Parco agricolo Sud che andrebbe sempre più valorizzato sia dal punto di vista agricolo che ricreativo e culturale, e strenuamente difeso da tentativi di modificarne l’amministrazione riducendone l’autonomia, La stessa ViviLambrate ha realizzato negli ultimi due anni “Piedi su Lambrate”, un progetto che promuove la socialità, la conoscenza del territorio e della sua storia, la scoperta di spazi che possano essere valorizzati. Chiediamo che questo tipo di attività sociale e culturale, praticabile in ogni stagione, nel rispetto delle misure di tipo sanitario necessarie del periodo, possa essere sviluppata con il sostegno del Comune. Il Comune, in questa direzione, potrebbe farsi promotore di un tavolo di confronto e di organizzazione, coinvolgendo associazioni, enti e cittadini impegnati in questa pratica.

- Individuare - anche attraverso l’aiuto di cittadini, associazioni e Municipi - negozi chiusi o spazi vuoti da adibire a negozi di vicinato (per esempio, nel Municipio 3 quello di via Rombon): favoriscono i 15’ a piedi, la vita di quartiere e creano lavoro. Mappare spazi liberi in quartiere, consultare le social street, pensare a soluzioni di allargamento dello spazio dei negozi all’esterno, usando il plateatico che viene concesso gratis. Favorire l’attività dei Gruppi di acquisto solidali (GAS) esistenti nelle varie zone e spesso organizzati in rete, per esempio concedendo l’uso di locali a prezzi calmierati. I GAS acquistano i loro prodotti da reti di piccoli produttori locali. Mappare spazi liberi in quartiere, consultare le social street, pensare a soluzioni di allargamento dello spazio dei negozi all’esterno usando il plateatico che viene concesso gratis.

- Promuovere la diffusione dei mercati agricoli settimanali di vendita diretta di prodotti bio e a Km 0 in ogni quartiere: in viale delle Rimembranze di Lambrate, nel parcheggio antistante la chiesa di Santa Maria delle Grazie (quartiere Ortica) e la chiesa di Sant'Ignazio di Loyola (quartiere Feltre), in largo Murani e nello spazio davanti alle case popolari di via Rizzoli.

- Case dell’acqua, una per quartiere: suggeriamo Lambrate (rotonda di viale Rimembranze di Lambrate), Feltre (giardini davanti alla chiesa di Sant’Ignazio di Loyola), via Don Calabria (giardini davanti alle scuole).

- Biblioteche aperte, ovvero utilizzo degli spazi per momenti di studio, socializzazione e decentramento amministrativo. Ampliare orario apertura biblioteche (anche serale) e loro offerta servizi (mettere a disposizione della cittadinanza strumenti elettronici come i PC), anche avvalendosi di attività di volontariato: non solo gruppi lettura, corsi, proiezioni, giochi, ma anche servizi alla comunità per pratiche, documenti, lavoro, ecc. (i servizi raggiungibili in 15 minuti a piedi).

Nuovo ordinario

- Con la collaborazione di associazioni che già operano in questo campo, recuperare luoghi, in tutta la città, come ad esempio i mercati coperti (in Zona 3 quello di via Rombon), da adibire a centri di 'alimentazione bio e a km 0', dove comprare prodotti, consumare cibo, fare corsi per sana alimentazione, assistere alla proiezione film e presentazione di libri inerenti alle tematiche ambientali.

- Istituire il Portierato sociale o sportello di ascolto che raccolga le esigenze della cittadinanza, specie quella anziana (ad esempio nelle case popolari, edicole e presso uffici comunali di via Pini 1).

- Iniziare a cercare luoghi per CASE MEDICHE, ottimo esempio di sanità diffusa.

- Accelerare e consolidare il decentramento dei poteri ai Municipi, snellendo la burocrazia e coinvolgendo maggiormente cittadini nelle scelte di azioni legate alla loro Zona.

- Per quanto riguarda le biblioteche mantenere le indicazioni riportate nella 'fase 2 post-lockdown'. Farle diventare dei centri polivalenti, ci sono bellissimi esempi in tutto il mondo.

- Apertura anche in notturna delle biblioteche in quartiere (per esempio Valvassori Peroni) per permettere agli studenti delle superiori e universitari un luogo di studio e di socializzazione, come già avviene al Politecnico, solo per i loro tesserati.

SCUOLA E SOCIALIZZAZIONE

Fase 2 post lockdown

- Prevedere l'apertura dei Centri estivi del Comune di Milano dal mese di giugno fino all'apertura delle scuole, senza l'interruzione del mese di agosto (molti genitori hanno già utilizzato le ferie nel periodo di lockdown), potenziando il servizio anche attraverso la collaborazione con le associazioni e gli oratori (proposta già in fase di discussione a livello ministeriale). Particolare attenzione andrà posta alle famiglie in difficoltà nel conciliare il lavoro e la cura dei figli minori.

- Attivare per il mese di giugno e settembre percorsi di recupero e di sostegno didattico per gli alunni che in questi mesi sono stati penalizzati dalla didattica a distanza. In particolare per gli alunni portatori di handicap e per tutti coloro che si trovano in disagio sociale e deprivazione culturale, per i quali il rischio di abbandono scolastico è molto elevato.

- Aprire i giardini delle scuole primarie (per esempio via Pini, via Feltre, via Clericetti, via Carnia) per il gioco libero, con le regole di distanziamento vigenti anche nei giardini condominiali aperti ai bambini residenti, non lasciare l'utilizzo alla discrezionalità del condominio.

Nuovo ordinario

- Per quanto riguarda la scuola primaria e materna ripresa dell'attività didattica con la copertura totale dell'orario (non doppi turni).

- Ipotizzare la realizzazione della 'scuola diffusa': sia negli spazi (con il reperimento dei locali presso le strutture territoriali a 15'), sia come offerta di opportunità educative in collaborazione con le associazioni, le società sportive, le biblioteche, i teatri e l'università.

- Per le scuole secondarie di primo e secondo grado prevedere i doppi turni e mettere i laboratori di informatica presenti a disposizione degli alunni in situazione di disagio sociale e deprivazione culturale per evitare l'abbandono scolastico.

- Il progetto "Scuole aperte" potrebbe concretizzarsi con l'utilizzo, al termine dell'orario dell'attività didattica, da parte di gruppi di cittadini degli spazi per corsi e attività socio-culturali di vario genere.

- Aprire CAG per i ragazzi in ogni quartiere, nelle aule inutilizzate delle scuole secondarie di primo e secondo grado, nel pomeriggio, a integrazione dell’attività svolta negli oratori.

MOBILITÀ/VIABILITÀ

Proposte valide in entrambi gli scenari Fase 2 e Nuovo ordinario

Piste ciclabili

- Creare rete ciclabile nel quartiere Lambrate che permetta di circolare verso gli assi nord (verso via Palmanova, via Padova), sud (verso via Corelli, viale Argonne), est (verso Segrate, Sesto S. Giovanni) e ovest (verso il centro di Milano) e/o di congiungersi alle piste ciclabili già esistenti oppure in costruzione. Per esempio, da Lambrate, via pista ciclabile, poter raggiungere l'asse corso Buenos Aires, Sesto S.Giovanni. Utilizzare il tracciato del parterre di via Pacini quando sarà liberato dai lavori per MM2 e creare pista ciclabile e panchine, come in corso Lodi.

- Posizionare stalli di BikeMi in ogni quartiere (Ortica, Rubattino, Lambrate, specialmente FFSS, Feltre, Cimiano, Crescenzago).

- Favorire la mobilità ciclabile verso gli istituti scolastici, disincentivando l'uso della macchina. Aumentare il parking/rastrelliere biciclette. Favorire il passaggio anche in proprietà private per pedoni e cicli (p. es. collegamento Rubattino-Sacro Cuore con attraversamento proprietà Bracco). Estendere le esperienze del 'pedibus' e del 'bicibus' (vedi Massa Marmocchi di Marco Mazzei, percorso guidato per la scuola di via Clericetti).

- Sono indispensabili gli attraversamenti in sicurezza delle vie di grande scorrimento, p. es. via Rombon, via Pascoli, via Don Calabria etc., permettendo anche l'attraversamento sulle strisce pedonali senza dover scendere dal mezzo modificando l’attuale codice oppure creando sulle strisce lo spazio per il passaggio delle biciclette. Inoltre, avere il diritto di posizionarsi in prima fila ai semafori per evitare di essere a stretto contatto con i fumi di scarico. Istituire zone a 30 km/h nelle strade intorno agli edifici scolastici e ZTL per favorire la ciclabilità in sicurezza.

Parcheggi

- Incentivazione del car-sharing e anche grandi parcheggi in prossimità dell'ingresso a Milano (Rubattino e Lambrate) dove trovare servizi di navetta per raggiungere le fermate dei mezzi pubblici ovvero stalli di bike-sharing, motorini elettrici, monopattini e auto elettriche. Creare nuove rastrelliere per bici intorno alla stazione FFSS di Lambrate anche dalla parte di via Rombon.

- Data la continua crescita della popolazione nel quartiere e l’eventuale uso di mezzi alternativi per muoversi in città, ci si chiede se è prevista la costruzione di parcheggi pubblici nelle aree attualmente dismesse.

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Re: Il contributo di ViviLambrate al documento
09/06/2020 alberto
Buongiorno.
Leggo con entusiasmo il vostro articolo. IN particolare la parte della scuola. Faccio l'insegnante e vorrei assolutamente sostenere l'idea di scuola diffusa, di quartiere e all'aperto. Lavoro nella scuola Scarpa di via Clericetti.Se volete potete mandarmi una mappa di luoghi dove fare lezione all'aperto, suggerire spazi e persone con cui interagire.
Grazie.


 
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