Per un grande Parco Metropolitano

Venerdì 1 febbraio si è tenuto presso l'Urban Center il convegno “Grande Parco Forlanini - Brick by Brick”. Quali sono le novità emerse?

()
UDS 12 credits web

E' stata l'occasione in cui gli studenti del Laboratorio di Urban Design della Scuola AUIC del Politecnico di Milano, coordinati dalla prof.ssa Grazia Concilio, hanno potuto veder coronato il loro lavoro che, così come avviene ormai da tre anni, verteva sul tema del Grande Parco Forlanini.

Al di là però dei progetti presentati, è stata anche l'occasione per fare il punto della situazione sulla costruzione del Parco. Presenti, istituzioni e tecnici, l'Assessore del Comune di Milano Pierfrancesco Maran, la sindaca di Peschiera Borromeo, Caterina Molinari, l'Assessore al Territorio del Comune di Segrate, Roberto De Lotto, Daniela Masotti di ERSAF Lombardia, Paola Viganò, Direttore Area Verde del Comune di Milano e, soprattutto, Riccardo Gini, Direttore del Parco Nord.

Facciamo un riepilogo di quanto abbiamo già raccontato su queste pagine.
Il Grande Parco Forlanini è un progetto che nasce nel 1953 e vede una sua prima realizzazione nel 1970 con l'attuale Parco Forlanini. Nel 2000 viene indetto un concorso internazionale per la realizzazione di un progetto, risultato poi troppo oneroso per le risorse del Comune e quindi abbandonato.
Nel 2012 nasce un Comitato spontaneo in opposizione all'ennesimo tentativo da parte del campo Golf che stava nascendo, di incorporare parti di possibile espansione del Parco. Il Comitato si trasforma nel 2014 nell'Associazione Grande Parco Forlanini. Scopo di questa Associazione è riprendere il disegno per la realizzazione di un grande sistema di verde che, nell'asse est-ovest, veda continuità tra il centro di Milano e l'Idroscalo che raccorda i comuni di Segrate e Peschiera Borromeo e svolga il ruolo di nodo con il corridoio ecologico del fiume Lambro. Un Parco moderno che, mantenendo una propria identità specifica e realizzato in economia valorizzando quello che già c’è, dia spazio anche ad attività inserite nel territorio.

Nel 2015 Chiara Bisconti, al tempo Assessora allo Sport e Verde Pubblico, realizza la prima riqualificazione del Parco, restaurando i tracciati storici delle strade interpoderali nell'area agricola tra via Cavriana e la tangenziale Est.

Dopo il cambio di Amministrazione, ci sono voluti 2 anni per arrivare però ad una grande novità: la firma del Protocollo di intesa tra i Comuni di Milano, Peschiera Borromeo e Segrate, nonché il Parco Agricolo Sud Milano, Parco Nord . Oggetto di questo Protocollo è la realizzazione del Grande Forlanini e che questo possa svolgere un ruolo di cerniera tra i diversi parchi di cintura dell'area metropolitana .

Parco Nord Milano sarà l’attore che predisporrà le condizioni per il progetto e gli aspetti tecnici della realizzazione. Per questo occorre evidenziare l'intervento al Convegno del suo Direttore, Riccardo Gini, che, sottolineando l'importanza del progetto per la Città di Milano, ha comunicato i tempi dello studio e quelli, più lunghi, per la realizzazione dello stesso.

“Brick by Brick” però diventerà un mantra dei prossimi anni, perché mattone su mattone incomincerà presto la costruzione del parco, con la certezza di un'idea progettuale capace di coordinare le parti di parco e gli interventi necessari che oggi sono apparentemente scollegati.


Quello che è emerso dei prossimi passaggi è che si dà priorità alla creazione di un percorso ciclo-pedonale che unisca, per ora, la nuova parte del Parco Forlanini, quindi via Cavriana, con l'Idroscalo. Per ottenere ciò dovranno essere risolti i seguenti punti:

  1. accordo con la Milano-Serravalle per il passaggio di gestione dell'area sotto la tangenziale (ancora tutta da progettare, ed è stato uno dei temi toccati dai ragazzi del Laboratorio)
  2. passerella sul Lambro: inserita nel Piano triennale delle Opere, dovrebbe avere il 2022 come presumibile anno di costruzione
  3. passaggio nell’area di Cascina Salesina: c’è già ora un sistema viario presente in varie mappe ed attualmente interrotto dalle recinzioni ad ovest tra l'attuale Parco Forlanini e la cascina Salesina.
  4. passaggio Novegro: si tratta di ripristinare il sistema viario e riqualificare il passaggio nella frazione di Novegro. Per la riqualificazione, così come per il punto successivo, c'è già un progetto. Il finanziamento deriva dallo scorporo degli oneri per la realizzazione del grande centro commerciale Westfield. Interessanti spunti per questo aspetto sono venuti dal lavoro degli studenti.
  5. passerella di comunicazione tra Novegro e l'area dell'Idroscalo anch’essa da realizzare sempre con gli oneri Westfield

Tutti questi potrebbero essere realizzati entro il 2022.

Successivamente i punti cardine da affrontare saranno:

  1. il ripristino dell'asse Concordia-Indipendenza-Argonne dopo il rilascio dei cantieri M4: recentemente il Comune, confermato da Maran, ha deciso che l'asse M4 sarà, nella parte sovrastante, un sistema di passaggi ciclabili che unisca senza soluzione di continuità i parchi dell'area Est di Milano (Parco Forlanini) ai parchi delle zone Ovest passando per il parco Solari, integrato con aree verdi. Questo punto richiede molta attenzione, ad oggi non c’è ancora un progetto organico di ripristino, in particolare preoccupa la scarsa profondità del terreno e le numerose interferenze nelle aeree sopra ai manufatti M4 (prese d'aria, accessi tecnici, etc.).
  2. la restituzione del Pratone (via Mezzofanti): attualmente occupato dal cantiere M4 nel quadro di un sistema di spazi pubblici e verdi che raccordino il nodo di interscambio delle ferrovie e metropolitana
  3. i passaggi sotto la ferrovia: ci sono due tunnel (uno dal Pratone ed uno dalla stazione Forlanini) che permettono l'attraversamento della zona, oggetto di definizione di un accordo tra Comune e FF.SS.
  4. sistemazione dell'area della stazione Forlanini: è necessario un progetto di insieme che includa la stazione Forlanini per minimizzarne l'attuale degrado ed aumentare la sicurezza dell'area in previsione anche dell'apertura della fermata M4
  5. animazione delle aree di comunicazione realizzate: non si può pensare a sole soluzioni viabilistiche, ma anche a renderle sicure, altrimenti rischiamo che possano diventare luoghi abbandonati e pericolosi, quindi non frequentati per queste ragioni. Unica possibilità è riempirli di attività che ne garantiscano la vitalità. Questo è uno dei punti più toccati dai lavori dagli studenti del Laboratorio e l'invito è che l'Amministrazione tenga bene in conto questo tipo di problematiche, magari raccogliendo le suggestioni proposte dai ragazzi.




Articoli o termini correlati

Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha