Autore: Luca Costamagna
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Buongiorno Paolo,
"Questa novità si deve alla ventata di renzismo arrivata sino al Municipio 3".
Ho avuto più occasioni di dire che la parola felicità rientra nella delega "benessere e felicità", proprio perché abbiamo voluto esplicitare meglio una delega che ha l'ambizione appunto di misurare le azioni politiche con la "cifra" della felicità.
Concretamente pensiamo al miglioramento dei servizi stessi, dell'abbattimento delle barriere architettoniche pubbliche presenti, degli spazi pubblici da rigenerare sulla base del vissuto e delle esigenze del territorio.
Capisco bene e davvero che questa parola possa suscitare critiche e non è certo un problema, penso però che quando in politica si cambiano i linguaggi, bisogna prevedere delle reazioni critiche (che avevamo previsto).
La nostra sfida sarà riempire questa delega "benessere e felicità" con i contenuti del programma di coalizione che abbiamo presentato alle elezioni.
Non parlerei però di renzismo, perché di felicità non sono (siamo) certo il primo a parlarne, anzi.
Esiste un filone di pensiero molto ampio e anche i politici di Milano hanno parlato di felicità, penso a Pisapia o allo stesso Majorino che il 26 Gennaio 2016 proponeva proprio l'Assessorato alla Felicità.
http://www.onalim.it/intervista-sentimentale-a-piefrancesco-majorino-perche-non-facciamo-un-assessorato-alla-felicita/
Segnalo poi anche questo articolo di Alessandro Rosina: http://www.alessandrorosina.it/lassessorato-trasversale-che-manca/
Nella conclusione del suo articolo ironizzava un poco sulla mia capacità di rendere felici i cittadini: penso che sia il primo compito della politica, soprattutto di quella più vicina ai cittadini.
Un saluto
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