Autore: Associazione MetroxMilano
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Chiedere il rispetto dei tempi e, parallelamente, pretendere continui rinvii è un giochetto che sta stfando. Gli 88 mesi sono partiti a gennaio 2015. Non c'è stato nessun fermo del cronometro e si stanno utilizzando preziosi mesi che erano stati previsti per eventuali ritardi nella realizzazione. Qua i soldi sono in larga parte frutto di mutui e le banche non perdoneranno ritardi nell'apertura non giustificati (e tali sono quelli in atto ora). Alla fine avremo la metro 4 ancora più tardi e ci toccherà pure pagare. Tutti soldi che si possono invece investire nella qualità finale dell'opera, se proprio vanno aggiunti.
Assurdo anche pretendere che dopo il lavoro di cesello sulle 170 piante in meno (parliamo di piante, incluse picccoli arbusti, e non di soli "alberi secolari")si chieda ancora una diminuzione, l'opera DEVE essere realizzata e la si deve fare in SICUREZZA!
E non citate l'Europa, a Berlino, ricordiamo per la 100° volta, stanno realizzando la U5 sotto il loro celeberrimo viale Unter Der Linden, dove i "linden" sono alberi che sono stati in parte tagliati per far spazio ai cantieri. Ancora peggio nell'Alexander Platz dove l'ecatombe è stata gigatesca, con l'aggravante che i lavori hanno sforato drammaticamente tutti i cronoprogrammi fatti. Ma gli esempi sono moltissimi in tutta Europa. Dalla verde Vienna a Budapest, gli alberi si tagliano, si costruisce e si ripianto anche in misura maggiore.
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