Ho letto l'articolo sulla mobilità alternativa, e mi rattrista un po' l'ultimo paragrafo: non mi sembra giusto far credere ai giovani che non si possa mai far niente se non dietro compenso.
In realtà anche nelle più gratuite esperienze un compenso c'è, in crescita umana, in conoscenza di sé e degli altri.
Mi auguro che siano tanti i volontari, per l'Expo.
Cordiali saluti
Chiara Cavalli