Autore: Giuseppe Maria Greco
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Le cosiddette "buone abitudini" sono state sotterrate da quelle "cattive", condivise tanto da diventare ovvie. Non basta che qualcuno esprima il proprio dissenso sollevando un tergicristallo o lasciando biglietti densi di astio (tra parentesi: ho notato la maggiore efficacia di biglietti cortesi, in cui si fa notare l'ostacolo creato a carrozzine e minorati. Ma comunque è di breve durata). Questo "controllo di tipo orizzontale" non è efficace da solo. E' indispensabile che sia appoggiato da quello "verticale" dell'autorità (vigili, AMSA, assessorati...). La sovrabbondanza di auto rispetto alla disponibilità di parcheggi così come il clima di impoverimento economico generale autogiustificano gli automobilisti come quelli che ingombrano lo slargo di marciapiede all'angolo tra via Diacono e via Pinturicchio impedendo il passaggio se non a slalom, o quelli che si piazzano fuori dalle strisce agli estremi della via Deffenu impedendo ai camion dell'AMSA di passare se non con grandi manovre e impedendo la vista di auto in arrivo da viale Romagna attraverso via Diacono, o ancora quelli che approfittano dello spazio tra le aiole in via Pascoli per infilare auto che impediscono di controllare insieme l'arrivo dei tram, della auto da destra e la curva a sinistra per non investire le auto parcheggiate (cose che dovrebbero far scattare i vigili, che purtroppo hanno sempre altro da fare).
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