Autore: Giulio Mainoldi
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Caro Andrea ho letto la tua riflessione su Altan e la polemica con Migliarese. Tu sai come questo dibattito sia antico e insieme moderno. Nella cultura occidentale da Blaise Pascal e Montaigne si è cominciato a ragionare in modo diverso da quello delle gerarchie della Chiesa cattolica. Contro la rigidità di concetti validi una volta per tutti Pascal scrive “Noi voghiamo in un vasto mare, sospinti da un estremo all’ altro, sempre incerti e fluttuanti. Ogni termine al quale pensiamo di ormeggiarci e di fissarci vacilla e ci lascia; e, se lo seguiamo, ci si sottrae, scorre via e fugge in un’ eterna fuga. Nulla si ferma. E’ questo lo stato che ci è naturale...”.Questo scriveva tre secoli fa il pensatore francese, ancorché fosse credente.
Agli difensori dogmatici, ancorati a certezze granitiche, sfugge un dato fondamentale: la cultura e le culture. Così la famiglia ha una serie di varianti e continua a subire trasformazioni. Ma quello che deve preoccuparci sono i tentativi di imporre una determinata visione del mondo e questo genera mostri come il rogo dei libri, del libero pensiero. Giulio
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