Mi è piaciuto molto il film di Garrone. L'ho trovato molto originale e con uno svolgimento non scontato. Adesso però non voglio tanto parlare del film quanto, brevemente, della critica che ho appena letto. La critica abbonda di aggettivi e termini negativi quali "squallore" "avvilente" "agghiacciante" rivolti ai personaggi del film. Difatti parla di "tessuto umano ai limiti della dissoluzione". Sì, tutto vero eppure soffermarsi solo sulla critica a questa umanità e alla cultura televisiva mi sembra troppo facile. Ci sento una presunzione di superiorità. Tutto sommato noi siamo privilegiati senza grande merito. Difatti siamo stati "gettati" dalla nascita in un orizzonte più "civile" e con maggiori possibilità di sviluppo individuale. Quindi, a parte la critica alla società televisiva (io non possiedo neanche la televisione) io ho apprezzato soprattutto la capacità di Garrone di narrare una vicenda umana di grande disagio in una città meravigliosa troppo maltrattata dalla storia. Attori e attrici di una bravura enorme. solo il fatto che un ergastolano riesca a diventare un attore di tale potenza mi dà la speranza che questa umanità abbia le potenzialità per riscattarsi.