Autore: Franco Meazza
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Mia moglie, ora in pensione da oltre 10 anni, ha insegnato "Educazione artistica" nella media inferiore per 35 anni, in zona (dopo tre o quattro anni di gavetta fuori zona).
Favorita dalla materia sempre bene accettata dai ragazzi, le è stato possibile seguire in collaborazione con l'insegnate di sostegno anche l'inserimento di alunni problematici,
vuoi per motivi fisici vuoi per motivi linguistici (negli anni 90 ormai c'erano anche due o tre extra-comunitari per classe). E quasi sempre l'inserimento è avvenuto con successo.
Poi (anni 2000) sono via via scomparsi gli insegnanti di sostegno con una preparazione specifica, sostituiti da insegnanti precari con nulla preparazione e scarso interesse
per quell'incarico. Anche quelli di buona volontà, appena possibile migravano ad altro incarico.
Per anni ho discusso con mia moglie di questi problemi e, seppur non sempre d'accordo, abbiamo sempre pensato che i risparmi (forse) realizzati siano andati a discapito degli
alunni più bisognosi e delle famiglie più disagiate.
E la cosa sembra continuare.
Oltre a pensare alle mascherine gratis per tutti (scelta elettorale?), o alla misura della temperatura delegata alla famiglia (ma quando mai?), o ai banchi con le rotelle
(ma quale burocrate ha deciso una cosa così assurda?)sarebbe urgentissimo ripristinare (per poi avviare ulteriori significativi miglioramenti) almeno la situazione di 20 anni fa.
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