Autore: Paolo Burgio
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E’ un dato di fatto che gli oneri per finanziare le linee M4 ed M5 in project financing ricadono sul Comune di Milano e sui privati a seguito dei finanziamenti richiesti alle banche per coprire i costi di realizzazione delle opere. Non si capisce come si possa far fronte a questi obblighi se non con un aumento del biglietto ATM. Con quali altri introiti altrimenti, non credo con il ricavato delle multe per sosta vietata. Ripeto che la scelta politica è stata quella di far ricadere sui cittadini una quota molto rilevante dei costi per il trasporto pubblico milanese e con il sistema del project financing di privatizzare la gestione delle due linee, a tutto vantaggio di banche e privati. Questo andrebbe chiaramente fatto capire ai cittadini.
Che la legge di bilancio obblighi gli Enti Locali a iniziare processi di privatizzazione dei servizi pubblici è proprio una delle questioni fondamentali su cui si giocherà la possibilità di invertire la marcia verso la distruzione delle risorse del pianeta. La giovane Greta Thunberg, suscitando un’ondata di consensi mondiale e l’adesione a parole di tutti, Trump escluso, ma compreso il Consiglio Comunale di Milano, ha rinfacciato ai potenti della terra la mancanza della volontà politica di prendere subito dei provvedimenti per invertire questo trend. La privatizzazione dei servizi di trasporto pubblico, assoggettati alla logica del profitto, che comporta inevitabilmente maggiori oneri per gli utenti e vantaggi economici per banche e privati, è in totale contraddizione con la salvaguardia del clima. I servizi di trasporto pubblico devono mirare al contenimento drastico delle tariffe, quindi degli oneri finanziari e dei costi di gestione che graveranno in misura sempre maggiore se i servizi vengono privatizzati. Occorre uscire dalla logica attuale che vede nella privatizzazione delle Aziende Speciali con finalità economiche (ma quando mai un’azienda che fornisce un servizio pubblico dovrebbe avere una propria finalità economica?) una facile soluzione alla cosiddetta mancanza di risorse.
La vera alternativa è il potenziamento dei servizi pubblici, coperti non dai finanziamenti delle banche e dalle gestioni private, ma dalle risorse che noi contribuenti versiamo. Questo è il punto in discussione e comporta una precisa volontà politica su cui occorre fare assoluta chiarezza.
La copertura dell’area metropolitana con una rete integrata di servizio di trasporto pubblico è altrettanto doverosa, ma non si dica che per ciò il biglietto deve aumentare del 33% e che per la gestione occorra un soggetto misto pubblico-privato, attirato dal grande business che questa prospettiva comporta.
Se ci preoccupiamo del futuro dei nostri figli bisogna passare dalle dichiarazioni ai fatti e agire politicamente con provvedimenti che giorno per giorno incidano sulle cause all’origine dell'emergenza climatica. Una di questa cause, e non di secondaria importanza, è rappresentata dal traffico urbano nelle grandi aree metropolitane. Non credo ci possano essere dubbi sui rimedi da adottare, non certo quello dell’aumento del tariffe a carico degli utenti.
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