Ecopass: sul borsino e sulle agevolazioni

Le azioni da sostenere per garantire efficacia alle misure in adozione e un effettivo miglioramento della qualità ambientale urbana. Ma anche perché il Comune tenga fede all’impegno assunto verso una comunicazione pubblica, trasparente e corretta. Stralci da una lettera pubblica di Enrico Fedrighini del 19 ottobre 2011.
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 «Dal gennaio 2012 a Milano verrà avviata la congestion charge, come richiesto dal primo dei cinque quesiti referendari sull'ambiente votati a giugno. Il provvedimento recepisce sostanzialmente il nucleo centrale della proposta che prevede tariffa semplificata e applicazione del pedaggio a tutti i veicoli, qualunque sia la classe ambientale di appartenenza (Euro), con la sola eccezione di ibridi ed elettrici. Inizialmente la tariffazione continuerà a riguardare la sola area dei Bastioni e, con gli introiti derivanti, si dovrà iniziare subito a costruire la “fase-2” prevista dal referendum, ovvero: pedonalizzare le aree centrali e contestualmente potenziare la rete del sistema di trasporto pubblico all’esterno della zona Bastioni per ampliare la dimensione dell’area urbana protetta soggetta a pedaggio.
Non saremmo mai arrivati a questo punto senza i referendum: la grande mobilitazione e l’eccezionale partecipazione popolare al voto rappresenta una domanda di cambiamento trasversale e quindi un punto di non ritorno nel cammino che abbiamo intrapreso per cambiare radicalmente la qualità ambientale nella nostra città.
Ora però non dobbiamo fermarci. Perché proprio in vista dell’imminenza di questa novità, stanno proseguendo importanti trattative per definire alcuni aspetti del provvedimento, forse meno noti ma assolutamente fondamentali per garantire efficacia alla misura e un effettivo cambiamento e miglioramento della qualità ambientale urbana.
Ne cito due.
Il primo tema riguarda la destinazione dei fondi incamerati con il pedaggio. Bisogna creare una sorta di fondo vincolato, un “borsino Ecopass” da pubblicare sul sito del Comune, aggiornato in tempo reale: da un lato le somme progressivamente incamerate dal pedaggio, dall’altro la loro destinazione (al netto dei costi di gestione del sistema) per acquisto di bus/tram/treni e per la realizzazione di itinerari ciclabili e corsie riservate. È un aspetto fondamentale: il cittadino deve essere informato di quali sono i benefici del pedaggio, di come verranno impiegati i soldi pubblici. Che non devono servire per “fare cassa”, ma per tutelare la salute dei cittadini migliorando la qualità ambientale urbana. Questione di trasparenza e di corretta comunicazione pubblica. La proposta era stata accettata, ma mai realizzata dalla Giunta Moratti: ancora oggi, le somme incamerate con Ecopass finiscono nel grande calderone indistinto del bilancio comunale. E poi salta fuori che non ci sono i soldi per potenziare il bike-sharing, o per mantenere il servizio di Scuolabus...

Il secondo tema riguarda le agevolazioni per i veicoli commerciali. Esistono due possibili strade: vincolare eventuali agevolazioni al rispetto di rigide finestre orarie (“se circoli con il tuo mezzo pesante al di fuori degli orari di punta, ad es. fra le 10 e le 16, fai una cosa intelligente e ti premio applicando in quella fascia oraria una tariffa ridotta”), oppure elargire abbonamenti a prezzi scontati.
Sono due misure radicalmente diverse: la prima serve a governare la mobilità urbana migliorandola (ti agevolo solo se riduci il congestionamento), la seconda serve solo a fare cassa (incamero subito i soldi degli ingressi a prezzo ridotto, e i mezzi pesanti sono liberi di circolare quando vogliono)».  (Enrico Fedrighini, 19 ottobre 2011)



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