Incontro pubblico di ascolto e confronto su “Problematiche del quartiere Lambrate”

Si è svolto ieri un acceso e appassionato dibattito sulle problematiche del quartiere Lambrate. ROM, ma non solo, perché sono stati toccati anche altri temi. Ad ascoltarli gli Assessori Maran e Granelli, il Comandante dei Vigili di Zona 3 Zampinetti e un rappresentante della Polizia di Stato.
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La cronaca, purtroppo, ha dato una risposta all'incontro di ieri. Nella notte sono state danneggiate 13 auto nel tratto prosipiciente i civici 73 e 78 di via Rizzoli. Proprio ieri sera un portavoce degli abitanti di quelle case comunali aveva denunciato lo stato di abbandono in cui versano i parcheggi di quei condomini. Ha raccontato delle lettere spedite ad Assessori e Forze dell'ordine per chiedere l'installazione di "porte" per impedire l'accesso dei camper nei parcheggi e di provvedere alla rimozione di auto abbandonate. Purtroppo quanto accaduto stanotte, anche se forse si tratta solo di una coincidenza, suona come una minacciosa risposta.
Le case di via Rizzoli fino al 1 dicembre saranno ancora in gestione ALER, che dovrebbe farsi carico di queste segnalazioni, ma l'Assessore Granelli ha garantito che, anche prima del passaggio di competenza alla MM (nuovo gestore delle case comunali), comunque si interverrà, almeno per la rimozione delle auto abbandonate.
Il caso di via Rizzoli è solo uno di quelli esposti ieri sera. Disturbi alla quiete pubblica a causa di discoteche e balere, ma anche casi di occupazione abusiva e violenta di un appartamento ALER in carico ad un portatore di handicap, sono stati raccontati agli assessori Granelli e Maran.
Però a farla da padrone è stato il problema dei ROM a Rubattino. Problema ormai annoso, in quanto sono dieci anni che se ne sente parlare. In tanti anni sono cambiati solo i numeri: nel 2006, nella sola area ex INNSE, si contavano 400 ROM che, complessivamente nella zona, sono arrivati anche a più di 600. Ora la situazione è, almeno numericamente, molto diversa: 6-7 siti occupati saltuariamente per un totale di meno di 100 persone. Se si pensa che nel solo palazzo di via Bistolfi sono state presenti anche 400 persone, si capisce che i numeri sono ben diversi. Ma diversa è anche la tipologia di queste presenze. Se, ai tempi del caso nazionale ROM di Rubattino, i ROM erano una entità contraddistinta, conosciuta, contattata persona per persona dal terzo settore per proporre percorsi di integrazione, ben diversa la caratteristica di queste presenze: alcune famiglie, spesso in transito, non stanziali e difficilmente avvicinabili. Questo fa senz'altro aggravare il già difficile rapporto tra gli abitanti del quartiere e questa presenza. La non stanzialità fa si che la zona sia per queste persone luogo di abuso: spazzatura sparsa sui marciapiedi, sporcizia abbandonata, deiezioni nei luoghi pubblici, abluzioni nelle fontanelle e bucato per strada, sono solo la parte più appariscente di questi atteggiamenti, perché poi arrivano anche i piccoli furti.
Di come sono stati praticati i percorsi di integrazione ce ne hanno parlato ieri sera Flaviana Robbiati (maestra della scuola di via Pini, che per prima ha iniziato un percorso di scolarizzazione di bambini ROM, punto di partenza per i processi di integrazione delle loro famiglie) e Stefano Pasta della Comunità di Sant'Egidio, la più attiva in questi percorsi. Proprio oggi è comparso sul Corriere della Sera un articolo intitolato "A Milano oltre duemila ROM vivono nei campi illegali" in cui è presente un bel video sui ROM in cui interviene anche Stefano Pasta.
Ribadisco però che qui il problema è di natura differente, per cui non è neanche proponibile la strada del "minor danno" ventilata dalla responsabile della Consulta ROM e Sinti (installazione di fontanelle e raccolta immondizia nei luoghi soggetti ad occupazioni abusive).
C'è da dire che ci sono state anche voci di cittadini che non lamentavano timori, ma la paura è una percezione soggettiva, che non possiamo discutere o minimizzare, e di episodi che possono incutere timore ieri sera ce ne sono stati raccontati molti.
Quali sono state le proposte dei cittadini?
Molte reputabili fantasiose, autolesioniste o provocatorie che non sono state, per me giustamente, neanche prese in considerazione, quali ronde, porto d'armi o la rimozione di panchine e fontanelle; ma anche proposte concrete quali l'aumento del presidio delle forze dell'ordine con un H24 nella zona, l'aumento dell'illuminazione pubblica in piazza Rimembranze di Lambrate, nonchè l'installazione di archetti anti parcheggio sempre nella piazza.
Cosa hanno detto gli Assessori: accolte senz'altro le proposte che saranno messe in atto in accordo con il coordinamento delle forze pubbliche ed il Consiglio di Zona. L'altro punto fondamentale è la pressione verso i proprietari privati delle aree oggetto di occupazione abusiva per la messa in sicurezza dei siti, pena l'esproprio delle stesse, destinandole ad iniziative del terzo settore. L'Amministrazione non vuole apparire buonista e non sta minimizzando il problema, ma è stato ribadito il difficile e lento percorso per allontanare il degrado dalla zona, che deve vedere in prima persona i suoi cittadini quali attori per combatterlo.

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