La giornata mondiale della libertà di stampa

Nel rapporto sulla libertà di stampa presentato oggi da “reporter senza frontiere” si legge …“La situazione è invariata per gran parte dell'Unione europea. Sedici dei suoi membri sono ancora nella top 30. Ma il modello europeo si sta disfacendo. La cattiva legislazione già analizzata nel report 2011 non è cambiata, soprattutto in Italia (57 ª posizione) dove la diffamazione a mezzo stampa non è ancora stata depenalizzata e le agenzie statali fanno un uso pericoloso di leggi bavaglio”.
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Ilaria Alpi
Oggi è la giornata mondiale della Libertà di stampa. Perché la libertà finisce quando è controllata prima e impedita poi, la libertà della parola, detta e scritta, la libertà del pensiero.
Lo sanno benissimo i poteri di tutto il mondo. La parola, detta e scritta, può cambiare il mondo in ogni momento più di un fucile.
Noi, in questo Paese, lo sappiamo bene da tanto tempo.
Lo abbiamo imparato e studiato, dai tempi del ventennio fascista ai giorni nostri.
C’è un elenco lunghissimo di giornalisti e scrittori la cui penna ha insegnato la vita e il coraggio di vivere a intere generazioni. La mia, per esempio, ha cominciato ad avere coraggio e voglia di partecipare guardando i servizi di Italo Moretti dalle piazze argentine degli anni settanta, leggendo le parole di Giuseppe Fava sulla mafia.
La Stampa, quella con la “S” maiuscola, non potrà mai essere messa a tacere per davvero.
Conta i suoi morti e poi riprende il cammino, anche per loro.
Penso a Ilaria Alpi, una storia di cui questo Paese non dovrà mai smettere di fare i conti e di vergognarsi. I suoi racconti e le sue denunce dalla Somalia hanno aperto veli su un’Italia che tanti, troppi, hanno sempre finto di non vedere.
Penso a Anna Politkovskaja, che ha sfidato il potere di Vladimir Putin e che per questo ha pagato due volte: prima con la sua vita e poi derisa da un Berlusconi che voleva compiacere Putin.
Il Potere da sempre prova a mettere il bavaglio al pensiero e al coraggio della parola. Prima in modo subdolo, provando ad ammorbidire e sedurre le penne migliori, poi con le leggi-bavaglio infine, quando tutto questo non basta, si passa all’intimidazione e alla soppressione fisica.
Ecco, la Giornata mondiale della Libertà di stampa viviamola, proviamo a sentire il profumo di un articolo di giornale, di un racconto, di un libro. Ricordiamo chi ha pagato con la propria vita il prezzo delle parole che ha scritto e raccontato. Impariamo a capire la differenza che passa fra un modo di fare giornalismo e scrittura e un modo di asservire i poteri con il giornalismo compiacente e di basso livello, senza rischio e senza dignità.
Giuseppe Fava diceva “…a che serve essere vivi, se non si ha il coraggio di lottare?"



la classifica mondiale di reporter senza frontiere (pdf)




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