Aboliamo l'IMU, aboliamo i servizi ai cittadini
Certo, la crisi economica che sta travolgendo il nostro, e molti altri paesi, non consente di mantenere i servizi sociali ai livelli attuali, ma, senza voler entrare nel merito in questa sede a chi sia giusto ed opportuno sottrarre reddito e servizi, e quali risorse tagliare, come affrontare a livello locale la crisi e quali risposte trovare? Come reagire positivamente ad una situazione di impoverimento delle risorse, che non si traduca anche in una situazione di regresso della vita sociale e di ben-essere generale (il cosiddetto welfare)? Sono convinto che nuove forme di partecipazione dei cittadini, da costruire insieme e con l'amministrazione, potrebbero farci superare in parte questa “crisi”, contribuendo anche a mantenere vivo il senso della comunità e rapporti di convivenza civile e sociale, più maturi e consapevoli di quanto non emerga dall'attuale scena politica nazionale. (Paolo Burgio, 1 maggio 2013)
Carissimo Sindaco,
e per conoscenza, delegato del Sindaco per le politiche giovanili, Alessandro Capelli, e Direttore di Settore Zona 3, Giovanni Campana,
mi permetto di segnalare una questione di carattere collettivo e di interesse pubblico che riguarda, ad oggi, 300 ragazzi e le loro famiglie.
Ho avuto notizia che il Centro di Aggregazione Giovanile C'entroXCento, di via Pini (Zona 3), si trova costretto a interrompere le proprie attività a far data dal 30 aprile, poiché il contratto di servizio con la cooperativa che a suo tempo ha vinto il bando di gara, già scaduto in gennaio, è stato prorogato solo sino a questo mese.
Le manifesto tutto il mio sconcerto per la situazione. Il Centro, che conosco perché frequentato anche da mia figlia Margherita, svolge un servizio ad ampio spettro di sostegno alla crescita dei ragazzi tra i 10 e 18 anni: attività didattiche di ausilio ai compiti scolastici, attività ludiche e ricreative, attività sportive e di gioco, momenti di discussione e confronto informale…
A mio avviso, il Centro, attraverso le attività che vi si svolgono, persegue due sostanziali funzioni, che quindi rischiano di venire meno. Da un lato, più strettamente funzionale, fornisce alle famiglie un importante e fondamentale servizio extrascolastico; gratuito, libero, aconfessionale. Dall’altro, è evidente come questo servizio, in una città che per anni ha subito politiche di contrazione degli spazi pubblici e collettivi, rappresenta un presidio territoriale fondamentale, un luogo entro il quale, attraverso la relazione e una progettualità condivisa tra ragazzi, educatori e genitori, si sostiene la costruzione delle identità dei nostri figli, il senso di appartenenza ad una comunità libera e plurale, che nel confronto tra diverse condizioni sociali, economiche e culturali, trova una propria forza per affrontare con consapevolezza e ottimismo il futuro incerto che la generazione dei nostri figli dovrà sapere vivere.
Sindaco,
ma Le pare civile chiudere un centro di aggregazione il 30 aprile, vanificando lo sforzo di reciproca fiducia che ragazzi, educatori e famiglie hanno in questi mesi costruito?
Le pare civile che i tanti ragazzini che in questi mesi hanno avuto l’ausilio degli educatori nel fare i compiti e studiare, che stanno magari preparando la tesina per gli esami di terza media o che stanno tentando di recuperare una materia per evitare il credito a settembre .. da un giorno all’altro si vedano sottrarre questo spazio di relazione e questo ausilio per loro indispensabile ?
Le pare civile che le famiglie di questi ragazzi, molte delle quali, come immagina, non propriamente in grado (per disponibilità economica e/o per livello culturale) di svolgere le funzioni di cui sopra, da un momento all’altro, a 40 giorni dalla fine delle scuole, si ritrovino senza alcuno strumento per affrontare questi momenti delicati delle quotidianità dei nostri figli?
Le pare civile che venga interrotto un servizio di questa importanza, i cui costi sono pari a qualche decina di metri di asfalto tirato a lucido?
Da ultimo, Le pare opportuno che lo staff di educatori, dei quali ho apprezzato non solo la professionalità ma anche la competenza, la disponibilità e la reciprocità, si ritrovi in questo modo così repentino a dovere dismettere l’impegno, anche affettivo, costruito in questi mesi?
A me pare veramente aberrante questa situazione che si sta provocando: siamo tutti consapevoli della fase difficile, e ormai strutturale, per le finanze pubbliche, siamo tutti consapevoli che c’è necessità di sacrifici, personali e collettivi; siamo anche consapevoli, nello specifico della situazione, del fatto che possano essere ripensati i costi e le modalità organizzative di questo servizio, senza comprometterne la qualità e la funzionalità... ma queste consapevolezze rendono ancora più amara la faccenda, che si manifesta come “disinvestimento “ su un patrimonio, quello dei giovani, di cui questa città, un po’ stanca e un po’ bolsa, ha estremo bisogno.
Penso sia proprio nelle fasi difficili come quella che sta attraversando il nostro Paese e, di conseguenza, stanno subendo le nostre Città, che, a mio parere, non bisogna fare venire meno tutti gli sforzi possibili per mantenere viva l’energia espressa dai centri come quello di cui le sto segnalando la situazione. Una situazione, peraltro, che mi sconcerta ancora di più perché così dissonante dalle sensibilità a dai principi che ho sempre apprezzato da Lei e dalla sua Giunta.
Sindaco, mi faccia rinnovare i motivi che mi hanno portato a sostenerLa da subito, per la qualità della Sua persona, in occasione delle primarie della primavera 2011, come nostro Sindaco.
Sono sicuro di un Suo interessamento.
Con l’occasione, Le formulo i più sinceri, sentiti e anche affettuosi auguri per un fertile e proficua prosecuzione del Suo delicato e importante lavoro.
Alessandro, papà di Margherita Oliveri