Presentato dal Comune il nuovo documento politico di indirizzo per il governo del territorio (PGT)


Con la vittoria di Giuliano Pisapia si è aperta una nuova fase per la nostra città.
Dopo molti anni di amministrazione della destra la condizione della città è di grave difficoltà e occorre mobilitare tutte le energie per aprire una vera fase di ricostruzione.
Occorre aprire una nuova fase dello sviluppo urbano, interpretando la “città come bene comune” e la “condizione urbana” come requisito essenziale per rilanciare lo sviluppo civile ed economico.
()
pianta citta 01
Questa nuova fase ha già visto la partecipazione attiva dei cittadini nel corso della campagna elettorale con la grande discussione avviata nelle “officine” attraverso un coinvolgimento civile che non si vedeva da troppo tempo.

La sfida che abbiamo di fronte è lacostruzione qualitativa dello sviluppo, per affrontare una nuova questione urbana in un’epoca caratterizzata dalla scarsità di risorse e dalle crisi ambientali.

La nostra Amministrazione è chiamata a confrontarsi con le crisi strutturali del nostro tempo e con i mutamenti che sono già in corso nella città.

Il nuovo corso deve affrontare anche l’eredità di un piano urbanistico incapace di affrontare i temi di una grande metropoli contemporanea. Nel corso dei mesi precedenti la fase elettorale, i cittadini hanno saputo produrre questioni e proposte sulla città, contrastando i contenuti e le procedure di approvazione del Piano di Governo del Territorio (PGT) sino ad inpedirne l’attuazione.

L’Amministrazione Pisapia con l’assessora all’urbanistica ed edilizia privata Lucia De Cesaris ha proceduto immediatamente alla revoca della delibera d’approvazione del PGT, ritornando così alla fase procedurale dell’analisi delle 4.765 osservazioni al Piano per ridefinire la formazione dello strumento urbanistico alla luce delle idee, proposte e speranze che i cittadini milanesi avevano prodotto.

La scelta di riformare il PGT adottato e quindi, di non procedere ad una nuova redazione, deriva dalla necessità di contenere i tempi di approvazione entro il 2012, termine ultimo indicato dalla legge regionale per i Comuni di dotarsi dello strumento urbanistico. Lo studio e la redazione di un nuovo piano avrebbe comportato alcuni anni di lavoro e un grande dispendio economico.

Per la rilettura delle osservazioni è stato nuovamente mobilitato l’Ufficio di Piano del Comune e dato incarico al Centro Studi PIM perché costituisse a titolo gratuito, un gruppo di lavoro formato da tecnici qualificati che collaborassero alla definizione degli obiettivi di Piano sulla base del programma elettorale della nuova Amministrazione. A questo scopo è stata anche investita l’agenzia municipale per la mobilità e l’ambiente AMAT.

Le osservazioni al PGT sono divenute quindi la condizione attraverso cui è possibile “riformare” il PGT.

In questi giorni è stato avviato un fitto programma di incontri con soggetti istituzionali, partiti e attori economici e sociali per confrontare il “Documento politico di indirizzo per il governo del territorio” e procedere all’ascolto delle attese e dei nodi sensibili che riguardano il territorio.

I cardini della discussione riguardano questioni e nodi che permettano la formazione di un’agenda del governo della città:

- La primaquestione è quella ambientale ed energetica, che ha ricadute sostanziali nella difesa del Parco Agricolo Sud Milano, nelle dotazioni di servizi a carattere ambientale nella città, l’incentivazione delle costruzioni a basso consumo energetico e ad alta produzione d’energia, il governo della mobilità dal punto di vista della diminuzione degli inquinanti.

- La seconda questione è quella sociale e dei servizi con ricadute sulla necessità di aumentare la quantità di dotazioni e attrezzature per servizi pubblici, la necessità che la politica territoriale dei servizi faccia incrociare le politiche dei diversi settori, la formazione di un’importante offerta di residenza sociale per tutte le fasce di reddito disponibile e che il tema dei servizi agisca come fattore di coesione sociale e territoriale.

- La terza questione riguarda la dimensione metropolitana della città, la sua progressiva dilatazione e combinazione con i comuni e territori che in diverse maniere si relazionano a formare una città metropolitana dove i confini tendono a scomparire. In questa dimensione le trasformazioni della città devono veder prevalere i caratteri della città esistente, i principi della qualità e misura urbana attraverso la revisione delle regole di trasformazione della città.

Milano è una città che ha nella sua stessa origine la necessità pragmatica di cambiare e ridefinirsi in funzione delle trasformazioni sociali ed economiche, una città ospitale e aperta al mondo capace di integrazione ed è per questo che la nostra città ha il bisogno primario di un nuovo progetto di città.



Documento politico di indirizzo per il Governo del Territorio

Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha