Orsi e Maroni, amicizie pericolose

Un "regalo" di ringraziamento da 10 milioni (di tangente) per la Lega Nord e Comunione e Liberazione. Questa l'ipotesi di reato nell'inchiesta su Giuseppe Orsi, presidente di Finmeccanica. Un manager superpotente, ora agli arresti, che deve proprio a Bobo Maroni la sua nomina. E per il segretario della Lega questa potrebbe essere proprio la classica e clamorosa buccia di banana nella sua corsa verso il Pirellone. ()
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Da oggi chi vuole votare per Bobo Maroni, rischia seriamente di votare per un indagato in corruzione. E’ quanto emerge dall’ordinanza di arresto del presidente di Finmeccanica Giuseppe Orsi eseguita stamattina dai carabinieri.

Sull’etichetta dell’indagine avviata un anno fa dalla procura di Napoli e poi trasferita per competenza a quella di Busto Arsizio (Varese) c’è l’ipotesi di reato di corruzione internazionale, operata dalla Finmeccanica su una commessa di 12 elicotteri da 556 milioni verso l’India.

In realtà nell’ordinanza si legge ben altro. La tangente indiana da 51 milioni sarebbe stata “affettata” di 10 milioni ritornati in modo coperto a Orsi e da lui pagati a Lega Nord e Comunione e Liberazione, in segno di ringraziamento per la sua nomina al comando del gruppo. Questa la vera ipotesi di reato che gli acquirenti vogliono verificare, anche con l’arresto di Orsi, un manager di potere in grado di inquinare le prove.

Le indagini sembrano peraltro essere andate un po’ oltre le semplici ipotesi. Ci sono riscontri e nomi. “La somma di 51 milioni sarebbe stata pagata dal vertice di AgustaWestland a intermediari residenti all’estero, Guido Ralph Haschke insieme al socio Carlo Gerosa, entrambi arrestati questa notte in Svizzera - scrive Gianni Dragoni sul Sole-24 Ore - Una quota della somma, dieci milioni di euro, sarebbe stata girata all’inglese Christian Michel, indicato nelle carte dei magistrati di Napoli come "uomo di Orsi": proprio questi dieci milioni sarebbero il “denaro tornato a Orsi per soddisfare le richieste di alcuni partiti politici italiani, la Lega Nord e Cl ed in particolar modo la Lega Nord che lo avrebbe appoggiato per la sua nomina ad amministratore delegato di Finmeccanica”.

Ovviamente Maroni, Lega e Cl smentiscono recisamente. Ma è da mesi di pubblico dominio un’intercettazione significativa del dicembre 2011 tra Orsi e Maroni: "Io dico sempre comunque se non c’è Roberto Maroni a fare l’ultimo miglio, col cavolo che io qua c’ero, penso fanno tutti i bravi". E Maroni. "Esatto… esatto…".

Frasi che seguono la nomina di Orsi al vertice di Finmeccanica, dopo un lungo braccio di ferro con Gianni Letta e Pierfrancesco Guarguaglini. Orsi allora ringraziava l’appoggio determinante di Maroni nella nomina. I magistrati oggi ipotizzano un altro e più robusto “ringraziamento”, una tangente celata dentro un’altra tangente.

La fonte primaria di tutto questo? Probabilmente una vendetta del “clan Guarguaglini”, come il suo braccio destro Lorenzo Borgoni che nell’autunno scorso aveva riferito ai magistrati di Napoli gli aspetti più “strani” della ricca commessa elicotteristica in India. Di qui già in ottobre la richiesta di dimissioni di Orsi, seccamente rifiutate. E l’inazione del governo Monti, che non è intervenuto.

Oggi nel gruppo pubblico, comunque, si sta generando una situazione paradossale. Orsi aveva accentrato tante deleghe e potere da rendere il suo arresto un’autentica causa di paralisi per Finmeccanica che, con i suoi 77mila dipendenti, non merita certo di pagare per questi scandali politici a ripetizione.

D’altro canto, ora, cominceranno gli interrogatori degli arrestati. E il confronto diretto su quel valzer di milioni finito un po’ in India e forse un po’ proprio in Lombardia.

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P.s. scrive l'Huffington Post-Espresso:

A via Bellerio raccontano di un clima plumbeo. Da ultimi giorni di Pompei. Parole imbarazzate su Finmeccanica. Imbarazzo pure sull'accusa di associazione a delinquere arrivata a Roberto Formigoni, e che si somma a quella di corruzione sulla vicenda Maugeri. Un uno-due che rischia di essere devastante nelle urne. Ma l'incubo vero della Lega si chiama Finmeccanica. Soprattutto per il “Carroccio delle scope” di Maroni.

Il segretario smentisce di averlo voluto, pronuncia parole imbarazzate. Ma i suoi già si domandano quanto possa durare. Nell’ordinanza dell’arresto è scritto, nero su bianco, ciò che tutti sanno. E cioè che Orsi è in quota Lega. E fu imposto da Maroni e Calderoli. Lo mette a verbale l'amministratore delegato di Ansaldo Energie Luciano Zampini, sentito dai magistrati di Busto Arsizio lo scorso 14 novembre: “Letta e Berlusconi erano per la mia nomina, Tremonti non era in disaccordo, solo la Lega spingeva per l’ingegner Orsi”. Una pressione forte che portò alla nomina dopo una riunione con Maroni, Calderoli, Giorgetti e Letta. Insomma, il principale accusato di una maxi tangente di 50 miliardi, e arrestato oggi per pericolo di inquinamento delle prove, era politicamente protetto da tutto lo stato maggiore del Carroccio.

E lo scandalo rischia di essere solo all’inizio. I leghisti temono che da qui al voto sarà uno stillicidio di notizie sui legami pericolosi di Orsi: “La retrocessione che mi è stata richiesta – è un altro passaggio delle dichiarazioni di Zampini - magari serviva ad Orsi per ricompensare la Lega”. Pare la “tempesta perfetta” prima del voto. Paginate dei giornali che associano lo scandalo al sistema di potere del centrodestra, gli attacchi della sinistra, un clima da tangentopoli in Lombardia dove tutte le tv da ore non parlano d’altro.




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