La balla di Maroni (al 75%)

La Lega impernia la sua campagna elettorale sull'obbiettivo del 75% delle tasse pagate dai lumbard che devono restare nella regione. Uno slogan bello e roboante. Peccato sia, come al solito, una panzana. Un economista, Alessandro Santoro, ha fatto i conti. E  ha scoperto, fonte Banca d'Italia, che in Lombardia già oggi "resta" il 78% delle tasse pagate. ()
affissione abusiva

Pronto per la nuova crociata Lumbard? Dimenticato il trota e i suoi videogiochi comprati con i soldi della regione (ovvero nostri). Dimenticati i diamanti della Rosy Mauro, gli investimenti in Tanzania di Belsito e Bossi (sempre con soldi nostri)? Bene, effettuato il reset, nell’area neurale azzerata puoi metterci ora il proclama di Bobo Maroni: “che almeno il 75% delle tasse pagate dai lumbard resti sul territorio”. Perfetto, grandioso, in stile di un partito nato e cresciuto su “Roma Ladrona”, sul “Sud mafioso” e sulla “secessione del Nord”.

L’area di memoria si riempie (scacciando i fantasmi del passato pur recente) e tu sei pronto ad armarti di elmo, cotta di maglia, spadone e scudo (virtuale) per riprenderti ciò che è tuo, e che oggi viene rubato alla terra padana.

Peccato però, che questo 75% sia una bufala. E la crociata leghista, come al solito, sia di cartone.

Alessandro Santoro, docente di scienza delle finanze all’Università di Milano Bicocca, si è infatti esercitato per Etico, al proposito, in alcuni semplicissimi conti.

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Ecco l’analisi di Santoro:

In questa campagna elettorale la Lega sta ripetutamente affermando che “trattenere” il 75% delle imposte in Lombardia consentirebbe di disporre di svariati (16?) miliardi euro da spendere in Regione.

Non è chiaro come arrivino a questi calcoli, ma è certo che essi si basano su una omissione gigantesca: i servizi che già oggi sono disponibili per i cittadini lombardi grazie a quel 75%.

Più precisamente: è possibile dimostrare che l’ammontare delle spese pubbliche (statali e regionali) realizzate sul territorio dello Stato è pari già oggi al 75% delle entrate realizzate in Lombardia.

 Nelle cifre  che seguono sono riepilogati alcuni dati tratti da una pubblicazione della Banca d’Italia del 2009

Valori pro-capite Regione Lombardia.

 Media 2004-2006

  • Entrate 14.579
  • Spese primarie 9.977
  • Rapporto 68%

Le spese primarie sono:

  • le spese per prestazioni sociali;
  • le spese correnti;
  • gli investimenti in beni e servizi a beneficio dei cittadini e delle imprese lombarde

tuttavia nel conteggio precedente mancano gli interessi da pagare sul debito e che gravano su tutti gli italiani

Se ripartiamo questi interessi pro-capite, si ottiene un ammontare di circa 1500 euro per residente in Lombardia, e a questo punto si ottiene che ciò che spende la PA per i residenti in Lombardia è già più del 75% delle entrate realizzate in Lombardia: (9.977+1500)/14579= 78%

Questo significa che se la Regione Lombardia volesse trattenere una percentuale del 75% delle entrate sul proprio territorio dovrebbe necessariamente

  • fornire tutti i beni e i servizi che oggi sono forniti dallo Stato, e dagli enti pubblici (Inps in primis)
  • assumersi una quota di debito e pagarne gli interessi

Che cosa cambierebbe per i cittadini e le imprese lombarde?

Nulla, se non un enorme caos amministrativo e burocratico…

Ovviamente il “residuo fiscale” della Lombardia c’è ed è positivo: è vero che mediamente la Lombardia versa più di quanto ottiene ma questo “residuo”:

  • ritorna in parte a beneficio della Lombardia attraverso la domanda di beni e servizi dei cittadini e delle imprese residenti in altre Regioni: il saldo commerciale della Regione Lombardia verso le altre è positivo per un ammontare pari al 23% del Pil*…
  • avviene in tutti i paesi caratterizzati da forti squilibri di reddito tra regioni diverse ed è quindi normale, sempre che non si voglia mettere in discussione l’idea di uno stato unitario.

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Eccoci alla fine dell’analisi di Alessandro Santoro per Etico. Ma c’è di più. Ieri sera, sulla Sette,  un giovane esponente della Lega, a fronte dell’obiezione delle pensioni pagate dall’Inps in lombardia ha risposto: “potremmo creare un sistema previdenziale regionale”. Ve l’immaginate se qualcuno lo prendesse sul serio? Il rischio ravvicinato, spaccando l’Inps, di milioni di pensioni non pagate, tra cui centinaia di migliaia di ex-lavoratori lombardi.

I diamanti della Mauro e Belsito hanno fatto perdere la testa a questi signori. E i videogiochi del Trota, ancora danno a loro i numeri.

 

 


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