Risposta all'interrogazione del PDL sul Comunicato Stampa del Circolo Peppino Impastato sull'imminente sgombero del Lambretta

Il 20 settembre è uscito un comunicato stampa a nome del circolo PRC di Zona 3 "Peppino Impastato" contro l'annunciato imminente sgombero delle case occupate dal collettivo "Lambretta". Essendo il presidente del Consiglio di Zona, Renato Sacristani, segretario anche della sezione, il Comunicato è stato occasione da parte dei partiti di opposizione per un attacco, ripreso anche da "Il Giornale",  a Sacristani. In allegato l'interrogazione. Renato Sacristani ha risposto così.
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Nel merito del contenuto della sua interrogazione mi permetto, con una battuta iniziale, di informarla che in Italia ci sono migliaia di persone che hanno incarichi sia nei partiti che nelle istituzioni.
Questi casi sono in sé legittimi, i problemi nascono solo quando qualcuno fa un uso delinquenziale di questo rapporto.
Pertanto la critica non mi riguarda.
Inoltre la informo che ero Segretario del Circolo di Rifondazione Comunista e mi ero dimesso quando ha assunto la carica di Presidente del CdZ 3.
Negli ultimissimi mesi, a causa delle dimissioni della segreteria uscente, ho assunto temporaneamente la carica di segretario, con una funzione di garanzia, per accompagnare il mio Partito al congresso che si terrà l’11 Novembre e che
eleggerà la nuova segreteria.
Questo iter era già stato deciso dal mio partito, ben prima dello scoop di “scoprire” quello che noi segnaliamo in modo trasparente sul nostro sito.
Per cui una presunta “tempesta” in un bicchiere per pochi mesi.
Per quanto riguarda la questione Apollodoro lei si sofferma su una parola del comunicato del Circolo “Peppino Impastato” a favore dei ragazzi della Lambretta.
La parola è “ostacolare” lo sgombero degli edifici occupati.
Per fortuna in Italia ci sono ancora i partiti con i loro statuti, i loro congressi, le loro storie e le loro garanzie, noi abbiamo 20 anni di storia che non può essere ignorata.
E’ noto che le posizioni di Rifondazione, fin dall’era Bertinottiana, sono quelle di affrontare qualsiasi problema sociale con la pratica della non violenza.
Conseguentemente è illegittimo e inaccettabile che qualcuno si permetta di interpretare il termine “ostacolare”” con un risvolto di atti violenti.
Chiamare la gente a raccolta, in massa, per esprimere solidarietà a un lavoro sociale che si ritiene apprezzabile e cercare di evitare uno sgombero è una posizione politica più che legittima.
C’è qualche contraddizione con la posizione che ha assunto la mia maggioranza e che io interpreto istituzionalmente ? Assolutamente no.
Anche la mia maggioranza in Cdz si è espressa non chiedendo uno sgombero, ma auspicando che l’ente pubblico trovi soluzioni legali per offrire spazi di aggregazione giovanile.
Pertanto anch’io, nella mia veste istituzionale, sto “ostacolando” il paventato sgombero, cercando soluzioni alternative.
I ragazzi di Via Apollodoro sono molto più seri di quanto qualcuno vorrebbe farli apparire, mi hanno chiesto un incontro e faccio lo “scandaloso” annuncio che li incontrerò.
In che cosa consiste lo sforzo istituzionale per “ostacolare” il fatto che si ripetano simili atti di occupazione, che io e la mia maggioranza ritengono, comunque, illegittimi ?
Il Comune di Milano, per decenni, ha ignorato i bisogni aggregativi, culturali, di svago e di impegno, di chi, per scelta o i più per mancanza di risorse economiche, non potevano accedere al bengodi del mercato.
Così facendo ha oggettivamente spinto gli “esclusi” a cercare rimedi illegali.
Finalmente, anche per la nostra insistenza, questa giunta sta decidendo di mettere a disposizione degli spazi immobiliari sfitti perché siano usati socialmente.
Immagino che il CdZ debba essere coinvolto in questo compito.
Auspico che nelle forme aggregative e legali che andremo a trovare, anche i ragazzi che occupano Apollodoro possano riconoscersi e quindi abbandonare spontaneamente una situazione di illegalità.
Ripeto, perché mi sembra che non sia stato ben inteso.
Un atto di illegalità del quale loro sono ovviamente responsabili, ma che deriva da decenni di inconsistenza politica nel rispondere a problemi reali.
Infine sottolineo che Giovedì 27 Settembre, per una delibera che riguardava dei piccoli finanziamenti pubblici a realtà associative, tra le quali anche alcune parrocchie, per votarle, alla fine, quasi tutte all’unanimità o con qualche astenuto, si sono impiegate 7 ore.
Non ritengo socialmente giustificabile che il modo per rimarcare delle differenze politiche con il Presidente del Consiglio sia quello di ostacolare e/o allungare i tempi decisionali del Consiglio.
I cittadini questi mezzucci non li possono proprio accettare e poi non ci si deve lamentare se monta un rigetto per la politica istituzionale.


Il Presidente del CdZ 3
Renato Sacristani

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