L'Assemblea dei ComitatixMilano

Si è svolta lo scorso 8 luglio l'assemblea dei ComitatixMilano che ha costituito un momento di riflessione ad un anno di distanza dall'insediamento di Giuliano Pisapia a Palazzo Marino e a 9 mesi dalla nascita dei ComitatixMilano.
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comitati8Luglio
Durante l'incontro sono stati valutati e messi in discussione sia gli aspetti positivi, sia quelli negativi emersi dall'esperienza sin qui fatta, in riferimento al ruolo e all'identità dei Comitati, così come delineati nella Carta Costitutiva ed in relazione al funzionamento ed alle attività svolte in questa fase iniziale.

Il ruolo e l'identità dei Comitati
I ComitatixMIlano costituiscono un'esperienza nuova, da costruire strada facendo e senza altri riferimenti nella realtà sociale italiana; l'esigenza di una riflessione ed un'analisi del cammino intrapreso  è stata quindi particolarmente sentita e penso possa dare la misura dell'impegno con cui tanti si stanno dedicando a questa avventura.
I ComitatixMilano sono nati come movimento slegato da qualsiasi appartenenza politica, autonomo ed indipendente, con lo scopo di operare per la realizzazione degli obiettivi delineati nel  programma elettorale di Giuliano Pisapia, elaborato con la partecipazione diretta dei milanesi nell'ambito delle Officine per la Città.  I ComitatixMilano si rivolgono quindi a tutti quei cittadini che hanno condiviso quel programma, in toto o in parte, e che intendono dare liberamente un contributo attivo alla sua attuazione, cooperando con le istituzioni, le altre associazioni e le tante organizzazioni presenti sul territorio, al fine di realizzare forme concrete di democrazia partecipata. Quindi il fine ultimo è quello di perseguire il bene comune, in un'ottica di condivisione e solidarietà.
I Comitati riuniscono gruppi di cittadini che operano suddivisi nelle 9 zone corrispondenti alle Circoscrizioni zonali in cui è divisa la città, ed anche in alcuni quartieri nelle zone più diversificate come territorio ed ambiente,  sono quindi connotati da una precisa collocazione territoriale ed agiscono a diretto contatto con i cittadini e le istituzioni, svolgendo azioni di informazione, sensibilizzazione e partecipazione alle tematiche di interesse comune.
Sullo spirito e sulle premesse che animano i Comitati c'è stata una convergenza di intenti unanime da parte dei partecipanti all'Assemblea, così come sulle varie iniziative messe in atto.
Gli spunti di riflessione in maggior evidenza hanno riguardato l'organizzazione interna dei Comitati, il rapporto con le istituzioni e con l'amministrazione.
Sono stati avviati i tavoli tematici (energia-ambiente, sanità, parchi e giardini, etc), con l'intento di organizzare gruppi di lavoro aperti ad una partecipazione allargata a più zone, per sviluppare tematiche che comportano interventi  a livello cittadino.

L'autonomia e la leadership nel Comitato

Il tema dell'autonomia dei singoli Comitati, dell'esigenza o meno di un coordinamento centrale e di una leadership è stato chiaramente affrontato e dibattuto.
Se l'attuazione di forme di democrazia partecipata è una ragion d'essere dei Comitati, il rispetto delle regole democratiche deve costituire la prima regola interna da rispettare. Questa regola è un dato di fatto direttamente sperimentabile partecipando alla vita dei Comitati. Occorre ovviamente garantire la gestione delle attività ed il coordinamento delle iniziative e questo avviene mediante i coordinatori che ogni Comitato sceglie tra gli aderenti, generalmente con un avvicendamento periodico, ogni sei o dodici mesi. Il coordinamento centrale, sinora composto sostanzialmente dai coordinatori dei Comitati di zona, è quello che ha evidenziato aspetti critici, messi in evidenza da molti. Non deve costituire un organismo di direzione e/o di indirizzo programmatico, ma deve consentire la circolazione all'interno dei Comitati delle informazioni,  coordinare le iniziative a livello cittadino, svolgere una funzione di supporto operativo centrale fornendo servizi alle zone, senza interferire con le autonomie decisionali delle zone, deve essere rappresentativo, ma non rappresentare. Su questi aspetti occorrerà dunque superare alcune difficoltà sinora sperimentate, anche in relazione alla gestione delle riunioni ed alle finalità del coordinamento centrale.
E' stata posta in discussione poi la questione della leadership del Comitato, riconoscendo che quella attuale non può essere certo messa in discussione sul piano personale. Tale leadership se da un lato garantisce un livello di presenza e visibilità non altrimenti conseguibile, ha però anche una connotazione istituzionale (Ufficio per la città) che può far percepire i Comitati in modo non corrispondente al ruolo ed all'identità che si vogliono perseguire. Senza esaurire in questa sede l'argomento, si deve considerare che l'impegno svolto a titolo istituzionale è a titolo gratuito ed esercitato come servizio messo a disposizione della comunità, senza ambiguità di sorta. In quest'ottica operano tutti i partecipanti ai Comitati, mettendo a disposizione il loro tempo e le loro capacità personali per il raggiungimento di un bene comune. Penso che probabilmente ogni aderente ai Comitati  sarebbe eventualmente disposto ad operare anche nell'ambito delle istituzioni, qualora se ne presentasse l'occasione, impegni personali permettendo, senza porsi problemi di ruolo, in quanto non sussisterebbe motivazione alcuna a conflitti d'interesse. Un ulteriore elemento in discussione ha riguardato la relazione tra la leadership ed il coordinamento centrale, coordinamento che per alcuni dovrebbe avere maggior peso, secondo altri semplicemente non esistere ed altri ancora essere maggiormente partecipato. Si ripropone la questione già accennata sopra tra la limitazione di autonomia, o forse la percezione di limitazione della propria autonomia, all'interno di un movimento molteplice, basato sulla creatività e l'impegno dei singoli entro un sistema di relazioni,  che per sua natura necessita di coordinamento ed unità di intenti.

L'autonomia e la relazione con le istituzioni

Le questioni sollevate in merito all'autonomia all'interno dei Comitati sono state sollevate anche per quanto riguarda la relazione con le istituzioni. I ComitatixMilano scontano la difficoltà di operare a sostegno ed in collaborazione con le istituzioni, pur reclamando piena autonomia e diritto di critica delle scelte e delle decisioni dell'amministrazione comunale a livello di zona e centrale. I Comitati sono formati da cittadini attivamente impegnati a partecipare al governo della città, in veste di cittadini ed a nessun altro titolo; nonostante ciò da parte delle istituzioni vengono a volte assimilati ad un movimento politicamente vicino a questo o quel partito di maggioranza o al sindaco o alla giunta. Penso che sarebbe un risultato meraviglioso quello di far prendere coscienza alle forze politiche ed amministrative che i cittadini milanesi, tramite i Comitati, possono  diventare interlocutori del sindaco e della giunta, come può fare pubblicamente qualsiasi cittadino in un comune di pochi abitanti, dove tutti si conoscono, non tanto per reclamare interessi di parte, ma per occuparsi del bene comune. Certo dobbiamo fare i conti con la complessità della grande città di oggi, ma dobbiamo anche prendere coscienza ed affermare il nostro ruolo di cittadini, che per secoli in Italia  è stato negato dal  potere religioso e da quello politico. Purtroppo il senso dello Stato e la dignità di farne parte non hanno avuto degni sostenitori nelle classi politiche al potere nemmeno in tempi più recenti, salvo eccezioni. Mi augurerei che i ComitatixMilano servissero in qualche misura anche a questo.


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