Intitolazione Giardino di via San Faustino 50

Il giardino di via San Faustino, divenuto terreno comunale, è stato intitolato alle tre sorelle Mirabal.
Verrà aperto continuativamente al pubblico come area verde di un quartiere che si appresta a diventare densamente popolato.
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GIARDINO SORELLE MIRABAL – “LAS MARIPOSAS”
(Patria 1924-1960 - Minerva 1926-1960 - Maria Teresa 1936-1960, Attiviste per i diritti civili)


Questa è la targa è stata collocata, giovedì 23 novembre 2023, nell’ex giardino condiviso alla presenza delle autorità la Presidente del Municipio 3 Caterina Antola e dell'Assessora Valeria Borgese, dell’Assessore alla cultura del Comune Sacchi e delle Pari opportunità Diana De Marchi, insieme alla Presidente del Municipio 3, Caterina Antola, e alla Console Generale della Repubblica Dominicana, Arlene Pena Del Orbe, che ha raccontato la storia dele sorelle e del suo Paese.
Il giardino è stato dedicato alle tre sorelle assassinate il 25 novembre 1960 in quanto ribelli e attiviste per i diritti civili in un paese, l’odierna Repubblica Domenicana, che da 30 anni era governato da un dittatore.
Nel 1981, durante un convegno femminista in Colombia, si decise di istituire il 25 novembre, in loro memoria, come giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Dopo gli interventi è stata data lettura della poesia “Se domani non rispondo alle tue chiamate, mamma” di Cristina Torre Caceres da parte dell’attrice Elisabetta Pogliani. Si tratta dei versi di una struggente e intensa lettera poesia dell’attivista femminista peruvia nel 2011.

Riportiamo qui di seguito la lettera poesia di Cristina Torre Caceres:

“Se domani non rispondo alle tue chiamate, mamma. Se non ti dico che non torno a cena. Se domani il taxi non appare.
Forse sono avvolta nelle lenzuola di un albergo, su una strda o in uno sacco nero. Forse sono in una valigia o mi sono persa sulla spiaggia.
Non aver paura, mamma, se vedi che sono stata pugnalata. Non gridare quando vedi che mi hanno trascinata per i capelli. Cara mamma, se scopri che mi hanno impalata.
Ti diranno che sono stata io, che non ho urlato abbastanza, che era il modo in cui ero vestita, l’alcool nel sangue.
Ti diranno che era giusto,mamma, che ero da sola. Che il mio ex psicopatico aveva delle ragioni, che ero infedele, che ero una puttana.
Ti diranno che ho vissuto, mamma, che ho osato volare molto in alto in un mondo senza aria. Te lo giuro, mia cara mamma, sono morta combattendo. Lo giuro, mamma, ho urlato tanto forte quando ho volato in alto.
Ti ricorderai di me, mamma, saprai che sono stata io a rovinarlo quando avrai di fronte tutte le donne che urleranno il mio nome.
Perché lo so, mamma, tu non ti fermerai.
Ma per carità, non legare mia sorella.
Non rinchiudere le mie cugine, non limitare le tue nipoti.
Non è colpa tua, mamma, non è stata nemmeno mia. Sono loro, saranno sempre loro.
Lotta per le vostre ali, quelle ali che mi hanno tagliato. Lotta per loro, perché possano essere libere di volare più in alto di me. Combatti perché possano urlare più forte di me. Perché possano vivere senza paura, mamma, proprio come ho vissuto io. Mamma non piangere le mie ceneri.
Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima.”

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