#bastamortiinstrada

Domani la Milano dei ciclisti manifesterà la sua insoddisfazione per l'insostenibile pericolosità delle strade cittadine, dove continuano a 'cadere' cittadine e cittadini in bici senza che la situazione sia affrontata con la dovuta decisione da chi avrebbe titolo a intervenire. E questa volta a dar man forte a chi circola su due ruote c'è un'altra 'utenza debole', quella dei pedoni, le cui vittime sono arrivate anch'esse all'attenzione di media e opinione pubblica. ()
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#bastamortiinstrada non è più solo un hashtag per i social media, non è più solo il titolo o lo slogan a effetto per attrarre partecipanti a un flash-mob o a una manifestazione. Ormai è diventato un vero e proprio grido di dolore e rabbia di una parte sempre più ampia della cittadinanza milanese, composta non più solo dai ciclisti, ma anche da fette sempre maggiori di pedoni. Questa volta infatti la protesta degli uni e degli altri si salderà a formare il fronte comune di quelle che sono definite 'utenze deboli'. Tutte insieme infatti rischiano la pelle sulle strade cittadine, percorse in bici o a piedi per le loro attività quotidiane, sperando di non incappare in un incidente con qualche rappresentante delle 'utenze forti' e di poter fare ritorno a casa sane e salve.

Sai che puoi, una delle associazioni e realtà promotrici della manifestazione multipla di domani (i punti di ritrovo sono quattro, il più comodo per il Municipio 3 è viale Bianca Maria angolo via Mascagni) da cui abbiamo ripreso l'immagine, ha diffuso dati inequivocabili sulla pericolosità delle strade della nostra città: quest'anno 109 incidenti gravi e 20 morti tra ciclisti e pedoni, alcuni investiti e uccisi addirittura sui marciapiedi. Questa situazione non è nuova (gli incidenti con ciclisti e pedoni morti o feriti purtroppo ci sono sempre stati) ma è nuova la consapevolezza di fronte a un fenomeno insostenibile e su cui si sta facendo troppo poco, soprattutto a Milano, dove negli ultimi anni si sono imposte le parole d'ordine della 'mobilità dolce' e della 'città a 15 minuti', ma in cui spadroneggiano le utenze che da forti si sono fatte sempre più prepotenti.

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Re: #bastamortiinstrada
21/09/2023 pb
La situazione a Milano è veramente da paura. Non ci sono utenze deboli? non la penso così....se io in bicicletta vado addosso ad un Suv gli rovinerò la corrozzeria ma se succede l'inverso non so so potrò raccontare l'accaduto.
Da anni si chiede di realizzare piste ciclabili sicure ma gli interventi sono sempre alquanto discutibili. Ad esempio un collegamento ciclabile da città studi alla stazione centrale che potrebbe essere utilizzato da studenti fuori sede non esiste pur avendo a dispozione vie molto larghe nella zona (Es. via Plinio che si preferisce lasciare alle macchine che parcheggiano in seconda fila).
Vabbè...grazie per l'ascolto!


Re: #bastamortiinstrada
21/09/2023 pb
La situazione a Milano è veramente da paura. Non ci sono utenze deboli? non la penso così....se io in bicicletta vado addosso ad un Suv gli rovinerò la corrozzeria ma se succede l'inverso non so so potrò raccontare l'accaduto.
Da anni si chiede di realizzare piste ciclabili sicure ma gli interventi sono sempre alquanto discutibili. Ad esempio un collegamento ciclabile da città studi alla stazione centrale che potrebbe essere utilizzato da studenti fuori sede non esiste pur avendo a dispozione vie molto larghe nella zona (Es. via Plinio che si preferisce lasciare alle macchine che parcheggiano in seconda fila).
Vabbè...grazie per l'ascolto!


Re: #bastamortiinstrah
21/09/2023 Barbara
Buonasera,
Peccato che l'articolo non sia firmato.

Mi pare inutile parlare di utenze deboli e utenze forti, facendone erroneamente una guerra fra poveri.
Per altro a molte persone capita di essere automobilisti un giorno, ciclisti un altro e pedoni un altro ancora. Non vi è quindi questa distinzione netta, che l'articolo sostiene, tra utenze deboli e utenze forti.
Siccome si cita un numero avulso da ogni trend storico e avulso dal rapporto con mezzi circolanti e senza contesto geografico, una maggior contestualizzazione aiuterebbe a dimensionare il problema ed affrontarlo senza aizzare l'emotività e agitare slogan.
La circolazione urbana di veicoli è diminuita di molto in città sia per le restrizioni ztl, sia x la riduzione delle carreggiate. Anche la velocità dei mezzi è stata ridotta.
C'è da chiedersi se le ciclabili milanesi siano sicure e se pedoni e ciclisti rispettino il codice della strada.
La manifestazione andrebbe fatta sotto palazzo Marino perchè la viabilità ciclabile non sta funzionando.
Infine bisognerebbe chiedersi se la città dei 15 minuti porti dei benefici e quali. Certamente le piccole medie imprese non ne beneficeranno e il tessuto economico riceverà l'ennesimo colpo da gestire.
Cordiali saluti
Barbara Cosi


L


 
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