Campus Bassini: competizione tra servizi pubblici o buon governo?

Pubblichiamo la lettera inviata al sindaco Sala da Grazia Concilio, docente del Politecnico di Milano, le cui domande sulla questione del giardino di via Bassini dovrebbero essere retoriche ma rischiano di non esserlo. ()
Lettera Campus
Gentile Sindaco Sala,

Le scrivo perché, come forse avrà già compreso da alcune lettere che L’hanno raggiunta nei giorni scorsi e riportanti anche la mia firma, insieme ad altri sto cercando di ottenere la sospensione del cantiere e la rivalutazione di un progetto, quel progetto che sottrarrà alla città di Milano l’area verde del Campus Bassini. Molte cose sono state dette e molte lo saranno ancora. Le scrivo per aggiungere un elemento di riflessione che mi auguro possa indurLa a cercare un sereno e costruttivo dialogo sulla questione con il Rettore del Politecnico di Milano.

Quell’area verde, quella che viene indicata come “parco” del Campus Bassini, è un’area verde appunto, ovvero un servizio pubblico assai raro in città, tanto per la mole delle specie vegetali che ospita quanto per la natura del suolo: si tratta di un suolo mai edificato almeno da quanto dimostrano le mappe storiche della città (indietro fino al 1722). Un’area così svolge un servizio pubblico di elevatissimo pregio (drenaggio e filtraggio dell’acqua, ricarica della falda, residenza di piccoli animali, …) e assolutamente necessario per contrastare la crisi climatica e ambientale di cui ogni cittadino del mondo deve oramai (pre)occuparsi.

La realizzazione della nuova sede del Dipartimento di Chimica del Politecnico di Milano è sicuramente da considerarsi tra gli impegni cui il Politecnico deve dare risposta in termini di servizio pubblico di formazione e ricerca. Si tratta di un servizio pubblico di eccellenza assolutamente necessario, addirittura urgente date le condizioni oramai inidonee della sede attuale.

Il problema nasce perché si è deciso che questo servizio pubblico di formazione e ricerca deve essere costruito demolendo un altro servizio pubblico altrettanto eccellente, altrettanto urgente, altrettanto benefico per la collettività.

Il mio invito alla riflessione è di fatto un invito al buon senso: ha senso mettere in competizione due servizi pubblici assolutamente necessari? ha senso distruggerne uno per realizzarlo altrove piuttosto che realizzare altrove quello la cui realizzazione ancora deve avviarsi? quale strana razionalità induce due enti pubblici di riconosciuta eccellenza a dar luogo ad una simile, e assolutamente non necessaria, competizione?

Sono sicura che il mio suggerimento non La coglie impreparato. Sono sicura che anche per Lei il non senso dell’operazione sia palese: la produzione di “CO2 equivalente” dell’intera operazione è obiettivamente inutile e dunque inaccettabile.

C'è bisogno di uno spazio di ragionevolezza. Si tratta di una opportunità che solo il sindaco di questa città, il Sindaco Sala appunto, può riuscire a generare all’interno di una prospettiva di buon governo. La invito sinceramente a pensarci.

La ringrazio per l’attenzione che vorrà dare a questo mio messaggio e La saluto fiduciosa in una Sua azione ancor più che in una Sua risposta.

Cordialmente,

Grazia Concilio, docente del Politecnico di Milano

17 dicembre 2019

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