Il progetto ReLambro entra nella terza fase di attuazione: la valorizzazione del tratto a sud est di Milano

Presentato a fine giugno in sala stampa di Palazzo Marino il progetto ReLambro SE (Rete Ecologica Lambro metropolitano. Servizi Ecosistemici a Sud Est) che rappresenta la prosecuzione a sud-est del progetto ReLambro, dopo la rigenerazione del territorio di Ponte Lambro, del Grande Parco Forlanini e del tratto Rizzoli-Parco Lambro, e del progetto VOLARE (Valorizzare il fiume Lambro nella Rete ecologica regionale). ()
Pellone Maran presentazione ReLambroSE
Il progetto ReLambro SE (Rete Ecologica Lambro metropolitano. Servizi Ecosistemici a Sud Est) rappresenta la prosecuzione di due progetti oggetto di co-finanziamento da parte di Fondazione Cariplo, entrambi denominati ReLambro, di cui abbiamo parlato in un articolo alla fine dello scorso anno, che hanno consentito di realizzare interventi di ricucitura della rete ecologica urbana per la riqualificazione del Lambro Milanese.

Sono stati avviati nel 2013 con una fase di studio e sono proseguiti con attività concentrate nella parte nord-orientale della città, per riqualificare il tratto di Ponte Lambro e le sponde tra via Rizzoli e via Feltre, e per rigenerare il Parco Lambro con interventi attualmente in via di conclusione, che consentiranno la restituzione alla naturalità di ampi tratti di sponda, il rafforzamento di parte del sistema irriguo minore e di quello costituito da siepi e filari, la riorganizzazione fruitiva di zone oggi a rischio di esondazione, e infine l’avvio di un percorso di rigenerazione ambientale di aree socialmente degradate. ReLambro è stato solo l’inizio di un impegnativo percorso di riqualificazione dell’area orientale della città, che oggi amplia i suoi confini coinvolgendo i territori dei comuni di Segrate e di Peschiera Borromeo, San Donato Milanese e Melegnano, già interessati dal progetto VOLARE, non solo per realizzare una migliore qualità ecologica, ma considerare il fiume e il suo ecosistema come un vero e proprio capitale naturale, patrimonio di tutta la società.

La presentazione del progetto in sala stampa di Palazzo marino, è stata introdotta dall’architetto Gianni Dapri dell’Associazione Grande Parco Forlanini, il quale ha sottolineato l’importanza del tema dell’acqua, dal punto di vista ecologico, ma anche per l’essenzialità dell’acqua nella nostra società, un’iniziativa che si iscrive in un ragionamento complessivo sul potenziamento del capitale ambientale e sulla valorizzazione e il potenziamento di sistemi ecologici e dei sistemi infrastrutturali dei corridoi ecologici della Lombardia da conoscere e valorizzare.

Ha introdotto il tema poi il Presidente di ERSAF, capofila della complessa rete di attori che operano sul progetto, Alessandro Fede Pellone (nella foto con l'assessore Maran e la mappa del progetto), sottolineando proprio il fatto che sono tante le realtà, associazioni, enti e cittadini che stanno lavorando per ridare un percorso naturalistico a un percorso urbano. Cresce il territorio da coinvolgere e crescono gli obiettivi , ampliando il “disegno” ecologico dal corridoio fluviale metropolitano sviluppato sull’asse Nord-Sud verso Est, in quell’ambito periurbano che incontra ampie aree agricole e che attualmente è intercluso da importanti elementi infrastrutturali. Ed è importante, come è stato sottolineato nel Forum mondiale della FAO a Mantova, rendere più vivibili dal punto di vista della forestazione i territori urbani, non solo perché le popolazioni urbane aumenteranno, ma anche che queste aree siano non solo vivibili ma vivibili dal punto di vista ecologico. I cittadini si impegnano a monitorare che quei luoghi vengano non solo vissuti e rivitalizzati ma diventino un punto di attenzione e di fruizione del territorio con conseguente diminuzione delle emissioni del CO2.

Degli aspetti tecnici del progetto ha parlato il professor Antonio Longo del Politecnico di Milano, dipartimento DASTU, a nome di un gruppo di lavoro molto grande. Il progetto è iniziato nel 2012 con piccoli passi e Longo è stato responsabile di ReLambro nelle prime fasi, e all’interno dello stesso dipartimento è stato realizzato un altro progetto VOLARE che si è occupato del Lambro nella parte a sud di Milano. Ora il Politecnico ha accorpato questi due progetti in uno solo che riguarda tutta l’area tra Milano e l’Adda. Parlando di una città metropolitana l’orizzonte è quello di una grande metropoli di 5 milioni e mezzo di abitanti che va dall’Adda al Ticino, dai laghi al Po. Negli anni passati questa città è cresciuta in modo tumultuoso, ci sono state importanti politiche infrastrutturali, che hanno riguardato le strade, a volte le ferrovie, ma non hanno riguardato i sistemi ambientali. Oggi la sfida è quella di dare un futuro a questa grande metropoli guardando essenzialmente agli aspetti di integrazione ambientale, che sono ciò che da un lato manca ma che si possono realizzare in tempi relativamente brevi se si lavora da subito giorno per giorno.

ReLambro ci mostra cosa possono essere un progetto di forestazione urbana e un grande parco fluviale metropolitano. Dal centro di Milano all’Adda si incrocia un fiume che è stato considerato per anni una grande fogna. Eppure in Europa molte città sono attraversate da fiumi così. Il primo livello è stato quello di ripensare l’asta del fiume come una grande linfa vitale che attraversa il corpo solido, la parte più abitata della città di Milano. Si è trattato di un progetto molto ambizioso e molto legato alla connessione ecologica. Da qui si è cominciato a guardare verso est. Lungo il fiume esistono già una collana di parchi esistenti, dal Parco di Monza, ai parchi di Sesto, al Parco Lambro, al Parco Forlanini, Monluè, l’Idroscalo, il corso della Besozza, la tenuta di Trenzanesio, fino all’Adda. E questi luoghi non sono distanti l’uno dall’altro, ciò che manca è la connessione. Se poi andiamo verso sud, verso Peschiera, San Donato, Melegnano, troviamo la fascia dei fontanili, troviamo importanti aree di naturalità e soprattutto aree agricole ancora consistenti.

Allora cosa significa riconnettere tutto ciò in un sistema di spazi aperti integrati? Significa decidere che alcune cose si possono fare subito, con finanziamenti e metodo, azioni concrete all’interno di una visione strategica. Si tratta di 6 azioni strategiche coordinate, la realizzazione di sei nuove aree naturali e di connessione ecologica, localizzate nei comuni di Milano. Peschiera Borromeo ,Melegnano e San Donato che collaborano per la loro realizzazione con una strategia d’insieme che supera i confini. In sintesi, gli interventi riguarderanno: il recupero di aree con forti pressioni insediative (Comune di Segrate); il rafforzamento della connessione con il sistema Grande Parco Forlanini – Idroscalo; la riqualificazione di ambiti fluviali fortemente modificati nei pressi dell’aeroporto di Linate (Comune di Milano); la valorizzazione del sistema agro-ecologico dell’area del Carengione (Comune di Peschiera Borromeo); il miglioramento delle connessioni ecologiche tra l’Oasi Levadina e le anse naturalistiche del Lambro, anche rispetto alle pressioni del sistema infrastrutturale (Comune di San Donato Milanese); la valorizzazione del fiume e delle aree verdi golenali in ambito urbano per una maggiore vocazione alla fruizione (Comune di Melegnano).

Secondo l’assessore Maran, tra gli obiettivi di sostenibilità di qui al 2030 c’è l'impegno del Comune di Milano, insieme alla Città Metropolitana, Parco Nord e Parco Agricolo Sud, a lavorare per la nascita del grande Parco Metropolitano attraverso la connessione ecologica tra il Parco Nord e il Parco Sud. In quest’ottica il progetto ReLambro SE, insieme al lavoro per la nascita del Grande Parco Forlanini, consentirà di agire in maniera più efficace e sinergica in una delle zone verdi più estese del territorio che ancora necessitano di importanti interventi di riqualificazione, valorizzando il territorio agricolo e fluviale e riducendo ulteriormente le distanze tra i comuni a est, per una connessione naturalistica di dimensione metropolitana. Maran ha sottolineato che in questo progetto si utilizza il verde non come complemento di arredo urbano, non semplicemente come riempitivo là dove non si edifica, ma si progetta lo sviluppo di un sistema organico di verde e si dovranno stanziare le necessarie risorse economiche e toglierci l’alibi di dover dimostrare la convenienza economica del verde. Investiamo sul verde perché questa è una delle aree urbane più grandi d’ Europa e il verde è un elemento fondamentale per lo sviluppo equilibrato di questo territorio. Questo ha un valore inestimabile per l’idea che abbiamo del futuro di Milano nel rispetto della storia di ogni territorio che ne fa parte.

Il responsabile scientifico di Legambiente Lombardia Damiano Di Simine ha ricordato come l’accanimento con cui Legambiente sta sul Lambro sia ormai storico. Sicuramente l’obiettivo è di realizzare interventi puntuali e visibili che servano anche come modelli, ma parlando di un tema grande come il Lambro si pone prepotentemente il tema della governance. Cosa voglia dire fare e disfare lo si è visto spesso nel passato, per mancanza di coordinamento tecnico e politico. Il tema grosso che Legambiente pone alle istituzioni è quello di governare il processo di trasformazione del Lambro, affinchè tutti facciano la loro parte, tecnica e politica con una efficiente regia territoriale oggi non scontata. E se vogliamo difendere anche dal punto di vista della sicurezza idraulica la città di Milano, gli interventi devono essere supportati da una attività istituzionale adeguata.

A chiusura dell’incontro gli amministratori (tutte donne!) dei comuni di Peschiera Borromeo, San Donato, Melegnano, Segrate, hanno sottolineato l’importanza di realizzare un’azione politicamente sincrona e coordinata dalla Città metropolitana e con l’opportuno coinvolgimento dei cittadini per realizzare anche un salto culturale su questo tema.

La realizzazione del progetto ReLambro SE è resa possibile grazie ai nuovi finanziamenti di Fondazione Cariplo e alla collaborazione tra ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste), i Comuni coinvolti (Milano, Segrate, Peschiera Borromeo, San Donato Milanese, Melegnano), Parco Nord, enti di ricerca quali il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano, il CNR-IRSA, l’Istituto Nazionale di Urbanistica, il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano e le associazioni Legambiente Lombardia e Grande Parco Forlanini.

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Re: Il progetto ReLambro entra nella terza fase di attuazione: la valorizzazione del tratto a sud est di Milano.
16/07/2019 valerio
Tutto molto bello, ma per la qualità delle acque del fiume non si fa niente? Un fiume che fa la schiuma non piace ne a noi ne alle papere


 
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