Milano dichiara l'emergenza climatica

Il movimento FFF - Fridays For Future - ha ottenuto dal Comune la “dichiarazione di emergenza climatica” e si prepara al 2° sciopero mondiale di venerdì, 24 maggio. ()
Fridays for future Milano
“Stiamo affrontando una crisi non solo climatica ma anche esistenziale, considerando il tasso con cui stiamo compromettendo irreparabilmente l’ecosistema terrestre e la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi, includendo la specie umana. Per evitare il caos climatico servono misure concrete ed urgenti. Per riconvertire ecologicamente la nostra economia occorre la partecipazione di tutti”.

Queste le parole di un appello del movimento giovanile per l’ambiente, Fridays For Future, innescato da Greta Thunberg e diffusosi in tutto il mondo. E al loro grande exploit dobbiamo senz’altro riconoscere il merito di aver fatto crescere nell’opinione pubblica la consapevolezza della gravità della situazione.

Ai giovani si sono uniti molti adulti, cittadini, associazioni, scienziati…
In Italia, dopo lo sciopero mondiale del 15 marzo scorso e l’Assemblea Nazionale del 13-14 aprile a Milano presso l’Università Statale - che ha avuto la rappresentanza di 105 città da tutta l’Italia - il movimento ha proseguito con gli ormai consolidati incontri del venerdì , ha rafforzato i rapporti con il movimento negli altri Paesi e precisato obiettivi. Attraverso una petizione di chance.org ha chiesto al governo italiano di avviare subito la transizione dal modello fossile a quello delle energie pulite e rinnovabili per abbattere del 50% le emissioni di gas serra entro il 2030 e raggiungere zero emissioni nel 2050.

Ma, c’è di più. Il movimento parla di “giustizia climatica”, in altre parole si sostiene che il costo della transizione ecologica deve essere sostenuto soprattutto da chi negli ultimi decenni ha consapevolmente portato avanti attività dannose e inquinanti e non deve invece ricadere sulle fasce meno abbienti della popolazione, che peraltro non hanno la possibilità economica di utilizzare mezzi e prodotti non inquinanti. Non si tratta solo di un problema ambientale, ma anche sociale. Ai Governi si chiede inoltre di dare maggiore importanza alla democrazia partecipativa riconoscendo alle assemblee cittadine un ruolo nel processo di individuazione delle misure per il contrasto dell’emergenza climatica.

Anche centinaia di organizzazioni della società civile hanno chiesto all’Europa provvedimenti concreti, perché non è esagerato parlare di emergenza visto che in base all’ultimo report dell’IPCC - l’organismo scientifico dell’ONU - ci sono rimasti circa undici anni per evitare di oltrepassare il punto di non ritorno. Una delle azioni concrete a livello mondiale è la richiesta alle Istituzioni di una dichiarazione di “emergenza climatica”. Ovvero un impegno dei Governi ad intraprendere azioni concrete. E i risultati non mancano: il primo Paese a dichiarare tale emergenza è stata l’Inghilterra , seguita da tutto il Regno Unito e poi da 500 comuni in tutto il mondo.

Le Istituzioni italiane non sembrano preoccuparsene molto, nonostante si sappia che il Mediterraneo è una delle zone più colpite del pianeta, ma i giovani milanesi comunque provano ad incalzarle. il 17 maggio hanno presentato la richiesta al sindaco , più precisamente hanno chiesto “al comune di Milano, alla città metropolitana, alla regione Lombardia, al governo nazionale, alle università, alle scuole, a ogni collettività del nostro territorio di dichiarare lo stato di emergenza climatica ed ambientale”.
A Milano, la richiesta è stata accettata e una loro delegazione ha quindi presenziato alla discussione della mozione in Consiglio Comunale lunedì scorso, 20 maggio. Mozione che è stata approvata con 30 voti favorevoli su 35 consiglieri presenti. Il primo passo è fatto, anche Milano, prima città in Italia, ha deliberato lo stato di "Emergenza Climatica Ambientale" .

La felicità di questi ragazzi, anche molto giovani, era enorme. Non è cosa da poco di questi tempi essersi impegnati su un tema così smisurato e difficile e, in pochi mesi, pur se aiutati da alcuni adulti, essersi cimentati nel rapporto con le Istituzioni ottenendo un primo risultato che di sicuro li rafforzerà. Se ne sono poi andati nella sede di ChiamaMilano, dove tengono una riunione settimanale, per un’ultima assemblea prima del 2° Sciopero Mondiale per il Clima del 24 maggio. Altro motivo di soddisfazione: il Consiglio Comunale, come scritto nella mozione, aderisce allo Sciopero Mondiale.

La manifestazione studentesca si terrà alle 9.30 in Largo Cairoli e alle 18, sempre in Largo Cairoli, ci sarà , come è successo per il primo sciopero, una manifestazione cittadina per chi non ha potuto partecipare a quella del mattino.
La sera alle 21.00 i ragazzi di Fridays for Future saranno ospitati nel giardino della Triennale di Milano (viale Emilio Alemagna, 6 ) - che ha già offerto loro spazi in altre occasioni - per un incontro con il mondo dell’imprenditoria, delle istituzioni e della cultura con cui discutere di ruoli, strategie e azioni per affrontare la crisi climatica in corso.
L’incontro sarà moderato da Simone Molteni, direttore scientifico di LifeGate (network mediatico che ha come missione lo sviluppo di strategie di mercato ecosostenibili e da vent’anni collabora con le aziende per affiancarle nei loro percorsi di sostenibilità). I ragazzi dialogano con loro già da mesi e anche in questa occasione LifeGate farà da tramite fra loro, il mondo imprenditoriale e le istituzioni.
L’evento è a ingresso libero, benvenuto di Stefano Boeri e parecchi ospiti fra cui Luca Mercalli, Luciano Fontana (direttore del Corriere della Sera), Marco Pedroni (presidente di Coop Italia ). A conclusione della serata, a partire dalle 22.30, in programma un dj set offerto da Triennale con Discoteca Paradiso.

Venerdì 24 maggio, Largo Cairoli, dalle 9.30 ….. e speriamo che splenda il sole, un sole discreto , piacevolmente caldo, come si conviene alla fine di maggio!

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