Smog cittadino e visioni strategiche

Come ogni anno con l’arrivo dell’autunno ci ritroviamo a fare i conti con lo smog cittadino. Le soluzioni? Non usare l’auto, girare in bicicletta, stare al freddo, aspettare che piova o tiri vento.

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smog

Le soluzioni a portata di mano ci sarebbero già. Non mi pare però che rientrino negli obiettivi all’ordine del giorno dell’agenda politica.

Non c'è dubbio che l'auto elettrica si imporrà, inevitabilmente, e ciò avverrà tanto prima quanto prima ci sarà stata la volontà di non porre ostacoli, come stanno invece facendo le lobbies dei petrolieri e dell'industria automobilistica, specie quella tedesca, che dettano legge in materia a Bruxelles.

I tedeschi hanno puntato molto sul gasolio per sostenere il mercato e le loro vendite, hanno truccato i dati delle emissioni con la connivenza delle autorità europee e oggi ne paghiamo le conseguenze, perché i filtri antiparticolato sono, tutto sommato, quasi una bufala. Euro 6, Euro 5, servono più che altro a spingere la gente a cambiar macchina, cosa di per sé non negativa, ma non a risolvere di certo l'inquinamento pesante delle città dovuto al traffico automobilistico. Per cui se i limiti imposti alle emissioni vengono superati, dovremo andare a piedi, anche con l’euro 6 o euro 5, come continua ad accadere da anni.

Non c’è da aspettarsi che con le auto a benzina la situazione cambi di molto. E’ prevista anche su queste l’introduzione di filtri antiparticolato, ci saranno maggiori consumi, minori polveri, maggiori quantità di ossidi di azoto, ecc.

Vi siete mai chiesti dove vanno a finire le polveri captate dai filtri, se nessuno mai li pulisce? Di nuovo in atmosfera dopo ricombustione attraverso i gas di scarico caldi del motore sommandosi alle polveri non captate perché ultrasottili, che respiriamo senza accorgercene e sono le principali cause delle morti attribuite all’inquinamento atmosferico, morti in crescita come ci dicono le statistiche, con buona pace delle normative euro 6, euro 5, ecc., ecc.

L'auto elettrica ha costi di produzione, gestione e manutenzione di gran lunga inferiori a quelli delle auto con motori a combustione interna, occorre però che il "mercato" venga "orientato" al suo uso, cosa che né le aziende automobilistiche né la mole di interessi che sta dietro al petrolio si sognano oggi di fare.

Altro discorso, altrettanto importante, è quello della riduzione dei consumi di combustibile per il riscaldamento invernale. Si è fatto un gran parlare di efficientamento energetico, di patti di sostegno agli interventi necessari per coibentare gli edifici, ma quasi nulla in concreto si è mosso.

Il Comune ha aperto uno "sportello per l'energia", a cosa è servito? Si erano studiati piani per agevolare i finanziamenti atti a ridurre le dispersioni termiche delle scuole, uffici pubblici e condomini, ma niente. Certo è più semplice emanare criteri per imporre la classificazione energetica dei condomini, che avviare una politica di interventi destinando fondi non alla realizzazione di Grandi Opere (vedi Città della Salute, trasferimento della Statale a Rho-Expo et similia), ma ad interventi di riqualificazione energetica nel settore pubblico e nel settore privato.

E con un'altra e diversa politica si darebbe anche un notevole impulso all’economia delle imprese di dimensioni medio-piccole e delle attività artigianali diffuse sul territorio, evidentemente questo non rientra nelle visioni strategiche dei nostri amministratori, meglio pensare in grande e riaprire i navigli.

Certamente la diffusione delle auto in condivisione e delle bici a noleggio è da sostenere e molto è stato fatto per mettere a disposizione degli utenti cittadini questi servizi, ciò contribuisce anche a indurre un diverso modo di concepire la modalità d'uso dell'auto privata, ma intanto dobbiamo accontentarci di tener chiuse le finestre e andare in bicicletta.



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