Due nuove iniziative per offrire e ricevere servizi in zona 3
Si parla spesso oggi di start up e di sharing economy. Durante il sabato di ViviLambrate del 12 marzo scorso ne abbiamo visto due esempi.
(Paolo Burgio)16/03/2016
Quando il lavoro non c'è o scarseggia bisogna inventarselo. Quando la cosidetta crescita,annunciata un giorno sì e uno no, non arriva e si fa fatica a far quadrare i conti, con una buona dose di creatività, fiducia in sé stessi e ottimismo, si può tentare di avviare una nuova attività mettendo in rete domanda e offerta di servizi collaborativi.
In effetti Internet sta producendo profondi e vasti cambiamenti non solo nel campo dell'informazione e delle relazioni sociali, ma anche nel mondo del lavoro, e quindi dell'economia, e permette di avviare iniziative innovative basate su nuove forme di fornitura e di utilizzo dei servizi alla persona.
Certamente ci vuole entusiasmo per affrontare le difficoltà che una simile sfida comporta, ma ormai tanti esempi dimostrano che probabilmente un certo progresso economico in futuro può dipendere da questo tipo di iniziative e non tanto dagli assetti tradizionali di impresa generati dalla società dei consumi e dalle logiche di un mercato solo formalmente libero, ma in realtà condizionato dalla prepotenza dei grandi gruppi dominanti la scena economica, finanziaria e politica. Gruppi a cui mi sembra si deve far risalire la responsabilità in toto della crisi economica globale in cui siamo immersi e da cui si pretende di uscire perseguendo l'accumulazione del profitto a scapito della riduzione della forza lavoro e del salario (la botte piena e la moglie ubriaca, come si diceva una volta).
Ma non divaghiamo e torniamo a noi. Un aspetto comune ad alcune di queste iniziative è quello di creare lavoro e nello stesso tempo proporre forme collaborative tramite piattaforme web utilizzate sia da chi offre, sia da chi richiede un servizio, in forma gratuita, a pagamento o come scambio. Le due inizative che segnaliamo hanno questo in comune e anche la caratteristica di utilizzare la tecnologia per stabilire contatti e insieme incentivare i rapporti privilegiando la relazione tra le persone anziché quella tra consumatore e prestatore d'opera, nell'ambito locale, circoscritto al quartiere o alla zona.

SO LUNCH è un progetto di cucina diffusa che vuol favorire le relazioni sociali e il mangiare sano organizzando pasti a pagamento a casa di chi è disponibile all’ora di pranzo. E' in fase di avvio e in questi giorni sta partendo un test operativo proprio da Lambrate/Città Studi. Le persone che sono disponibili aoffrire e utilizzare il servizio verranno seguite da vicino e per i primi due mesi il servizio sarà gratuito, si pagherà solo il pasto che verrà ovviamente rimborsato a chi ospita.
Le persone diventano attori e beneficiari di un miglioramento socio-economico, della salute e dell’ambiente aprendo la loro cucina a chi lavora nelle vicinanze offrendo un pasto casalingo, certo diverso da quello della ristorazione collettiva, spesso a base di cibi preconfezionati. Anche SO LUNCH utilizza una piattaforma web a cui iscriversi per offire e ricevere ospitalità, incassare e trasmettere i pagamenti, dove tutti dovranno esprimere una valutazione: la piattaforma si basa infatti sulla fiducia reciproca e sulla reputazione dei partecipanti.
Per informazioni e chiarimenti
Croqqer:www.croqqer.it
Eduardo Guida : eduardo@croqqer.it
SO LUNCH : www.solunch.it
mail info@solunch.it
Luisa Galbiati: luisa.galbiati@cfmitalia.it