Il gioco del mondo
(Giovanni Raboni)31/03/2015
1
Disegnato col gesso come era
sul marciapiede il mondo si cancella.
Mi vedo perdere colpi, avere pietà
del questore giustiziato, del carabiniere in salita.
2
Con la leggerezza di uno che sogna di esser vivo
dopo lo scatto degli otturatori
strappo cellophane, buio
dall’arabia frizzante del mattino.
3
Mi sveglio per te, non per la luce.
Nella foresta meccanica saltano vive
le lepri, vortica carnoso
l’enorme sussiego del pavone.
(1972)
Giovanni Raboni
Disegnato col gesso come era
sul marciapiede il mondo si cancella.
Mi vedo perdere colpi, avere pietà
del questore giustiziato, del carabiniere in salita.
2
Con la leggerezza di uno che sogna di esser vivo
dopo lo scatto degli otturatori
strappo cellophane, buio
dall’arabia frizzante del mattino.
3
Mi sveglio per te, non per la luce.
Nella foresta meccanica saltano vive
le lepri, vortica carnoso
l’enorme sussiego del pavone.
(1972)
Giovanni Raboni