VESPUCCI: il futuro è già cominciato?

Si è tenuto ieri l'atteso consiglio d'Istituto del Vespucci. Erano presenti moltissimi genitori, studenti e quasi tutti i soggetti istituzionali coinvolti nell'annosa questione. ()
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Erano veramente in tanti e, per la parte istituzionale, c'era l'assessore provinciale, il direttore del settore edilizia scolastica della Provincia dott.Martino, due architetti del Comune di Milano nonchè il presidente del Cdz Sacristani e la consigliera Antola.

Da oltre vent'anni, come noto, l'istituto è dislocato in tre sedi. Una, quella centrale e originale, in Via Valvassori Peroni, una a Cimiano, presso il Molinari, e una a Lambrate.

Da anni le problematiche delle sedi staccate sono state segnalate a chi di dovere, ma sono tuttora irrisolte e di anno in anno peggiorate.

I professori e gli studenti, si sobbarcano ogni giorno la fatica e il disagio che comporta la dislocazione e addirittura la sede di Lambrate appare quasi una una scuola per rifugiati tanto sembra si sia ridotta a causa del degrado.

Ci sono pezzi di cornicioni che cadono, l'acqua che quando piove entra dentro. I genitori sempre più preoccupati hanno chiesto di poter verificare la sicurezza delle aule. La Preside assicura che la situazione è solo di degrado e non di pericolo, ma un genitore si preoccupa e insiste per avere una verifica. L'agibilità delle 12 aule, sostiene la Preside sarebbe comprovata da una perizia da lei stessa commissiona ed eseguita nel 2005.

Pare però che si sia finalmente giunti ad una svolta epocale. La richiesta del Consiglio d'Istituto di poter disporre del terreno adiacente la scuola per costruire due prefabbricati, uno per le aule, ed uno per le cucine, è stata approvata, ed è pure stata trovata la disponibilità finanziaria. Solo che per intralci burocratici e cavilli giuridici, il tempo passa, gli anni scolastici pure e ancora l'obiettivo concreto non si riesce a raggiungere. Come mai? Intanto sostengono gli amministratori, le competenze che originariamente facevano capo alla Provincia ed al Comune sono passate al Consiglio Metropolitano che si riunirà per la prima volta su questa questione settimana prossima.

Fortunatamente sostiene il Presidente del Cdz Sacristani, non solo c'è da sperare che porti avanti la cd soluzione “leggera”; quella dei prefabbricati, per intenderci, ma sicuramente dovrà tener conto anche di quella “pesante” e definitiva in quanto il noleggio dei prefabbricati non può protrarsi oltre otto anni.

Insomma, ad oltre un anno dalla mobilitazione di studenti, genitori ed insegnanti,la situazione sembra far sperare. L'acquisizione del terreno da parte della Provincia (era del Comune) sarà ultimata tra poche settimane, pare la convenzione sia sottoscritta e manchi solo la verifica catastale.

Dovrà poi partire il bando di gara per la verifica geologica dell'idoneità del terreno e finalmente entro fine anno, assicura il dott. Martino, partirà il bando di gara per l'acquisizione dei prefabbricati.

La Città Metropolitana erediterà gli immobili della Provincia e il consiglio metropolitano chiederà l'investimento per la soluzione definitiva. Tutte parole? I presenti manifestano qualche timore, dato lo stato di paura in cui sono stati trascinati da anni di bugie disillusioni e mancate promesse.

Un genitore chiede di poter monitorare ogni tre mesi l'effettiva intenzione risolutiva manifestata dagli amministratori presenti. Anche l'Architetto capoarea scolastico del Comune di Milano, non nasconde che non sarà certo come bere un bicchiere d'acqua, ci sarà infatti da superare una strozzatura allo stomaco, per far digerire il progetto al patto di stabilità...

“E noi...”s'impunta un genitore “dovremo ancora per duecento giorni, sopportare la pioggia in classe e le paure che un ambiente degradato comporta?” Dove trovare la forza per credere alle parole quando le lavagne giacciono per terra e mancano le maniglie alle porte?

“Noi ci adattiamo perchè siamo ragazzi”conclude uno studente,” ma che esempio ci date? Quale futuro uscirà da qua?”




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