Prestateci il vostro tempo
Così le persone si danno una mano
(Paolo Morandi)26/09/2011
La Banca del Tempo è un istituto di credito particolare, in cui non viene depositato denaro, ma tempo da scambiare. Come una vera e propria banca, funziona sulla base dei movimenti in entrata ed in uscita (crediti e prestiti di tempo), effettuati da soci, registrati su libretti di assegni e conti correnti personali, periodicamente contabilizzati e verificati in modo da assicurare condizioni di sostanziale pareggio tra entrate ed uscite di ogni associato. Ma dei soldi non c’è traccia. A ogni nuovo socio viene intestato un conto corrente-tempo (nel quale si conteranno i movimenti dare-avere), e consegnato un libretto degli assegni-tempo (che verrà usato quando si richiederà una prestazione ad un altro socio).
Chiunque possa mettere a disposizione degli altri parte del proprio tempo ed, ugualmente, abbia necessità di ricevere in cambio aiuto e sostegno dagli altri è un potenziale socio correntista della Banca; il principio regolatore è quello dello scambio, del dare/avere. Lo scambio è alla pari: un’ora contro un’ora. Cosa vuol dire? Semplicemente che il tempo di un pensionato, che aiuta nei lavori di tinteggiatura, ha lo stesso valore di quello di un insegnante che segue un bambino per i compiti. Il tipo di prestazione oggetto degli scambi permette alla banca del tempo di essere un'associazione libera da vincoli morali, etici o anche solo affettivi, ad esempio non è ammessa l’assistenza e cura alle persone di tipo professionale e non è richiesto neppure un volontariato attivo come accade ad esempio nelle associazioni ambientaliste.
I servizi scambiati sono i più disparati. Si va dalle semplici attività di tutti i giorni, a vere e proprie prestazioni professionali: lavori domestici, custodia di bambini ed anziani, cura e piccole prestazioni per la casa ed il giardino, disbrigo di pratiche amministrative e burocratiche, organizzazione di feste, bricolage, e la lista potrebbe continuare all’infinito. Per far partire l’esperienza non occorrono i “grandi numeri”: bastano una decina di persone, amiche e/o conoscenti, che riescano ognuna a coinvolgere altre persone fino ad allargare gradualmente il gruppo iniziale. Oltre alle fondamentali risorse “umane”, anche le risorse tecniche e strumentali necessarie per aprire e far funzionare una BdT sono modeste: una sede, un telefono dotato di segreteria e fax, un computer. La sede può essere in comune con altre associazioni, così come gli strumenti in comproprietà; possono essere messe a disposizione da Enti locali, oppure procurati tramite forme di auto finanziamento.
"perché le città non sono solo scambi di merci: sono scambi di gesti, parole, emozioni, memorie, tempo, saperi...” (Italo Calvino)