M4, una storia tutta da spiegare
La segnalazione del lettore
“ Dai, "famose du risate".... leggete: http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_luglio_31.L'infinita pagliacciata della M4 continua; è vero, troppo facile dire "noi l'avevamo detto" però noi l'avevamo detto. Impossibile pensare, o soltanto immaginare, che questa amministrazione sapesse gestire l'affaire M4. Dalla chiusura clandestina del "Pratone" (il giorno prima dell'inizio dei lavori), alla mancata consegna dei risultati delle analisi sulla "nevicata" di via Pannonia, la M4 rappresenta il classico caso di un'amministrazione distratta e incompetente. Ma guai a farlo notare al popolo arancione: si passa solo per disfattisti e polemici. E intanto mancano meno di 9 mesi all'Expo...”
L'affaire M4, era stato imbastito dall'amministrazione Moratti, sulla falsariga del progetto per la metropolitana M5 e la scelta del Consorzio vincitore della gara capeggiato da Impregilo era stata fatta appena prima della fine mandato.
Ma dal 2011 la gestione è passata alla nuova amministrazione e tutti i successivi passi sino alla recente scoperta che mancano i soldi non può che lasciarci allibiti. Il fatto poi che il Responsabile Unico del Procedimento (ossia il tecnico che ha la responsabilità di gestire per conto dell'ente concedente, il Comune di Milano, l'esecuzione del contratto facendone rispettare tutte le clausole) abbia pensato di dover rendere pubblica una lettera indirizzata al Sindaco e altri funzionari del Comune, oltre che allibiti ci preoccupa assai.
Nella lettera si fa presente che non è stato concluso l'accordo fra la banca erogatrice (ndr BNP Paribas) e i soci privati per le quote di finanziamento con cui questi ultimi partecipavano al progetto e che la parte di finanziamento a carico del Ministero Infrastrutture e Trasporti, 172 milioni di euro, non sarà più disponibile in quanto legata al perfezionamento dell’accordo con i soci privati che doveva concludersi entro il 20 luglio 2014.
Ma riepiloghiamo alcuni fatti.
Innanzitutto i 172 milioni deliberati dal Ministero Infrastrutture sarebbero stati erogati per permettere la realizzazione di un primo tratto della M4, da Linate a Forlanini FS, in tempo per l'apertura di EXPO. Per garantire la consegna di questa variante entro il 30 aprile 2015, la SPM4 - una spa appositamente costituita come soggetto a cui fa capo la concessione e fra i cui soci è presente anche Atm, in pratica lo stesso Comune di Milano - ente da un lato concedente e dall’altro concessionario - aveva richiesto un cospicuo extra-prezzo e consistenti modifiche tecniche.
È inoltre da sapere che i soci privati non hanno concluso il finanziamento delle quote a loro carico a causa dei maggiori oneri chiesti dalla banca, rispetto a quelli inizialmente previsti; e nell'articolo del Corsera si accenna anche ad una “mancata condivisione di alcune clausole contenute nella convenzione di concessione”.
Ora, la vicenda M4 più che tormentata appare non solo ingarbugliata, ma anche sorprendente perché è evidente che nessuno degli obiettivi previsti verrà raggiunto, e perché non è nemmeno chiaro il quadro degli impegni contrattuali, dei prezzi, tempi di consegna e garanzie fornite, in base alle quali si presume sia stato scelto il vincitore della gara e si siano poi aggiudicati i contratti e stipulati tutti gli atti successivi. Né è chiaro il quadro degli impegni che legano tra loro i soci della SPM4, tra cui il Comune stesso, in quanto socio della SPM4 spa.
Stiamo parlando di un'opera di rilevante interesse strategico nazionale, che richiede notevoli capacità tecniche e gestionali, e dopo anni spesi per l'elaborazione di studi di fattibilità, stesura di progetti preliminari, pubblicazione di bandi, aggiudicazione della gara, stipula di convenzioni, creazione di società ad hoc, al momento attuale non sappiamo come e quando verrà realizzata, quali costi potrà comporterà per gli utenti, ossia i cittadini, sui quali in ultima analisi gravano tutti gli oneri sostenuti e da sostenere per il progetto. Nonostante i lavori siano stati avviati veniamo a sapere che non è possibile procedere in base agli impegni sottoscritti, che occorre valutare se revocare la concessione o rinegoziarla rivedendo le clausole contrattuali o aprire un contenzioso (e sembra di capire anche che forse sarebbe preferibile risolvere la convenzione per non incorrere in oneri eccessivi).
C'è da restare allibiti e, come cittadini e contribuenti, vorremmo avere risposte a queste domande.
1. Perché si è preferito affidare ad un concessionario la progettazione di un'opera che richiede particolari e specifiche competenze tecniche, quando il Comune di Milano possiede una società di ingegneria specializzata nella realizzazione di metropolitane, la Metropolitana Milanese spa, nota ed attiva in campo internazionale in questo settore?Ai nostri occhi di comuni cittadini la situazione appare alquanto grottesca. Un affaire che qualcuno dovrebbe proprio spiegarci.