Degrado urbano in zona 3

I problemi che la lettrice espone sono quotidianamente sotto gli occhi di tutti noi. Le scritte sui muri sono diffuse e presenti in ogni dove a Milano in una misura decisamente inaccettabile. E' indecoroso che la città offra questo spettacolo, spettacolo che squalifica ed avvilisce il decoro dei luoghi. Ci auguriamo che in vista dei milioni di visitatori attesi per EXPO almeno una parte dei tanti soldi che questo evento sta assorbendo vengano destinati a ripulire gli edifici pubblici (a questo riguardo gli edifici scolastici offrono un esempio di incuria assai poco educativo). L'amministrazione comunale ha nei giorni scorsi promosso diverse iniziative non solo in centro, ma anche nei quartieri periferici; speriamo che l'invito a collaborare per ripulire i muri degli edifici si concretizzi in un sostegno ai cittadini ed alle associazioni antigraffiti in modo che Milano possa ritornare ad avere un aspetto più decoroso. Non sarebbe più logico incentivare una campagna di pulizia dei graffiti, invece di impiegare i fondi unicamente in una massiccia campagna pubblicitaria, tappezzando la città di cartelloni e manifesti? Sicuramente l'immagine di Milano ne gioverebbe in misura evidente e più efficace.
Non possiamo che deplorare la cattiva abitudine di lasciare le auto in
sosta in doppia fila, negli incroci e sulle strisce pedonali, ma non
possiamo certo incolpare l'amministrazione di questo. La sosta
selvaggia è innanzitutto un fatto di inciviltà e mancanza di
rispetto per il prossimo. Non è nemmeno pensabile che i vigili
urbani possano multare tutti quelli che si comportano così,
occorrerebbero pattuglie in ogni via e ad ogni incrocio. Credo che
innanzitutto dobbiamo rivedere i criteri e le modalità con cui
impieghiamo l'automobile nel perimetro urbano e molto mi sembra sia
stato fatto a questo proposito con l'introduzione dell'Area C,
l'estensione delle piste ciclabili, i nuovi sistemi di noleggio delle
bici e delle auto (Car2Go, Enjoy, etc), e che i cittadini milanesi
abbiano risposto molto positivamente. Milano si deve adeguare a
questi nuovi modelli di mobilità, come già da tempo è avvenuto in
molte altre metropoli europee, anche se restano
vivaci le proteste da una parte della cittadinanza (ad esempio quando
si introducono nuove aree pedonali, le zone con limitazione della
velocità a 30 all'ora, la chiusura al traffico di alcune arterie).
Molto resta da fare, e per inciso anche una maggior presenza sul territorio e controllo
da parte della polizia municipale.
Le auto posteggiate negli spazi pubblici ove la sosta non sarebbe ammessa è certo un altro problema che va affrontato. Nei parterre laterali o centrali dei viali alberati non è consentita la sosta, ma viene tollerata e perciò nessuno interviene per effettuare controlli o ripulire la zona, con il risultato che alcuni veicoli rimangono abbandonati e non vengono rimossi, la sporcizia si accumula. Ricordo a questo proposito che ad opera dei due consiglieri presidenti della Commissione Urbanistica e della Commissione Ambiente e Verde Urbano è stato avviato a titolo sperimentale uno studio ed elaborate alcune proposte di soluzione per regolamentare la sosta delle auto sotto gli alberi della via Castelmorrone. In Consiglio di Zona 3 infine il tema è stato trattato e discusso con i cittadini al fine di trovare soluzioni per quanto possibile condivise. Lo stesso si potrebbe provare a fare per la via Pacini.
Parlare dei problemi che ci capitano sotto gli occhi, non ne determina la soluzione, ma almeno può aiutare a trovarla.
Paolo Burgio