Quando il Giuriati divenne mondiale (due volte)

Ove si narra dei record di lancio del disco di Consolini realizzati al campo Giuriati nel 1941 e 1946. ()
Alessandro Cattaneo al Giuriati 1946

Il Campo sportivo Giuriati di via Pascal deve il suo nome a Mario Giuriati, ufficiale medaglia d’oro, caduto nella I guerra mondiale. Si usava così un tempo quando il governo fascista, dopo aver costruito il campo tra il 1928 e il 1933, pensò bene di dedicarlo a un eroe di guerra nell’enfasi di allora per l’eroismo bellico e la prestanza fisica.

Il Giuriati era allora un campo sportivo anomalo perché poteva contare su una pista di corsa, in pirite, di sei corsie, lunga 475 metri, per cui nessun eventuale record vi poteva esse omologato. Solo nel 1995 la pista venne adeguato agli standard internazionali (400 metri e 8 corsie).

Se la pista era anomala, non così il resto del campo e le pedane dei lanci, tanto è vero che il giovane Adolfo Consolini vi si allenava con una certa frequenza, al punto che il 26 ottobre del 1941 stabilì il record del mondo di lancio del disco con metri 53,34

Il giovane Adolfo detto Dolfo (m. 1,80 per 105 chili), veneto classe 1917 era approdato a Milano proprio per la sua straordinaria capacità di lanciare il disco oltre misure eccellenti e scelse proprio il Giuriati per allenarsi e per stabilire questo suo straordinario record. Ma la guerra incombeva e il Campo Giuriati divenne ben presto noto per eventi per nulla encomiabili e decisamente tragici.

Lì, il 14 gennaio del 1945, i militi repubblichini del battaglione Azzurro fucilarono nove giovani partigiani, tutti di età compresa tra i 18 e i 22 anni, tutti patrioti appartenenti al Fronte della Gioventù. Dai fasti dello sport alla barbarie del fascismo.

Finita la guerra, il Campo sportivo Giuriati ritorna ai suoi valori atletici tanto che il 14 aprile del 1946, come ebbe modo di raccontare aulicamente Gianni Brera, il discobolo Adolfo Consolini vi stabilì un altro record del mondo. Questa volta l’attrezzo atterrò a 54,23 metri dalla pedana di lancio. L’immagine che correda l’articolo mostra un giudice di gara alle prese con la misurazione di quel lancio.

Per strafare, Consolini realizzò sempre a Milano, ma questa volta all’Arena, un terzo record mondiale nel 1948 con metri 55,33, anno in cui vinse anche l’oro olimpico alle Olimpiadi di Londra.

Dopo questi exploit, il campo si adagiò in un glorioso (alla memoria) anonimato. Divenne campo principale, a Milano, per gli amanti del rugby. Gli studenti dell’Istituto magistrale Virgilio, negli anni ’60 e ’70 dello scorso secolo, vi svolgevano, tempo permettendo, le lezioni di educazione fisica che si concludevano, immancabilmente, con animate partite di calcio dove, al posto delle porte in rete del calcio, si usavano i legni della porta del rugby… ma anche questa è un’altra storia.


(Massimo Cecconi)



Commenta

Re: Quando il Giuriati divenne mondiale (due volte)
20/02/2014 MC
Grazie per la straordinaria segnalazione e complimenti al signor Mario Riboni, centenario recordman nel getto del peso. E pensa che noi c'eravamo limitati alle giovanili imprese di Adolfo Consolini... Cordialità,
Massimo Cecconi


Re: Quando il Giuriati divenne mondiale (due volte)
20/02/2014 aldo
Vorrei segnalarvi che il titolo è inesatto.
Al Giuriati sono stati realizzati 3 record mondiali. Per sapere del 3 record vi indico il link ove se ne parla http://twbiblio.wordpress.com/cosa-e-successo/2013-2/giugno-2013/supermario/


Re: Quando il Giuriati divenne mondiale (due volte)
20/02/2014 aldo
Vorrei segnalarvi che il titolo è inesatto.
Al Giuriati sono stati realizzati 3 record mondiali. Per sapere del terzo record vi indico il link ove se ne parla http://twbiblio.wordpress.com/cosa-e-successo/2013-2/giugno-2013/supermario/


 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha