Quando il parcheggio è selvaggio e impunito

Piccola indagine di strada sul parcheggio selvaggio e qualche sconsolata riflessione dalla parte dei cittadini che rispettano le regole.

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via Donatello sera
Prendiamo spunto dall’indagine sui parcheggi selvaggi condotta da un gruppo di cittadini residenti in via Castel Morrone approdata di recente  in Consiglio di Zona 3 e commentata in un articolo nelle pagine cittadine di la Repubblica del 20 gennaio scorso (Guerra a sosta selvaggia e impunita i residenti diventano “detective”).

Abbiamo fatto anche noi una nostra piccola indagine, si badi senza pretendere alcuna scientificità o attendibilità probatoria, sui parcheggi di un’altra via (quasi a caso) della zona.

Via Donatello è una strada apparentemente tranquilla, lunga circa 300 metri che collega viale Abruzzi con piazza Piola. Nella nostra passeggiata lungo i suoi marciapiedi ci siamo limitati a verificare la legittimità del parcheggio delle vetture in sosta.
Sul lato dei numeri pari, dove sono tracciate le strisce gialle riservate ai residenti, su 61 auto parcheggiate all’interno delle strisce ben 14 non ne avevano alcun diritto, non esibendo il necessario contrassegno.
Quindi oltre il 20% delle vetture erano lì parcheggiate senza averne titolo.

Ben diverso e ben più complesso il parcheggio sul lato dei numeri dispari che è contrassegnato dalle strisce blu a pagamento o a disposizione dei residenti.
Su questo lato della via, risultavano parcheggiate 59 autovetture di cui 36 con il contrassegno della zona viaria 13, che è quella canonica per questa zona, e 5 con regolari tagliandi per la sosta.
Delle 18 vetture mancanti all’appello, 14 erano parcheggiate senza riscontro di pagamento, 2 in sosta su passo carraio, 1 su carico e scarico merci senza che alcuno stesse caricando o scaricando alcunché, 1 parcheggiata indebitamente in un parcheggio riservato ai portatori di handicap.
Nel computo complessivo vanno poi conteggiate 8 auto parcheggiate in seconda fila.
La rilevazione ha avuto luogo intorno alle ore 12 di martedì 21 gennaio, senza pretendere di dare scientificità a questa sommaria indagine, come si diceva.

Tentiamo un riepilogo: 128 vetture parcheggiate, di cui 88 regolarmente collocate e 40 (pari al 31% del totale) in sosta vietata o vietatissima, senza diritto alcuno.
Per dirla tutta, la tranquilla (?) via Donatello si trasforma nelle ore serali e notturne perché, nella prima parte della via a partire da viale Abruzzi, sono in funzione 2 locali notturni e ben 5 ristoranti, alcuni dei quali molto frequentati e, sembra, apprezzati.

Nelle ore serali e notturne, spesso sino oltre le due del mattino, il parcheggio in seconda fila e sui passi carrai è totale e continuo nel tratto che va da viale Abruzzi a via Garofalo.
La situazione è drammatica e farsesca allo stesso tempo.
Il comando dei vigili sostiene che mancano gli operatori in strada perché non ci sono i fondi per pagare gli straordinari, dall’articolo di la Repubblica citato si evince che gli ausiliari del traffico adibiti a “dare le multe” sono solo 76 in tutta la città e in via Donatello, verrebbe da dire, non passano mai…


Invece qualche multa in più non guasterebbe sia per le disastrate casse del Comune (pagare gli straordinari dei vigili e mandarli in strada) sia per “educare” i cittadini a rispettare le norme o a pagarne le conseguenze.
Provate a interpellare la vigilanza urbana, agli esposti scritti non si degnano di rispondere, figurarsi al cittadino che, nelle ore serali, telefona per far spostare un’autovettura parcheggiata indebitamente e selvaggiamente su un passo carraio.
Se va avanti così, non andiamo lontano.

Massimo Cecconi


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Re: Quando il parcheggio è selvaggio e impunito
23/01/2014 Giuseppe Maria Greco
Le cosiddette "buone abitudini" sono state sotterrate da quelle "cattive", condivise tanto da diventare ovvie. Non basta che qualcuno esprima il proprio dissenso sollevando un tergicristallo o lasciando biglietti densi di astio (tra parentesi: ho notato la maggiore efficacia di biglietti cortesi, in cui si fa notare l'ostacolo creato a carrozzine e minorati. Ma comunque è di breve durata). Questo "controllo di tipo orizzontale" non è efficace da solo. E' indispensabile che sia appoggiato da quello "verticale" dell'autorità (vigili, AMSA, assessorati...). La sovrabbondanza di auto rispetto alla disponibilità di parcheggi così come il clima di impoverimento economico generale autogiustificano gli automobilisti come quelli che ingombrano lo slargo di marciapiede all'angolo tra via Diacono e via Pinturicchio impedendo il passaggio se non a slalom, o quelli che si piazzano fuori dalle strisce agli estremi della via Deffenu impedendo ai camion dell'AMSA di passare se non con grandi manovre e impedendo la vista di auto in arrivo da viale Romagna attraverso via Diacono, o ancora quelli che approfittano dello spazio tra le aiole in via Pascoli per infilare auto che impediscono di controllare insieme l'arrivo dei tram, della auto da destra e la curva a sinistra per non investire le auto parcheggiate (cose che dovrebbero far scattare i vigili, che purtroppo hanno sempre altro da fare).


Re: Quando il parcheggio è selvaggio e impunito
23/01/2014 Rossana
Abito in via Spontini da 26 anni.
All'inizio c'era solo l'omonima pizzeria e non si era ancora ingrandita, i maleducati che parcheggiavano sul nostro passo carraio o in seconda fila c'erano già ma si riusciva ancora a vivere. Adesso i locali legati alla ristorazione tra pizzerie, bar, birrerie, ristoranti ecc. sono nove e i disagi da parcheggio selvaggio sono aumentati in proporzione. Sarebbe stupido attribuire ai locali la "colpa" di tali disagi, ho girato parecchio, i locali ci sono in tutte le città ma non c'è l'equivalente menefreghismo, la questione è che qui non c'è controllo e se non c'è "la certezza della pena" non c'è lo stimolo a rispettare le regole.
Peraltro la via Spontini è, oltre a corso Buenos Ayres, l'unica via della zona di parcheggio 13 in cui i residenti NON possono parcheggiare gratis sulle righe blu: PERCHE'? in più i negozianti della via si considerano "residenti honoris causa" e lasciano l'auto regolarmente nei già scarsi posti riservati ai residenti o sui passi carrai, "tanto sono qui, basta chiedere e la sposto". La seconda fila è normale, regolare e costante dalle quattro di pomeriggio alle tre di mattina quando - bontà sua - chiude la birreria e gli ultimi clienti se ne vanno con grande clangore di portiere, sgasate di moto e schiamazzi...
Ma il culmine del "colore locale" lo si raggiunge in via Paracelso, sul lato opposto di piazzale Bacone: in seguito alla presenza di un ristorante evidentemente molto frequentato tutto il lato sinistro della strada ha le auto parcheggiate su due file dalle 18.30-19 fino a tarda notte, con grande detrimento della scorrevolezza del traffico; a disciplinare gli inevitabili problemi c'è un signore di origini - credo - indiane che accorre non appena vede qualcuno in difficoltà perché ha a macchina imprigionata nella prima fila, lo invita alla calma, consulta un quadernino in cui ad ogni numero di targa corrisponde un nome su un citofono o il nome di un cliente del ristorante e si precipita a chiamare il proprietario dell'auto in seconda fila che ostacola l'uscita. Sperimentato di persona non più di un anno fa e per quanto ne so è ancora così.
Non so chi lo paghi per questo servizio - anche se i sospetti, per logica, conducono al ristoratore; sicuramente chi lo fa è spinto dall'esigenza di contenere le giuste ire dei residenti ed evitare che ripetute chiamate ai vigili urbani risolvano a suo svantaggio una situazione che è ormai oltre il limite della legge.
Mi piacerebbe ogni tanto vedere qualche vigile multare quelli in seconda fila e i "senza bollino", così, per avere la sensazione che le regole esistono affinché vengano rispettati i diritti di tutti.


 
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