Cosa è Natura e cosa ci insegna Altan

In Consiglio di Zona 3 è all’ o.d.g. una mozione riguardante la lettura del nuovo libro di Altan “Piccolo Uovo”, dove un simpatico pinguino è in cerca di una famiglia e incontra nuclei famigliari di ogni tipo: singoli, eterosessuali e omosessuali. La mozione chiede con forza che questo libro illustrato non venga proposto in lettura negli asili, ritenendo che presenti connotati ideologici e che non sia attinente alla realtà e alla promozione della famiglia naturale.
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Il Consigliere proponente Francesco Migliarese, mio coetaneo, ha dichiarato nello scorso Consiglio di non amare la notorietà e ha quindi immediatamente rilasciato un’intervista tv. Inoltre ha alimentato il dibattito sul tema intervenendo con un breve articolo sul Corriere della Sera-blog: http://milanesi.corriere.it/2012/02/03/perche-quel-libro-illustrato-da-altan-non-va-messo-negli-asili/, facendo compagnia alla notizia di FN che voleva bruciare il libro di Altan, come ai tempi del nazismo: http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_febbraio_2/forza-nuova-roghi-altan-piccolo-uovo-pinguini-omosessuali-1903109564829.shtml.

Personalmente ritengo che le idee fondanti la mozione in questione e la battaglia contro il pinguino di Altan siano, seppur legittime e condivisibili o meno, frutto di una concezione completamente deviata di cosa sono 3 grandi temi che si affrontano nel dibattito:

  1. La Natura
  2. La Realtà
  3. L’Ideologia

Come Natura, nella diatriba sul Piccolo Uovo, si fa riferimento ovviamente alla natura degli atti sessuali e dei modi di organizzare la società nei suoi nuclei fondanti (famiglia/e). Ora, tutto ciò che ci circonda è Natura. L’Uomo si muove e compie i suoi atti all’interno della Natura e dell’ ambiente in cui abita; con il lavoro ma anche con altri strumenti e/o comportamenti l’Uomo si limita a modellare la Natura, la plasma e la rende accessibile, conforme ai suoi obiettivi, alle sue volontà. Ma tutto ciò che è possibile e realizzabile sul Pianeta Terra è di fatto in qualche modo: Natura. Tutto è Natura perché la nostra condizione umana è inalienabile e le nostre azioni sono possibili solo se sono conformi alle leggi della Natura in ultima istanza. L’atavicità del convivere con la Natura smaschera i termini scorretti che spesso vengono usati per veicolare dei messaggi che sono di un altro ordine logico: la Morale, l’Etica. Un esempio lampante sono i rapporti e le coppie omosessuali, considerate da alcune correnti di pensiero contronatura. La Natura è piena di casi e specie in cui è praticata l’omosessualità negli animali, perché di fatto questo atteggiamento sessuale è Natura, seppur minoritaria rispetto all’eterosessualità che genera prosecuzione della specie; sono 2 atteggiamenti che fanno parte della stessa medaglia, la Natura. L’omosessualità non proviene da Marte o da forme di vita extraterrestri, nemmeno imposta o alimentata da culture materialiste. L’onestà intellettuale dovrebbe considerare questa pratica non già come contronatura bensì contro la Morale o contro un’Etica o una Fede. Questo non significa promuoverla, ma accettarla come parte della Natura e di ciò che ci circonda: è una comprensione del mondo sincera e onesta, reale; dopodichè ognuno è libero e compie le sue scelte. Il mio intento è quello di ridare il giusto significato alle parole: l’omosessualità può essere rifiutata perché considerata contro la Morale o la Fede (visione quindi personale o di parte), ma non contronatura.

Viene confuso quindi il concetto stesso di Natura da cui si parte e si prosegue nell’errore considerando la famiglia  tradizionale come la famiglia naturale. La Chiesa cattolica ha sempre cercato di promuovere un’idea di famiglia tentando di cristallizzare l’immagine della  Sacra Famiglia come il modello e il nucleo naturale di ogni società umana. Questo non è così. Scientificamente l’antropologia ci insegna che sono esistite ed esistono diversi tipi di famiglia, matriarcato, patriarcato , poligamia. La Storia ci insegna che anche ai tempi di Gesù, quel modello di famiglia non era il modello egemone. I mariti avevano le amanti ufficiali, le donne potevano essere ripudiate, i nuclei famigliari comprendevano i nonni gli zii ed era quindi vissuto come un gruppo comunitario; nell’antica Grecia l’omossessualità era un vanto ed esistevano nuclei di persone omosessuali conviventi. I modi di vivere e di formarsi della famiglia sono quindi cambiati con gli anni e con l’egemonia culturale , a volte imposta, di una famiglia composta da un uomo, una donna e i relativi figli. In Natura le composizioni possibili di un nucleo famigliare sono decine, almeno. La famiglia come viene intesa dal Consigliere Migliarese invece, è la famiglia tradizionale, che è altra cosa da una presunta famiglia naturale; nasce quindi da culture, storie e organizzazioni sociali differenti in base a quale area del mondo e in quale periodo storico ci si trovi.

L’errata concezione della Natura trascina con sé l’incomprensione della Realtà. Altan con il suo  Piccolo Uovo ci insegna la realtà di oggi, come è fatta la nostra società e quali diversità e complessità i nostri figli oggi dovranno comprendere. L’ostinazione, a volte comica, con cui si tenta di non vedere quali sono le nuove forme di famiglia che si costruiscono intorno a noi è tipica di concezioni totalitarie e/o astratte. La Realtà non si può oscurare, bisogna prenderne atto. Non è combattendo come in una crociata le nuove tipologie di famiglie che possiamo difendere meglio le famiglie tradizionali. Dobbiamo realizzare che i comportamenti, la cultura e la tradizione stessa quindi, stanno cambiando e come amministratori e politici dobbiamo governare il cambiamento, esserne parte per comprenderlo.

Migliarese nei suoi interventi su queste tematiche fa spesso riferimento all’Ideologia. Detto da chi vuole censurare di fatto un’opera, sembra paradossale. Però è così: si è convinti che questo libro sia ideologico. Ma riflettendo bene, c’è molta più ideologia in chi sostiene una determinata forma di famiglia e ne combatte altre rispetto a chi , guardando la realtà come si è prodotta, ne accetta tutte le sfumature e le diversità, promuovendo dei valori positivi come tolleranza, conoscenza e comprensione dando ai propri figli gli strumenti per capire il mondo che li circonda. L’ ideologia è un sistema di idee per osservare e giudicare il mondo in tutti i suoi aspetti e qui chi ha il paraocchi dell’ideologia non mi sembra sia Altan ma Migliarese con la sua determinata convinzione nell’identificare solo un tipo di famiglia come l’unica possibile, addirittura per Natura.

Osservando le famiglie e il ruolo che hanno nella crescita di un bambino/a, non si può fare finta di non capire: la famiglia ,qualunque tipo essa sia, ha come fine primario dare amore, protezione e conforto tra i conviventi e tra le persone di cui si compone il nucleo. Le nuove realtà famigliari che sono oramai da tempo presenti nel tessuto sociale italiano hanno , in potenza, la stessa capacità e competenza delle famiglie tradizionali di dare affetto, cure e amore. Per dirla con Nietzsche: “ciò che si fa per Amore è al di là del bene e del male” e aggiungerei io, del giusto o sbagliato.

Guardiamo il libro di Altan con onestà, senza acrimonie,  per ciò che rappresenta davvero: un viaggio a fumetti dedicato ai nostri bimbi per comprendere bene la Realtà di cui tutti noi facciamo parte.


L'articolo è ripreso da andrealazzarotti.altervista.org su gentile concessione dell'autore


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Re: Cosa è Natura e cosa ci insegna Altan
21/06/2013 Michele
Personalmente pur non essendo neanche lombardo, ritengo che rimuovere l'obbligo di lettura di tale libro dagli asili non sia totalmente sbagliato. Un bambino, a mio parere, non è ancora in grado di sviluppare il minimo indispensabile spirito critico per approcciarsi alla lettura di un testo simile. Anche ad ammettere naturale -io non condivido, ma è un'opinione pur sempre valida- l'omosessualità, è bene pensare a quali possano essere gli effetti sul subconscio dei bambini: la lettura di un libro, qualsiasi esso sia, scientificamente va a lasciare il suo nucleo essenziale nel subconscio di chi legge, e più si è piccoli più si è incapaci di metabolizzare quanto si sedimenta nella propria mente. Al di là di battaglie ideologiche, impiantare in un bambino l'idea della "normalità dell'omosessualità" possa a lungo termine non avere ripercussioni positive su un piano sociologico: penso sia meglio fare leva sul contrasto all'omofobia. Migliarese non ha detto nulla di così scandaloso: non è nè omofobia nè intolleranza, ma attenzione verso la società.
Mi permetto di dissentire in particolar modo sul l'ultimo punto: i genitori devono dare sì amore, ma non solo quello. Essi devono fornire una valida educazione onnicomprensiva, che va fornita tramite l'amore. L'amore può essere il mezzo di trasmissione del bagaglio culturale-pedagogico.


Re: Cosa è Natura e cosa ci insegna Altan
08/02/2012 Giulio Mainoldi
Caro Andrea ho letto la tua riflessione su Altan e la polemica con Migliarese. Tu sai come questo dibattito sia antico e insieme moderno. Nella cultura occidentale da Blaise Pascal e Montaigne si è cominciato a ragionare in modo diverso da quello delle gerarchie della Chiesa cattolica. Contro la rigidità di concetti validi una volta per tutti Pascal scrive “Noi voghiamo in un vasto mare, sospinti da un estremo all’ altro, sempre incerti e fluttuanti. Ogni termine al quale pensiamo di ormeggiarci e di fissarci vacilla e ci lascia; e, se lo seguiamo, ci si sottrae, scorre via e fugge in un’ eterna fuga. Nulla si ferma. E’ questo lo stato che ci è naturale...”.Questo scriveva tre secoli fa il pensatore francese, ancorché fosse credente.
Agli difensori dogmatici, ancorati a certezze granitiche, sfugge un dato fondamentale: la cultura e le culture. Così la famiglia ha una serie di varianti e continua a subire trasformazioni. Ma quello che deve preoccuparci sono i tentativi di imporre una determinata visione del mondo e questo genera mostri come il rogo dei libri, del libero pensiero. Giulio


 
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