Sea Handling. Pisapia: “Governo intervenga a difesa azienda e lavoratori”
“Prendiamo atto, non senza rammarico, della
decisione del Consiglio di Stato che ribalta il pronunciamento del Tar
della Lombardia che aveva riconosciuto l’assoluta fondatezza delle ragioni
del Comune di Milano. Purtroppo l’Amministrazione è stata lasciata sola
a difendere le ragioni che avevano portato il Tar a decidere per la sospensione
dell’esecutività della sanzione, decisione che ha permesso di evitare
la messa in liquidazione di Sea Handling”.
(CS Comune di Milano)25/09/2013
Così il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia commenta la decisione del Consiglio
di Stato che ha accolto il ricorso del Governo contro la sospensione dell’esecutività
della sanzione di 360 milioni di euro decisa dalla Commissione europea
nei confronti di Sea Handling per presunti aiuti di Stato avvenuti dal
2002 al 2010.
“Confidiamo – prosegue Pisapia - che in seguito a questa decisione, originata da un ricorso proposto dal Governo, l’Esecutivo intervenga immediatamente a tutela di un’azienda importante del nostro Paese come Sea Handling e dei suoi oltre duemila lavoratori”.
“Negli ultimi due anni il Comune ha messo in campo tutte le azioni, a livello nazionale ed europeo, a tutela dell’azienda e dei lavoratori. Il Comune intende proseguire su questa strada. E proprio per questo ribadisco l’assoluta necessità che il Governo assuma le iniziative necessarie a difesa di chi oggi rischia di subire le conseguenze di una decisione che rispettiamo, ma che certo non condividiamo”.
“Confidiamo – prosegue Pisapia - che in seguito a questa decisione, originata da un ricorso proposto dal Governo, l’Esecutivo intervenga immediatamente a tutela di un’azienda importante del nostro Paese come Sea Handling e dei suoi oltre duemila lavoratori”.
“Negli ultimi due anni il Comune ha messo in campo tutte le azioni, a livello nazionale ed europeo, a tutela dell’azienda e dei lavoratori. Il Comune intende proseguire su questa strada. E proprio per questo ribadisco l’assoluta necessità che il Governo assuma le iniziative necessarie a difesa di chi oggi rischia di subire le conseguenze di una decisione che rispettiamo, ma che certo non condividiamo”.