Lavoro. Comune, il 5% degli appalti a cooperative sociali che impiegano persone con maggiori difficoltà

 Il Sindaco: “Nessuno deve essere lasciato indietro”
Assessori Tajani e Majorino: “Provvedimento che dà risposte alle persone più fragili”

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Più spazio alle cooperative sociali negli appalti del Comune. La Giunta ha approvato ieri le linee guida che impegnano l’Amministrazione a riservare il 5% degli appalti per la fornitura di beni, servizi e lavori diversi da quelli socio-sanitari ed educativi alle cooperative sociali di tipo B, vale a dire a quelle realtà che occupano soggetti svantaggiati. La delibera è il risultato di un lavoro che ha coinvolto direttamente il mondo delle cooperative di tipo B e il Forum del terzo settore.
Queste linee guida applicano e completano il “Protocollo per la qualità e la tutela del lavoro negli appalti di lavori, servizi e forniture”, sottoscritto dall’Amministrazione comunale con le Confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil lo scorso anno, in cui si definiva l’inserimento di una “clausola sociale” negli appalti di servizi e forniture.
 
“Nessuno deve essere lasciato indietro – ha detto il Sindaco Giuliano Pisapia -e il documento approvato dalla Giunta è la dimostrazione del nostro impegno in questa direzione. Abbiamo dato una risposta concreta a un crescente bisogno di integrazione dei soggetti più deboli non solo all’interno della territorio e della comunità in cui vivono, ma anche in ambito lavorativo, un aspetto fondamentale per la piena realizzazione della dignità di una persona”.
 
“Le linee guida approvate dalla Giunta - commenta l’assessore alle Politiche per il Lavoro Cristina Tajani - permettono di creare occupazione e dare risposte alle persone che hanno maggiori difficoltà nell'inserimento lavorativo. Dopo il protocollo stipulato con i sindacati per appalti socialmente responsabili, si conferma così l’impegno dell’Amministrazione nell’individuare un quadro di regole economiche e sociali sostenibili nell’ambito dei nuovi servizi e dei nuovi lavori, con particolare riguardo alle fasce più deboli della popolazione e per garantire pari opportunità ai lavoratori più fragili”.
 
“Finalmente cambiamo passo nel rapporto con le cooperative B al fine di favorire l’inserimento lavorativo di cittadini solitamente tenuti ai margini - spiega l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute Pierfrancesco Majorino -. Milano fa un gesto coraggioso obbligando se stessa a investire concretamente sulle persone più fragili nel realizzare servizi utili alla collettività”.
 
Per dare attuazione alle linee guida l’Amministrazione istituirà un nuovo elenco speciale delle cooperative di tipo B. L’elenco verrà aggiornato ogni sei mesi mentre, ogni anno, per ciascun ente, verranno verificati i requisiti per la permanenza. Le cooperative che vorranno accedere all’elenco comunale devono essere già iscritte all’albo regionale di competenza.
Con la delibera vengono anche definite le modalità per l’affidamento degli appalti. Se l’importo delle commesse è inferiore alla soglia comunitaria prevista in tema di appalti pubblici si potrà procedere attraverso convenzioni oppure con stipule a rotazione. Dove l’importo è superiore, i diversi Settori comunali potranno inserire nei bandi di gara la cosiddetta “clausola sociale”, cioè indicare l’obbligo di eseguire i contratti con l’impiego di persone svantaggiate. L’Amministrazione stabilirà anche il numero minimo di lavoratori svantaggiati da inserire o quale tipologia di svantaggio sia prioritaria, in modo da favorire di volta in volta particolari categorie protette. Gradualmente l’Amministrazione intende coinvolgere in queste procedure anche le aziende partecipate del Comune di Milano.

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