Nei giardini e sui Balconi. IL ROSMARINO

Rosmarinus officinalis. Non c'è rappresentazione del paesaggio naturale italiano in cui non sia presente, insieme agli ulivi e agli agrumi, il rosmarino. 
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È un arbusto che tutti conoscono: profumatissimo, rigoglioso anche nei terreni esposti al salmastro o un po' aridi, un vero carattere spartano per una pianta che viene dall'oriente, decorativa, senza pretese di superba bellezza.

Come per i maiali di cui non si butta nulla, del rosmarino si utilizza tutto: foglie, fiori e rametti. Contiene un olio essenziale che gli dona l'intenso profumo e ne fa una delle piante più amate sin dall'antichità.                   
È un toccasana eccezionale per una quantità di problemi di salute: digestivi, carminativi, biliari, è tonificante della memoria, calma gli spasmi della muscolatura liscia, del nervo sciatico, le distorsioni, è utile contro la gotta, i reumatismi, la depressione, le cefalee, è deodorante per la bocca, ottimo per i capelli grassi e la calvizie.  
Non bisogna però usarne dosi eccessive, specie la sera, ed è contrindicato durante la gravidanza. È chiamato anche "il the degli studenti" per gli effetti stimolanti sulla memoria; inizialmente bisogna superare l'associazione mentale, che si fa con l'arrosto, le prime volte che si beve la tisana, che profuma molto, ma per fortuna ha un sapore blando.

In cucina tutti sanno che si sposa bene con la carne (che vi dice l'arrosto di lonza non troppo magra, cucinato in tegame con una quantità notevole di rosmarino, 2 spicchi d'aglio e il succo di un limone quasi a fine cottura?), col pesce al cartoccio insieme alla salvia, sulla focaccia e sulla farinata di ceci, con la selvaggina, amalgamato ai formaggi freschi,  unito al ragù, aggiunto alla bottiglia d'olio per l'insalata e a quella dell'aceto. Sta bene con altre aromatiche: timo, salvia, santoreggia e con l'aglio.

La pianta si può tenere in vaso in posizione soleggiata e riparata dal vento freddo; si sviluppa facilmente anche lateralmente se dopo la fioritura si cimano gli apici di un paio di centimetri. Seppur resistente, non bisogna far mancare l'acqua, specie se in vaso.
Un rametto laterale interrato fa radici e origina una nuova pianta.

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