Palazzo Reale. Con "The Desire for Freedom" in mostra la grande arte europea dal 1945 a oggi
Si snoda nelle sale di Palazzo Reale “The Desire for Freedom. Arte in Europa dal 1945”, una grande mostra collettiva che affronta l’idea di Libertà in Europa dal dopoguerra in avanti, attraverso 200 opere d’arte che esprimono il pensiero e le creazioni di 94 artisti contemporanei provenienti da 27 diversi Paesi europei.
“Percorrendo questa mostra – ha detto
l’assessore alla Cultura, Moda, Design Stefano Boeri – ciascuno di noi
non può fare a meno di entrare nell'immaginario di 94 artisti straordinari,
di cercare di capire la loro idea del rapporto tra arte e politica. Ma
soprattutto non può fare a meno di interrogarsi sull'idea di Europa che
l'arte ci comunica. L'idea di un continente colmo di differenze di linguaggi,
di individualità eppure miracolosamente unito da una corrente calda e condivisa
di appartenenza a una cultura di impegno civile e sociale”.
In programma dal 14 marzo al 2 giugno
2013, la mostra, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica
italiana, è curata da Monika Flacke, Henry Meyric Hughes e Ulrike Schmiegelt,
è promossa in Italia dal Comune di Milano - Cultura, Moda, Design e prodotta
da Palazzo Reale, dal DHM Deutsches Historisches Museum di Berlino e da
24 ORE Cultura – Gruppo 24 Ore. Partner di questa esposizione, insieme
a Palazzo Reale e al DHM di Berlino, da dove proviene, sarà l'Eesti Kunstimuuseum
– Kumu Kunstimuuseum di Tallinn, dove la mostra approderà dopo la tappa
italiana.
Realizzato su iniziativa del Consiglio
d’Europa e con il sostegno finanziario della Commissione europea, il progetto
è frutto della collaborazione internazionale di 36 Paesi membri del Consiglio
stesso, che hanno coinvolto artisti, studiosi, curatori, musei, gallerie
e importanti collezionisti privati.
Il progetto nasce con l’obiettivo
di superare la visione di un’ Europa del dopoguerra come teatro dell’ostilità
tra due blocchi di potere contrapposti durante la guerra fredda, assumendo
invece come punto di partenza l’idea che entrambe le parti affondino le
radici comuni nell’Illuminismo e nei suoi valori: ragione, libertà, giustizia,
uguaglianza.
Le opere selezionate provengono da
27 diversi Stati membri del Consiglio d’Europa: Albania, Azerbaijan, Austria,
Belgio, Bulgaria, Croazia, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Gran
Bretagna, Grecia, Islanda, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica
Ceca, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Spagna, Svizzera, Turchia, Ucraina,
Ungheria.
In mostra dipinti, fotografie, disegni,
video e installazioni realizzati in settanta anni di produzione artistica
europea da artisti affermati e di fama internazionale - tra cui Damien
Hirst, Arman, Jannis Kounellis, Yves Klein, Richard Hamilton, Niki de Saint
Phalle, Alberto Giacometti, Gerhard Richter,
Christo, Mario Merz, Emilio Vedova,
Yinka Shonibare, Lucio Fontana, Ilya Kabalov - e da altri meno noti in
Italia, ma di grande interesse come Boris Mikhailov e Erik Bulatov.
Il progetto espositivo lascia da parte
qualsiasi linearità cronologica e sviluppa invece una discussione “circolare”
riguardo a una serie di temi, disposti in 12 diverse sezioni, ognuna delle
quali è dedicata a questioni fondamentali della nostra vita sociale.
Si parte dalla sezione intitolata
“Tribunale della Ragione”, in nome della quale spesso sono state commesse
le peggiori violazioni dei diritti dell’uomo e sul cui ruolo gli artisti
si interrogano; le utopie sono protagoniste in “La rivoluzione siamo
noi”, ispirata all’opera omonima di Joseph Beuys del 1972; “Viaggio
nel paese delle meraviglie” racconta la capacità dell’arte di riscrivere
la narrazione e rovesciare paradigmi, ridefinendo anche la nostra coscienza
storica collettiva; in “Terrore e tenebre” l’arte mette il visitatore
di fronte al regime del terrore e alla violenza delle torture che arrivano
a paralizzare una società privandola del principio fondante della fratellanza
e della solidarietà; nella sezione dedicata al “Realismo della Politica”,
l’arte misura il ruolo dell’azione politica nel bilanciare gli interessi
della società civile e la sua capacità (o incapacità) di risolvere i conflitti
pacificamente; un’altra sezione affronta la “Libertà sotto assedio”,
fragile e sempre minacciata, non solo nel passato da gravi violazioni dei
diritti umani, ma anche nel prossimo futuro nel nome della sicurezza; in
“99 Cent” gli artisti si confrontano con il difficile rapporto tra la
vita incentrata su valori immateriali e la spinta verso il consumismo che
ha travolto la nostra società e i suoi valori; all’interno di “Cent’
anni” gli artisti fanno riferimento dell’eternità per ridimensionare
il presente e accentuare l’importanza della cura dell’ambiente e delle
risorse che ci circondano; il rapporto dell’arte con il concetto dell’abitazione,
fonte di sicurezza e riparo ma anche canale di comunicazione con l‘esterno,
è invece il nucleo di “Mondi di vita”; sempre sullo spazio, inteso però
come “altro” dalla realtà, indaga il capitolo “L’altro Luogo”, analizzando
i mondi creati dall’arte come vie di fuga, nuovi orizzonti possibili in
opposizione a ciò che ci circonda; “Esperienza di sé” e del limite entra
nel merito della conoscenza dei propri limiti e dei confini tra sé e l'altro,
cercando di definire cosa ci rende umani e come vorremmo essere nel prossimo
futuro; con “Il mondo nella testa” la mostra chiude il cerchio testimoniando
come la fonte delle nostre idee, Ragione compresa, e della conoscenza della
realtà circostante è e rimane anche per l’artista la nostra mente.
Public Program
Per approfondirne le tematiche, la
mostra The Desire for Freedom. Arte in Europa dal 1945 sarà accompagnata
da Freedom Zone, un programma di attività ideate dall’assessorato
alla Cultura, Moda e Design per ampliare i temi chiave dell’esposizione:incontri con personalità della cultura, una rassegna di filmsul tema della libertà con sette lunedì al Cinema Centrale a
partire dal 25 marzo e due appuntamenti con la musica dei Quintorigoche si esibiranno il 19 aprile e il 10 maggio nella Sala delle Cariatidi
di Palazzo Reale, confrontandosi con il repertorio di due significativi
rappresentanti della libertà espressiva nella musica: Charles Mingus e
Jimi Hendrix.
Il programma completo verrà pubblicato
sul sito della mostra www.desireforfreedom.it.
Catalogo
La versione a stampa italiana del
catalogo della mostra riunisce 178 opere d’arte, con saggi introduttivi
alle diverse sezioni di Horst Bredekamp, Eva-Maria Engelen, Étienne François,
Marie Luise Knott, Bettina Rolke, Mikhail Shishkin, Hans Joachim Schellnhuber,
Heinrich Wefing, Sophie Wolfrum e altri; la versione digitale comprende
anche un ampio commento su ogni singolo lavoro, numerosi video e diverse
funzioni di ricerca. Vi hanno contribuito più di 90 autori provenienti
da tutta Europa e da una grande varietà di discipline accademiche, dall’antropologia
e dalla sociologia alle scienze politiche, alla giurisprudenza e alla storia
dell’arte.
Biglietti
Il costo del biglietto è di 11 euro compresa l’audioguida, ma con lo speciale ticket cumulativo di 16 euro si possono visitare sia “The Desire for Freedom” sia la mostra dedicata a “Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti”.
Info e prenotazioni
www.desireforfreedom.it
www.comune.milano.it/palazzoreale
www.ticket.it/desireforfreedom | Tel. 02 54913