Calcio: Milano e Bologna ricordano Arpad Weisz
Pisapia: “Riflettere ogni giorno
perché gli orrori del passato non si riaffaccino più”
Bisconti: “A lui intitoleremo un torneo di calcio giovanile e un premio contro la xenofobia e il razzismo”
(CS Comune di Milano)16/01/2013
Bisconti: “A lui intitoleremo un torneo di calcio giovanile e un premio contro la xenofobia e il razzismo”
(CS Comune di Milano)16/01/2013
Un anno dopo aver posto allo stadio di San
Siro una targa che porta il suo nome, Árpád Weisz, calciatore ed allenatore
ebreo ungherese, classe 1896, morto ad Auschwitz nel 1944, è stato ricordato
anche questa sera dai Comuni di Milano e Bologna. Poco prima della discesa
in campo delle formazioni di Inter e Bologna per la partita di Coppa Italia,
i Sindaci Giuliano Pisapia e Virginio Merola, alla presenza degli assessori
allo Sport delle due città, dei rappresentanti di Inter e Bologna, della
comunità ebraica e del Console generale d’Ungheria, si sono simbolicamente
scambiati le maglie con la scritta Weisz.
I due Sindaci e le società di calcio, oltre a numerosi cittadini, hanno aderito all’appello lanciato dall’associazione ‘W il Calcio’. Così il match di questa sera è stato dedicato a questo grande personaggio, precursore di tattica e metodologia di allenamento. Weisz, da allenatore portò sia i nerazzuri, sia i rossoblu in cima alle classifiche di campionato; fu lui a scoprire e lanciare quel ‘Peppin Meazza’ che ha dato il nome allo Stadio di Milano.
“Il simbolico scambio di maglie – ha detto il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia - è stato un gesto che deve richiamare tutti noi a riflettere ogni giorno sugli ancora troppi episodi di razzismo e xenofobia sia negli stadi, sia in altri luoghi. Grazie anche all’impegno di Inter e Bologna che hanno accolto l’appello a dedicare la partita di questa sera a Weisz, diciamo che non vogliamo e non dobbiamo dimenticare quanto successe nel passato, perché quel passato non si riaffacci più. Dobbiamo insegnare ai giovani il rispetto di se stessi e degli altri. Gli stadi, in particolare, devono tornare a essere un luogo di festa e non di violenza qualunque essa sia”.
“Le iniziative di oggi in ricordo di Árpád Weisz – ha detto l’assessora allo Sport e Tempo Libero di Milano Chiara Bisconti - non resteranno un caso isolato. Come Comune di Milano abbiamo intenzione di intitolare a lui un trofeo di calcio giovanile, coinvolgendo le squadre di Inter, Milan e Brera, oltre a quelle del Bologna e del Novara. E sempre a Weisz vorremmo dedicare un premio annuale a chi si è distinto, nel calcio, nel contrasto alla xenofobia e al razzismo. Gli stadi devono diventare luogo per una cultura dell’inclusione”.
I due Sindaci e le società di calcio, oltre a numerosi cittadini, hanno aderito all’appello lanciato dall’associazione ‘W il Calcio’. Così il match di questa sera è stato dedicato a questo grande personaggio, precursore di tattica e metodologia di allenamento. Weisz, da allenatore portò sia i nerazzuri, sia i rossoblu in cima alle classifiche di campionato; fu lui a scoprire e lanciare quel ‘Peppin Meazza’ che ha dato il nome allo Stadio di Milano.
“Il simbolico scambio di maglie – ha detto il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia - è stato un gesto che deve richiamare tutti noi a riflettere ogni giorno sugli ancora troppi episodi di razzismo e xenofobia sia negli stadi, sia in altri luoghi. Grazie anche all’impegno di Inter e Bologna che hanno accolto l’appello a dedicare la partita di questa sera a Weisz, diciamo che non vogliamo e non dobbiamo dimenticare quanto successe nel passato, perché quel passato non si riaffacci più. Dobbiamo insegnare ai giovani il rispetto di se stessi e degli altri. Gli stadi, in particolare, devono tornare a essere un luogo di festa e non di violenza qualunque essa sia”.
“Le iniziative di oggi in ricordo di Árpád Weisz – ha detto l’assessora allo Sport e Tempo Libero di Milano Chiara Bisconti - non resteranno un caso isolato. Come Comune di Milano abbiamo intenzione di intitolare a lui un trofeo di calcio giovanile, coinvolgendo le squadre di Inter, Milan e Brera, oltre a quelle del Bologna e del Novara. E sempre a Weisz vorremmo dedicare un premio annuale a chi si è distinto, nel calcio, nel contrasto alla xenofobia e al razzismo. Gli stadi devono diventare luogo per una cultura dell’inclusione”.