Una sede unica per il Vespucci
L’Istituto alberghiero Vespucci conta una popolazione di 1408 alunni distribuiti tra la sede di Via Valvassori Peroni (28 classi) e le succursali di Lambrate (13 classi) e di Largo Sereni (14 classi). Questa logistica ha ricadute gravi sull’organizzazione del servizio, dalla formulazione dell’orario delle classi all’occupazione dei laboratori e delle palestre.
Inoltre, le succursali presentano numerose e preoccupanti criticità. Nel 2002 è stata dichiarata inagibile la parte centrale dello stabile di Lambrate (di proprietà del Comune) che comprende le scale interne di collegamento tra i piani. Gli studenti sono così costretti ad usare una scala “antincendio” esterna, pericolosissima in caso di pioggia, neve o gelo. Negli anni sono stati attuati solo frammentari interventi manutentivi che hanno cercato di sopperire alle emergenze. Lo stato generale attuale degli spazi interni dell’immobile risulta indecoroso: dai servizi igienici agli infissi, dal sistema di allarme alle barriere architettoniche. Inoltre sono particolarmente insufficienti e inadeguati gli ambienti per la didattica di laboratorio: le cucine e le sale, destinate alle esercitazioni pratiche che tanto distinguono l’istituto, presentano criticità strutturali.
Alcune problematicità caratterizzano anche la sede di Largo Sereni: dalla sicurezza (assenza di sistemi adeguati, presenza di barriere architettoniche insormontabili) agli spazi per la didattica (palestra non utilizzabile dalla scuola, inesistenza di laboratori per le esercitazioni pratiche).
Nonostante questa grave situazione, i lavoratori e dirigenti si sono fatti carico dei disagi, garantendo l’offerta costante di un servizio qualificato. Oggi però le preoccupazioni aumentano perché dal 2013, saranno necessari più laboratori per le classi IV che dovranno svolgere attività di laboratorio come previsto dai nuovi piani di studio .
Né i laboratori presso la sede centrale né quelli nella succursale di Lambrate saranno in grado di rispondere a questo bisogno.
Ad aggravare la pesante situazione organizzativa e logistica la Provincia ha comunicato la dismissione della succursale di Largo Sereni, dal 1 settembre 2013 e il trasferimento delle quattordici classi presso la sede dell’ITIS “Molinari” in zona Cimiano, in uno spazio già parzialmente occupato da un altro Istituto superiore e comunque privo degli indispensabili laboratori specifici per gli indirizzi ristorativi e soprattutto senza alcuna fornire garanzie per il futuro.
Da anni (almeno 16) il Vespucci chiede una sede unica
Dal 2002 ad oggi l’unica strada logica è sembrata l’ampliamento della scuola sui terreni limitrofi di via Peroni 10. Il Comune di Milano si è impegnato a cedere il diritto di superficie dell’area e la Provincia, già dal 2002, ha elaborato un progetto in proposito, che fino ad oggi sembra irrealizzabile sul piano economico. L’atto di conciliazione di fine settembre, richiesto dalle organizzazioni sindacali del Vespucci, ha fatto intravedere come possibile soluzione la richiesta al Ministero di uno specifico stanziamento straordinario.
Ma la vera domanda è: perché in questi 12 anni non si è riusciti a dare una sede dignitosa e duratura al Vespucci? Un istituto che , da più di cinquanta anni, con riconosciuta competenza, forma validi professionisti nel campo dell’enogastronomia, dei servizi e dell’accoglienza turistica. Una scuola che è fortemente impegnata sui temi dell’alimentazione, della salute, della sostenibilità alimentare e dell’integrazione anche in vista di Expo 2015 e che, in contro tendenza rispetto ad altri, è addirittura costretta a negare l’iscrizione a più di 150 giovani nell’ultimo anno. Una scuola che, nonostante la grave crisi che l’Europa sta attraversando, offre sicure opportunità di lavoro ai giovani diplomati.
comunicato stampa e programma del 5 Dicembre
Studenti, genitori, docenti chiedono una risposta che abbia la prospettiva di garantire e valorizzare l’offerta formativa di questo Istituto che oggi rappresenta, e deve continuare a rappresentare, una risorsa per l'intera collettività.