Manifestazione di solidarietà a Loreno Tetti e iniziative anti racket a Milano

Vittima del racket, riapre il suo chiosco di panini.
Il camioncino era stato bruciato il 17 luglio. Tanti i giovani che hanno mostrato solidarietà al proprietario Loreno Tetti
()
furgone

E' finito, inaspettatamente, anche il pane da quanto grande e sentita e' stata la solidarieta' che gli studenti diCitta' Studi hanno mostrato oggi a Lorenzo Tetti, vittima del racket, proprietario di un chiosco di panini incendiato nella notte tra il 17 e il 18 luglio "perche' non mi sono tirato indietro", testimoniando al processo contro la 'Ndrangheta. Sorpreso e felice di vedere tanti giovani in suo sostegno, Tetti ha confessato che si aspettava pero' "piu' sostegno morale ed economico dal Comune. Dalle Forze dell'ordine e' arrivato, dal Comune no". Ristoratore da piu' di 30 anni, dopo il fallimento del suo ristorante in zona Vercelli - "servivo piatti a tutti i vip della Milano da bere" - Tetti ha cominciato a servire panini ai giovani studenti che oggi lo hanno praticamente adottato e che, a quanto dicono, hanno tutta l'intenzione "di stargli accanto nella scelta che ha fatto". Una scelta "doppiamente coraggiosa" secondo il presidente di zona 3, Renato Sacristani, che nelle prossime settimane ha intenzione di proporre lo stanziamento di 1000 euro per un’ iniziativa "che porti solidarieta' non solo simbolica. Sara' 'un panino anti-racket' per raccogliere contributi e aiutare Tetti anche economicamente". Tra i numerosi studenti, affamati ma soprattutto solidali con "il nostro" Loreno, anche gli assessori all'ambiente Pierfrancesco Maran e alla sicurezza Marco Granelli, i presidenti della commissione sicurezza Mirko Mazzali e della commissione antimafia David Gentili, rappresentanti delle Forze dell'ordine e delle associazioni anti-mafia milanesi.

"Gli studenti hanno capito che le persone non vanno lasciate sole. L'universita' lo ha adottato, ora la situazione e' in mano alla magistratura. E' necessario dimostrare che chi fa parte di questi clan che incendiano non ha l'impunita' in tasca". Così il presidente della commissione antimafia Nando dalla Chiesa ha commentato la folla di studenti radunatasi oggi in via Celoria 16 per portare solidarieta' a Loreno Tetti, vittima di racket. Interpellato sulle azioni da mettere in campo in citta', dalla Chiesa ha indicato la necessita' di "piu' controlli serali, perche' a Milano succede di tutto, e di far capire che l'amministrazione ha cambiato registro. Su questo gia' qualcosa e' stato fatto. Ora che il film e' diverso da quello che si immaginavano, infatti, le ritorsioni ci sono, questa non credo sia l'ultima. A Vimodrone un testimone e' stato ucciso: loro non vogliono testimoni". Un questionario, lanciato dalla Confcommercio, "speriamo entro ottobre-novembre anche se ci sono pro-blemi di fondi", e unosportello anti-racket ad hoc, con il sostegno dell'osservatorio sociale anti-mafie "da creare entro l'anno": sono le iniziative annunciate oggi dal presidente della commissione comunale anti mafia David Gentili arrivato oggi in via Celoria 16 per solidarieta' a Loreno Tetti. Proprio per chi, come Tetti, ha denunciato, Gentili vorrebbe che nei bandi de Comune ci fossero indicazioni "che assicurino spazi e rispetto delle attivita'. Il messaggio che dobbiamo trasmettere e' che non solo denunciare rende liberi, ma e' anche una scelta che conviene". Nei chioschi e nei parcheggi fuori dalle discoteche, la presenza delle ritorsioni "E' inequivocabile", ormai, secondo Gentili che, ricordando gli incendi anche in alcuni ristoranti, ha aggiunto che "va capito bene se c'e' anche nei locali pubblici della citta'". Da questo, infatti, il questionario e lo sportello annunciati oggi. "Gli universitari di Città Studi questa mattina hanno dato un bel segnale di solidarietà pratica nei confronti di Lorenzo Tetti, a cui il racket aveva bruciato il chiosco nel luglio scorso. È un gesto importante per il suo significato: i giovani si mettono in prima fila nella lotta contro la mafia. Il racket a Milano c'è e purtroppo sta cercando di conquistare pezzi di città con azioni violente e di intimidazione. Milano in questo senso è una città profondamente a rischio ed è quindi necessaria una risposta forte e compatta da parte di tutte le istituzioni, nessuna esclusa. L'arrivo di Expo fa sicuramente gola alla criminalità organizzata, su questo versante sono già state prese misure per evitare infiltrazioni mafiose, ma non bisogna abbassare la guardia. Un grazie va alle Forze dell'Ordine, ma il Prefetto si faccia interprete di questa esigenza e metta in campi tutti gli strumenti necessari. Su questo versante tolleranza zero". Lo dice Roberto Caputo, vice capogruppo del Pd a Palazzo Isimbardi e vice presidente della commissione provinciale Antimafia.


Articolo originale su affaritaliani.libero.it

Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha