Sviluppo. A Milano +40% in investimenti per produzione e occupazione
Un Tavolo contro la crisi e per lo sviluppo. Il Comune di Milano chiama a raccolta i rappresentanti delle forze sociali, del mondo produttivo, delle università e del settore bancario. Si è riunito oggi pomeriggio a Palazzo Marino il Tavolo per lo Sviluppo indetto dal Comune di Milano, con il Sindaco Giuliano Pisapia e l’assessore allo Sviluppo economico Cristina Tajani.
“Per il prossimo triennio – ha detto il Sindaco Pisapia – abbiamo previsto un contenimento della spesa corrente ma, al contempo, un incremento degli investimenti in conto capitale per favorire il rilancio della produzione e dell’occupazione per la nostra città. Abbiamo aumentato la spesa degli investimenti del 40% per il 2013 e del 20% per il 2014. Milano è in controtendenza rispetto alle altre città italiane, come dimostrato da ricerche del settore. Lo sforzo economico nel quale siamo impegnati deve essere sostenuto ed integrato da tutte le realtà milanesi, pubbliche e private, per una visione condivisa e complessiva delle azioni da mettere in campo”.
“Il coordinamento tra enti pubblici,
imprese, università e ricerca è una elemento fondamentale per poter accedere
ai finanziamenti europei e nazionali, soprattutto per quanto riguarda la
sostenibilità (trasporti ed energia) e l’innovazione (sociale ed economica).
Ci stiamo attrezzando per concorrere, come sistema cittadino, ai nuovi
bandi europei e nazionali sulle Smart City. Anche per questo motivo stiamo
portando avanti il Tavolo per lo Sviluppo e chiediamo a imprese, sindacati,
università e banche di avanzare le loro proposte”. Lo ha dichiarato l’assessore
allo Sviluppo economico Cristina Tajani.
Per il prossimo triennio il Comune
di Milano ha già stanziato 1,8 miliardi di euro per investimenti. Secondo
una ricerca dello Svimez (Associazione per lo Sviluppo dell’Industria
del Mezzogiorno), le spese in conto capitale dei Comuni italiani si sono
ridotte di un terzo nell’ultimo decennio. In particolare gli investimenti
diretti, grazie ai quali aumentano le infrastrutture, sono calati del 17,7%
nello stesso periodo e di un ulteriore 5,3% tra il 2010 e il 2011. A questo
blocco quasi totale degli investimenti si è affiancata una diminuzione
delle entrate correnti dei Comuni italiani.