In corso Indipendenza l’happy hour “non fa la felicità” dei ciclisti

All’orario dell’aperitivo la pista ciclabile viene invasa dalle auto in sosta delle persone che frequentano i locali della zona. E chi è in sella alla propria bici è costretto a pedalare sui marciapiedi ()
ciclabile cso indipendenza

Una pista ciclabile utilizzabile solo prima dell'orario dell'aperitivo. Siamo in piazza Risorgimento, a pochi passi da corso Indipendenza dove, all'interno della vasta area alberata tra le due carreggiate, sorge una pista ciclabile bidirezionale che attraversa la città da piazza San Francesco fino a viale Argonne e da qui raggiunge il parco Forlanini.

«La continuazione della pista, e precisamente il tratto posto su via Poerio, è però totalmente inutilizzabile da noi ciclisti - racconta Mariolina -dopo le sei di sera siamo costretti a pedalare lungo la strada dato che la pista viene invasa dalle automobili in sosta degli utenti di bar, gelaterie e locali». Nella maggior parte dei casi «non si tratta di auto lasciate in sosta vietata da chi deve sbrigare una veloce commissione - sottolinea Saverio – ma di vetture di soggetti di tutti i tipi ed età che, come se nulla fosse, parcheggiano dando per scontato che i ciclisti nel tratto occupato possano andare sulla normale carreggiata».

Quello che disturba, oltre alla maleducazione e all’infrazione, è anche la presenza nelle vicinanze di «un nuovo e grande parcheggio sotterraneo, sempre semivuoto, sottoutilizzato non tanto per il costo orario della sosta, quanto per la comodità di lasciare la propria vettura a pochi passi dai locali» continua Antonia.

Oltre all'infrazione del codice della strada, «è davvero mortificante per un ciclista, che cerca di percorrere nel rispetto delle regole una pista ciclabile disegnata apposta dal Comune invece di andare sul marciapiede, dover sempre fare i conti con quanti pensano di essere più furbi» conclude Mariolina, arrendendosi al fatto che sia «inutile fermarsi e fotografare le targhe, come pure tentare di discutere con gli automobilisti». 

L’unica soluzione, anche in questo caso, sarebbe sanzionare quotidianamente quanti infrangono le regole, «educandoli al rispetto di semplici norme stradali e di convivenza civile».


Articolo pubblicato origaniarmente su http://www.milano.cinquegiorni.it/


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Re: In corso Indipendenza l’happy hour “non fa la felicità” dei ciclisti
24/07/2012 angelo caroli
Sono un ciclista che percorre 2 volte al giorno la ciclabile c.so Indipendenza. Mi stupisce che si dia spazio alla non transitabilità di un tratto di pista, 10 metri, che sono uno sbaglio del progettista: finiscono contro un marciapiede e un senso vietato.
Ogni giorno TUTTA la pista di Corso Indipendenza viene snobbata dai ciclisti che vanno in strada; le rastrelliere in piazzale Dateo sono lasciate vuote ma gli archetti a 10 metri sono sommersi dalle bici.
Se dobbiamo fare articoli e battagle facciamolo per la pista di Crso Plebisciti sulla quale il litigio con gli automobilisti è garantito e ci scapperà l'incidente


 
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