Riapre l’edicola di Lambrate grazie al progetto AEdicola

Un progetto ambizioso dettato dal convincimento di creare informazione, confronto e partecipazione. Bonne chance. ()
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La mattina del 25 aprile la storica edicola di via Conte Rosso a Lambrate, chiusa ormai da tempo, riapre grazie a un progetto elaborato da un piccolo gruppo di operatori culturali già impegnati nei loro campi a tenere vivo il valore della buona informazione e del vivere civile. Per l’inizio di questa nuova avventura abbiamo chiesto a uno di loro di raccontarci come è nato il progetto e come si svilupperà nei prossimi mesi.
Il nostro sanissimo informatore risponde al nome di Alioscia Bisceglia ed è molto noto come musicista nonché leader della band Casino Royale.
Per l’inaugurazione del 25 aprile, dalle ore 10 alle 13, l’AEdicola esporrà e proporrà un solo titolo: la Costituzione Italiana. Poi tutti in manifestazione.

Come è nata l’idea e quali sono i contenuti del progetto?

L’idea nasce dallo slancio di mia moglie Martina che vedendo il cartello VENDESI sull’edicola che frequentavamo mi ha detto “che peccato Ali, dobbiamo salvarla…”.
In un primo momento ho pensato che fosse un’altra gatta da pelare che ci stavamo tirando in casa, poi ho capito che era una mezza pazzia e che la nostra vita è stata sempre costellata da imprese del genere e quindi siamo andati avanti. Ne abbiamo parlato con amici vicino di casa, con altri conoscenti ed è nata questa piccola cordata. I contenuti del progetto sono da immaginare su piani diversi: un primo livello è quello dell’attivazione della vendita dei prodotti editoriali, tornare a far funzionare il servizio di edicola, una funzionalità che è stata richiesta in maniera chiara dal quartiere e cercheremo di farlo con un approccio da edicola “popolare”; certo che avremo anche alcune sezioni curate con un approccio più verticale. Il secondo livello è quello che vede AEdicola Lambrate come aggregatore di teste e profili votati a pensare e progettare iniziative di riqualifica del quartiere e della città. Vogliamo promuove l’incontro, il confronto anche acceso tra gente che ha voglia di uscire dalla polarizzazione e dalla dimensione fredda e veloce in cui ti trascinano i social network.

AEdicola, in che senso?

AEdicola… è riferito al latino, io non ho fatto il classico, ma un istituto d’arte e poi la facoltà di architettura, non è farina del mio sacco, comunque si scrive così e si pronuncia semplicemente edicola…

Chi sono gli animatori dell’iniziativa?

Al momento il gruppo di lavoro è composta da me, mia moglie Martina Pomponio, Michele Lupi, che dagli anni ‘90 è protagonista di molteplici esperienze come direttore di riviste, Paolo Iabichino, che ha sempre lavorato in comunicazione, un forestiero aostano di nome Alessandro Ottenga che è un manager culturale e dall’ edicolante Alessandro Ghidini, un giovane che si è messo in un bel casino!!! Ma voglio aggiungere che ci sono già parecchie persone del quartiere che si sono attivate, rese utili e che considero già coprotagoniste di questa avventura.


Perché a Lambrate?

Abbiamo preso casa in questo quartiere, nella parte vecchia, quella oltre il ponte. Questo pezzo di quartiere a seconda di come lo guardi e lo immagini appare più bello o più brutto. È una parte di città in mutazione e crediamo che questo progetto possa nel migliore dei casi aumentare l’aggregazione e il confronto tra noi cittadini e di conseguenza farci diventare un pelo più protagonisti. Se non esisti come gruppo, la tua voce non la sente nessuno. Dico anche che abbiamo una figlia che frequenta la scuola elementare e che fino alla fine della scuola media avremo sicuramente contatti con la comunità. Quindi ci sono sia le buone intenzioni che i presupposti per operare in maniera virtuosa in questo quartiere.

Quali saranno i rapporti con il territorio e con il quartiere?

Come ho detto prima, la scuola è per noi un luogo di incontro e tessitura di relazioni, poi attraverso la vita di quartiere frequenti luoghi come le ACLI e incontri altra gente che ha un percorso diverso ma in fondo una vocazione simile. Lambrate ha del capitale umano nascosto, vivendoci riesci a scoprirlo. Peccato che tantissimi negozi siano stati chiusi, colpa in parte della sbornia presa quando qui c’era la Design Week che ha fatto indirettamente un bel casino. I proprietari spesso hanno optato per affitti di una settimana che coprivano in tempo breve l’affitto annuo a un commerciante. Chiudi i piani strada e spegni un quartiere. Ma qualcosa sta rinascendo.

Qual è il programma delle prime iniziative?

In attesa di risolvere aspetti burocratici e quindi partire con la vendita abbiamo già fatto qualche attivazione. La prima con un collettivo che si chiama Liberi Edizioni che usa le edicole chiuse come una sorta di dazibao, cioè un giornale murale. In una precedente occasione abbiamo presentato, in concomitanza con il Salone del Mobile, un numero della rivista URBANO che tratta in senso largo l’architettura e le città e in occasione del 25 Aprile apriamo l’edicola riempiendola di copie della Costituzione Italiana, un gesto simbolico ma che dimostra che siamo attenti all’aria che tira. Abbiamo inoltre partecipato come AEdicola Lambrate a un bando di privati per il quale abbiamo progettato una riqualifica delle porzioni di verde adiacenti al nostro chiosco.
Siamo solo all’inizio, discutiamo, ci confrontiamo a volte litighiamo, è successo anche davanti all’edicola, ma credo che sia solo il segno della passione e penso che le edicole aperte servono anche a questo, a creare confronto e dibattito tra chi vuole andare oltre alle polarizzazioni.

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Re: Riapre l’edicola di Lambrate grazie al progetto AEdicola
25/04/2024 Eddi
Una bella iniziativa, ringrazio i promotori e auguro un grande successo


 
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