Luci e ombre sul CPR

Il 13 dicembre scorso nella sala consiliare del Municipio 3 si è tenuto un incontro tra la presidente Caterina Antola e alcune associazioni di volontariato sulla situazione del CPR di via Corelli, che rientra nel nostro territorio municipale. A questo articolo ne seguiranno altri per far “luce” sullo stato di fatto. ()
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Ultimamente sono state denunciate alla stampa situazioni ed episodi raccapriccianti, che hanno riacceso le luci sul Centro di Permanenza per il Rimpatrio situato nella nostra zona.
Durante l’incontro è stato fatto il resoconto degli ultimi accadimenti e sono state ascoltate le posizioni delle associazioni.
È stato fatto presente che il Garante, preposto alla tutela del Centro, lamenta una cronica carenza di personale e la mancanza di fondi sufficienti a superare le criticità.
Il Centro - che non dovrebbe essere inteso come struttura carceraria, in quanto in esso non alloggiano detenuti, ma solo persone da rimpatriare - è in realtà organizzato peggio di un carcere: non è previsto l’accesso della stampa o di associazioni di volontari e non sono neppure garantiti i bisogni primari delle persone.
Uno degli ultimi episodi denunciati riguarda infatti un ragazzo con malattia infettiva in corso, un’epatite, lasciato senza cure in mezzo alle altre persone e successivamente isolato senza cure mediche.

Nel centro non c’è un’infermeria, non vi sono punti d’aggregazione, né una palestra o una biblioteca come nelle carceri, e i rimpatriandi sono lasciati soli per il lungo tempo prescritto per il rimpatrio fino alla espulsione, come racconteremo più diffusamente nei prossimi articoli.

La commissione del tredici dicembre ha così stabilito di fare pressione presso il Ministero degli Interni, affinché l’organico venga implementato e il Garante sia così posto nella condizione di operare al meglio. Si è anche evidenziato che andrebbe rafforzata l’adeguatezza della struttura che come si è detto, è carente sotto tutti i punti di vista, nonostante le disinfestazioni ordinate dal Garante e i controlli da lui finora effettuati sull’approvvigionamento dei pasti e di quant’altro necessario ai rimpatriandi.

Durante l’incontro sono stati presentati i rilievi eseguiti dal giornalista di Altraeconomia Duccio Facchini, di cui parlerò la prossima volta.
Anche da parte del Comune un assessore della sottocommissione carceri ha dichiarato la sua intenzione di approfondire e accertare la situazione, così come sollecitato da varie associazioni tra cui Altraeconomia, Naga, Asgi, i Sentinelli e Cambio Passo.

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