Una vita a tutto basket

Nei giorni scorsi se n'è andato uno Sportivo (e Signore) d'altri tempi, ma anche dei nostri: come ha scritto nel dare la notizia Giorgio Papetti, amico ed ex-giocatore anch'egli, Giandomenico Ongaro "ha chiesto cambio ed è uscito dal campo". Molte le ragioni per ricordarlo qui, come avverrà anche sabato 19 al Centro Schuster. ()
Giando
Perché ricordare Giandomenico Ongaro? Non solo perché cittadino del nostro Municipio 3, non solo per la personale amicizia cestistica nata lavorando insieme in uno dei campi di basket del Centro sportivo Crespi di via Valvassori Peroni, a Lambrate, Municipio 3. Facendo il massimo sforzo di non cadere in una retorica che sicuramente non gli piacerebbe, Ongaro, o Giando com'era chiamato nell'ambiente, è stato davvero uno Sportivo (e un Signore) con salde radici in altri tempi, ma calato pienamente nei nostri.

Giando è stato un giocatore del basket d'alto livello milanese e italiano dalla fine degli anni Cinquanta ai primi anni Settanta, tanto da essere presente sia in Wikipedia, sia sul sito Museo del Basket Milano (che va ringraziato per la sua meritoria attività). Prima in Serie A nell'Olimpia-Simmenthal Milano, poi in B nell'Auso Siemens di Settimo Milanese, ha nel suo palmarès 8 Campionati di serie A, la Coppa Campioni del 1966 e un titolo nazionale Juniores con l'Olimpia-Simmenthal, il trofeo di capocannoniere di Serie B nel campionato 1970/71, e cinque presenze in Nazionale A, con cui avrebbe forse potuto anche andare alle Olimpiadi Tokyo 1964 se non fosse stato per i suoi impegni di studio.

Ritiratosi dall'attività agonistica, durante la quale si era anche laureato in Ingegneria, lavorò in varie aziende del gruppo FIAT, che lo portarono fino in Sudamerica e negli Stati Uniti, per poi fondare e diventare presidente del gruppo siderurgico Teksid. L'amore per lo sport e per il basket comunque non cessò, legandolo indissolubilmente ai quartieri del nostro municipio, in particolare Lambrate, dove fu istruttore e allenatore prima al Centro Schuster, poi all'ASD Tumminelli Romana (Crespi e palestra di via Pini), in cui era anche parte di un team che faceva fare sport e basket a ragazzi autistici.

Simbolo del mondo sportivo di base più sano e vitale, fatto di enorme passione, tantissimo impegno e grandi sacrifici, era molto amato e molto apprezzato dai giocatori in erba, dalle loro famiglie e da tutte le colleghe e i colleghi. Giando a settembre aveva iniziato la nuova stagione con i suoi ragazzi come ogni anno da tempo, ma, purtroppo, i suoi 81 anni si sono fatti sentire e l'hanno costretto a lasciare la squadra.

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Re: Una vita a tutto basket
21/11/2022 Roberta Pellegrini
Ciao Giando. E' stato un piacere averti conosciuto e per i miei figli averti avuto come allenatore. Una persona davvero speciale.


 
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