Ancora sulla riqualificazione di via Pacini

Pubblichiamo il disappunto di una lettrice in merito alla realizzazione dell’isola ambientale in via Pacini e la nostra risposta con ulteriore approfondimento sugli obiettivi dell’amministrazione milanese. ()
Pacini cesate
Buongiorno, sono una lettrice della vostra newsletter e purtroppo (in questo momento) residente di via Pacini. Provo ad esprimere tutto il mio disappunto, e quello di molti residenti della zona, in merito ai lavori per la realizzazione dell'isola ambientale che voi avete citato come esempio positivo nell'ultima newsletter.

Purtroppo da oltre 3 anni stiamo sopportando tutti i disguidi che prima hanno interessato la MM, poi la riqualificazione con le panchine della prima parte di via Pacini e adesso questi ultimi lavori.

Mi permetto di esprimere una serie di considerazioni che ho condiviso con altri residenti (sono moltissimi): la strada è stata talmente ristretta che le auto bloccano il traffico quando devono entrare nei garage, se dovessero fermarsi le ambulanze sarebbe impossibile e gli autobus che vanno a Malpensa fanno fatica a transitare per non parlare dei furgoncini delle consegne.

La domanda è se dopo tutti questi anni di lavori in corso che abbiamo faticosamente sopportato, fosse davvero necessario creare un’isola ambientale sperimentale per realizzare un sistema di drenaggio sostenibile per la raccolta e il trattamento delle acque piovane in una via di transito come questa.

Inoltre, ultima considerazione: con tutte le attività di riqualificazione che potrebbero essere fatte a partire dai marciapiedi che sono tutti sconnessi ai giardini pubblici dove i bambini giocano nella polvere , non avrebbe più senso essere più vicini alle esigenze concrete dei cittadini?

La sensazione è che ci sia un accanimento verso la working class che utilizza l'auto per lavorare rendendo la quotidianità della vita dei lavoratori insostenibile privandoli dei parcheggi e creando sempre maggiori problemi di mobilità nella nostra zona e ovunque a Milano.

Spero che questa mia considerazione sia compresa e mi piacerebbe approfondire ulteriori informazioni.


Gentile Signora,

il tema di via Pacini va ricondotto alla politica dell’amministrazione relativa ai parcheggi, al verde e all’inquinamento. I temi sono connessi, infatti:
  • - all’inquinamento contribuiscono le auto in città (ricorda? 50 auto per ogni 100 abitanti, il doppio delle grandi città europee);
  • - il verde è importantissimo per ridurre la presenza di CO2 e va protetto: le radici degli alberi dei parterre alberati vanno difesi dalla pressione delle ruote delle auto;
  • - quindi i parcheggi sui parterre alberati vanno aboliti (nell’articolo ricordo che questa strategia è in atto in tutta la città);
  • - la riduzione dei parcheggi, più o meno bilanciata da soluzioni tampone, è un passo importante per indirizzare i primi due punti;
  • - un obiettivo importante è anche di rendere il suolo permeabile.
Se ragioniamo in una prospettiva a lungo termine e a respiro europeo credo che non si possa che essere d’accordo.

Veniamo ora al nostro particolare problema: via Pacini. Provo a rispondere alle sue osservazioni.

  1. Il restringimento della carreggiata è stato realizzato per allargare lo spazio dedicato ai grandi olmi e alle loro radici sul parterre. Consideri inoltre che in questo momento la carreggiata è ulteriormente ristretta per la presenza delle cesate (transenne) a protezione dei lavori. La larghezza effettiva finale va misurata sui nuovi cordoli posati dietro le transenne.
  2. È vero che i residenti di via Pacini e dintorni hanno già dovuto sopportare i disagi dei lavori alla metropolitana (necessari per proteggerla dall’acqua di falda e salvaguardarne il funzionamento), ma è anche buona norma approfittare di questi momenti per eseguire opere di riassetto in superficie. Senza andare troppo lontano, è successa la stessa cosa non molti anni fa in via Conte Rosso, a Lambrate, dove al termine dei lavori di manutenzione straordinaria di un importante condotta fognaria che corre sotto la via, si è provveduto a una riqualificazione completa di strada e marciapiedi.
  3. Sul tema del traffico: lo studio per la riqualificazione di via Pacini è stato realizzato da AMAT, l’ente del Comune che si occupa della mobilità, in collaborazione con le direzioni Mobilità e Verde, tenendo conto dell'analisi dei flussi di traffico e delle eventuali e successive ricadute sulla viabilità. L’analisi di AMAT indica che via Pacini non è una via di traffico, ma a bassa mobilità, situazione in gran parte conseguente al riassetto di piazza Bottini concluso nel 2010.
  4. Il primo obiettivo per ridurre le conseguenze dell’intervento era riordinare e tutelare la sosta dei veicoli per residenti grazie al tracciamento delle strisce blu a pagamento per i non residenti. È stato realizzato non solo in via Pacini ma anche nelle vie adiacenti e in tutta l’area dell’università.
  5. Riguardo alle riqualificazioni, in realtà ne vengono fatte continuamente con tempi che dipendono in buona parte dalla disponibilità dei fondi, che magari sono stanziati ma possono momentaneamente non essere disponibili, allungando i lavori. Ricordo la completa e onerosa riqualificazione di tutta piazza Gobetti (compresi i marciapiedi, i giochi bimbi e l’area cani), voluta dai cittadini che hanno vinto il bando del secondo Bilancio partecipativo e realizzata con i fondi europei. Altro intervento in corso di realizzazione riguarda il Parco Lambro: asfaltatura dei vialetti, nuove piantumazioni, nuove aree attrezzate sportive, segnaletica del percorso vita e dell’itinerario di running nonché l’area cani. Purtroppo i fondi a bilancio non sono infiniti e i Municipi su cui intervenire sono 9. Tuttavia, nei dintorni di via Pacini negli ultimi anni sono stati risistemati anche i marciapiedi di via Ampère, la rotonda di Piazza Piola, i giardinetti adiacenti al centro sportivo Giuriati e l’intera piazza Leonardo da Vinci (sia la parte adiacente al Politecnico, sia l’altra su cui si affaccia la scuola elementare), mentre a breve saranno riqualificati i giardinetti di via Zanoia, il che non mi pare poco.
  6. Infine vorrei che pensasse a quanti studenti o lavoratori provenienti dall’hinterland milanese sono stati costretti a muoversi verso Città Studi con i mezzi pubblici, non potendo più parcheggiare l’auto sul parterre e sulle strisce blu. Non le sembra un risultato utile a diminuire la pressione delle auto sul traffico e sull’inquinamento della zona?
Gentile Signora, non è mia intenzione convincerla a tutti i costi e comprendo veramente i disagi di chi fatica ogni giorno a trovare un parcheggio per l’auto, ma vorrei fossero chiare le motivazioni che portano l’amministrazione a fare certe scelte che, mi creda, non hanno alcun obiettivo vessatorio, ma hanno a cuore l’interesse complessivo e il futuro di Milano e dei Milanesi.

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Re: Ancora sulla riqualificazione di via Pacini
17/10/2022 FABRIZIO BOTTINI
L'automobile in circa un secolo ne ha fatta di strada come dice il suo nome. Solo che non si tratta esattamente della strada per collegare un punto Origine A a un altro Destinazione B, come ci raccontano sempre gli esperti di mobilità meccanica. Si tratta invece della conquista del nostro cervello .... SEGUE
https://www.today.it/blog/millennio-urbano/l-automobile-velo-integralista-di-lamiera.html


Re: Ancora sulla riqualificazione di via Pacini
16/10/2022 Paolo Morandi
Capisco la posizione del signor Pea, è pur vero però che Milano, a fronte di uno dei tassi di copertura maggiore dei mezzi pubblici per Km di strada, rispetto alle altre metropoli europee ha un tasso di auto pro capite di quasi il doppio (0,57 contro i 0,31 di Parigi, 0,29 di Londra e Berlino ed i 0,39 di Barcellona). Questo è dovuto a cattive abitudini dei milanesi per cui è importante che l'amministrazione dia un indirizzo preciso finalizzato alla riduzione delle auto, pur garantendo a chi ne ha realmente bisogno di poterla tenere.
Fonte: https://www.mister-auto.it/indice-guida-citta/


Re: Ancora sulla riqualificazione di via Pacini
15/10/2022 Pea Roberto Luigi
Secondo voi pseudo ambientalisti , senza le auto , un anziano che deve spostarsi per mille motivi deve usare il taxi visto che le auto saranno vietate e vedremo i gagliardi ultraottantenni in monopattino o in bicicletta. La città , del dopoguerra , anni 50 e 60 è stata edificata con un traffico ben diverso e non mi risulta che gli sterrati dei marciapiedi abbiano contribuito all'abbattimento di alberi.
Quanti edifici pubblici , scuole e università comprese sono invece allacciati al teleriscaldamento per evitare inquinamento locale ? . In zona 3 i box sono insufficienti e il problema non si risolve facendo la guerra alle auto come fa il sindaco e compagnia .I limiti esistenti in Europa sono adatti al vento del mare del nord e e delle zone limitrofe , chi li accettati era forse il solito trombato ignorante del problema e parcheggiato a Bruxelles da ringraziare .


Re: Ancora sulla riqualificazione di via Pacini
13/10/2022 FABRIZIO BOTTINI
gentile Signora, vorrei semplicemente replicare alla sua proposta rilevandone la continuità con le politiche per una città dell'automobile così come concepita in forma davvero fuori tempo dall'ex Sindaco, Gabriele Albertini, che portava a compimento con le sue perforazione «a formaggio svizzero» di tutti i quartieri per farci box sotterranei un'idea anni '80 del cosiddetto COCIS, a sua volta discendente da concezioni anni '30-'60 in cui dopo gli sventramenti ottocenteschi per il tram e le fogne la città veniva rifatta su misura per il nuovo mezzo di trasporto privato familiare su quattro ruote. Un'epoca finita da tempo viste le ripercussioni ambientali, climatiche, socio-sanitarie. E da cui faticosamente si prova ad uscire provando (troppo cautamente a parere di molti esperti e cavie-vittime del sistema) almeno a convincere con le buone cittadini ed elettori che occorre fare dei piccoli sacrifici. A partire dall'iniziare a pensare sé stessi e gli altri non più dotati di quell'appendice fisica e mentale da una tonnellata che tanto condiziona la nostra esistenza, le nostre relazioni, addirittura le nostre idee politiche. Per questo la mia replica non l'ascolterà mai da un suo rappresentante eletto, anche da quelli che queste politiche provano delicatamente ad attuarle per piccoli passi. A partire dal ripensamento del «viale della Stazione con sotto la Metropolitana» che è via Pacini. E che merita di assomigliare un po' di più a un parco e meno a un parcheggio. Grazie per l'attenzione


Re: Ancora sulla riqualificazione di via Pacini
13/10/2022 Mariapaola Mauri
Grazie per questo approfondimento e le puntuali risposte. Ho la fortuna di avere un box di proprietà (interrato), per cui per me residente in zona 3 il problema del parcheggio è risolto. Quello però che dico da anni è che a Milano bisogna favorire la costruzione di POSTI MACCHINA (NON BOX) interrati a prezzi calmierati. Invece ogni volta che il Comune approva un parcheggio sotterraneo parte l'opposizione dei residenti che pretendono di avere garantito il posto macchina sotto casa.


 
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