XXV aprile 2022 Festa della Libertà

Anche quest’anno non sono mancate le polemiche pretestuose per svalutare questa festa popolare. Affermare essere divisiva la celebrazione della fine della guerra, che grazie alla Resistenza aveva consentito al Paese di sedere al tavolo della pace da vincitore, è un’affermazione priva di logica. ()
Anpi
Finalmente si torna a festeggiare , dopo due anni di pandemia!
Non poteva iniziare meglio la giornata: un cielo giovane e terso delle nubi nere di ieri, di turchese intenso con qualche paffuta nuvoletta bianca e il verde tenero e squillante delle foglie nuove, un cielo che era quello del 25 aprile del 1945. Un cielo nuovo come i giovani che hanno rinnovato la festa.

Il campo Giuriati era affollato di persone e tanti giovani cicliste/i aspettavano che noi si arrivasse dal giro della posa delle corone - Via Ponzio, via Pacini, via Casoretto, il Campo Giuriati, via Spinoza,via Colombo, p.za Occchialini, largo Rio de Janeiro, via Inama, via C. Forlanini, via Ajaccio -, quando vengono sostituite le corone dell’anno precedente con quelle nuove alle lapidi dei caduti della Resistenza - lchesi era organizzata dopo l’armistizio dell’8 settembre ‘43 - e ci si ferma a raccontare della vita di quei giovani e giovanissimi che sono morti per restare liberi. Nessuno è dimenticato, ma ricordato con gratitudine; sono momenti per rivivere il loro ricordo: avevano sogni e progetti per il futuro rimasti in sospeso.

Quest’anno a posare le corone si sono alternati uomini, donne, giovani e giovanissimi e questa decisione è stata apprezzata da tutti, come un segno di parità e unità e un passaggio di testimone.

Il Campo si trova a metà del percorso e lì si sono riuniti i giovani, i vecchi e le autorità, rappresentanti del Comune e Municipio3: Silvia Pettinicchio, Francesca Zanasi, Valeria Borgese, Filippo Rossi, che hanno accompagnato il percorso delle corone e il corteo di auto e biciclette.

Il Giuriati è una tappa importante, perché vi si trova il monumento in ricordo dei cinque giovani trucidati lì il 2 febbraio 1945 ed era bello che altri numerosi giovani, studenti del Virgilio e dei Kasciavit, fossero presenti.
Al canto di Bella Ciao si sono aggiunti quelli più moderni dei giovani, che hanno accompagnato il corteo e, in piazza Leonardo da Vinci, hanno dato vita ad un flash mob con distribuzione di un volantino, testimonianza della Resistenza e un altro flash mob in p.za Occhialini, dove ancora i vecchi e i giovani si sono uniti in un atto simbolico di passaggio del testimone, nel momento del canto simbolo di vita e di democrazia che ci è stata donata dalla Resistenza.
Ora e sempre Democrazia e Resistenza!

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