Il trittico di via Jommelli. La casa museo Emilio Tadini

Ultima tappa di questo micro-viaggio nel cuore di Casoretto è lo Spazio Tadini, luogo d'arte, d'incontri e di esperienze polivalenti. ()
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Proseguendo direttamente dall’interno, attraverso il Museo della Fotografia Sportiva, oppure accedendo dalla strada, per l’ingresso principale di Via Jommelli 24, si arriva all’ultima tappa di questo micro-viaggio nel cuore di Casoretto: lo Spazio Tadini.

Casa, Museo, Fondazione, luogo di incontri e di esperienze polivalenti, lo Spazio raccoglie primariamente la collezione d’arte di Emilio Tadini. Un artista che – come racconta Francesco Guzzetti nel suo saggio di recente uscita “Emilio Tadini. La realtà dell’immagine 1968–1972” – si mostrò sostanzialmente in grado di dialogare con la nuova avanguardia artistica e visuale in modi che sono stati indagati solo in parte e che anzi la Fondazione all’interno del museo mira a recuperare e diffondere con grandissimo impegno.

L’occasione più suggestiva per visitare questo luogo è la visita guidata a lume di candela, un’esperienza immersiva e serale che avrà il 7 maggio alle 21:30 l’ultimo appuntamento della stagione. Due ore intense per conoscere a fondo il lavoro di questo artista visionario, partendo da uno dei simboli della sua pittura, la candela appunto, eletta dai lavori degli anni ’80 a metafora pittorica del viaggio dell’uomo dentro la notte.

Ad accrescere l’interesse verso questo luogo, il fatto che sorga in un edificio degli anni 20 che rappresenta uno dei primi esempi di edilizia in cemento armato della città di Milano. I suoi locali erano sede delle Grafiche Marucelli, storica tipografia e casa editrice appartenuta al padre di Emilio Tadini e qui svolse il suo tirocinio Angelo Rizzoli, per poi dare il via alla propria attività imprenditoriale. L’associazione custodisce ancora un vecchio torchio della ditta Amos Dall’Orto (premiato per il design industriale dell’epoca), di cui rimangono solo cinque esemplari in tutta Italia.

Nella Casa Museo si possono visitare le stanze dell’atelier dell’artista Emilio Tadini oppure scoprire la struttura architettonica dell’edificio industriale che lo ospita, con qualche attrezzatura tipografica e mobile ancora presente e, accendendo alla biblioteca, anche consultare una raccolta del “Corriere della Sera” che comprende i due conflitti mondiali, oltre alla vasta manualistica d’arte.

Non è tutto. Lo Spazio ospita anche eventi periodici, presentazioni e mostre, è attivissimo in molte collaborazioni e in molte iniziative dentro e fuori il quartiere. L’ultima è una quattro giorni di passeggiate artistiche alla scoperta di Casoretto che verrà presentata giovedì 5 maggio alle 18:00. Lo Spazio Tadini è un lungo di tanti luoghi. Una matrioska del vedere e del conoscere che vale assolutamente la pena aprire, una dopo l’altra.


Tutte le immagini dell’articolo sono tratte dalla pagina della Casa Museo Spazio Tadini, alla quale si rimanda per ulteriori informazioni e per la prenotazione agli eventi menzionati nel testo.



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